Aumentano i tentati suicidi tra gli adolescenti

Cresce anche l'autolesionismo
ROMA - Scarnificazioni, cutting (taglio della pelle per incidervi caratteri o parole con lamette), burning (bruciare la pelle) o tentativi di suicidio, soprattutto con i farmaci: con questi "comportamenti estremi" gli adolescenti comunicano un disagio o una sofferenza psicologica. Il fenomeno delle autolesioni e dei tentativi di suicidio tra i ragazzi è in aumento, seppure di poco, ed è "preoccupante" che solo una piccola parte di coloro che compiono questi gesti vengano indirizzati verso un percorso di tipo neuropsichiatrico. A fare luce su un fenomeno che spesso viaggia sotto traccia é uno studio dell'Ircss 'Burlo Garofolo' di Trieste, pubblicato sulla rivista "Medico e Bambino", che ha analizzato 53mila cartelle cliniche provenienti dai Pronto soccorso del Friuli Venezia Giulia e 1500 questionari redatti da adolescenti delle scuole superiori della regione, nel 2005 e 2006.

I ragazzi che hanno riferito o di aver tentato di uccidersi o di essersi procurati lesioni volontariamente sono stati 120, con un tasso di crescita nei due anni considerati (78 su 100mila nel 2005 e 88 su 100mila nel 2006). Di questi, solo il 9% è stato indirizzato in un percorso di cura psichiatrica. "Non è facile comprendere le motivazioni di questi comportamenti estremi - afferma Marco Carrozzi, direttore S.C. di neuropsichiatria infantile e neurologia pediatrica dell'istituto triestino - i ragazzi giunti da noi avevano sicuramente un disturbo dell'umore".

Spesso, però, questi comportamenti vengono sottovalutati e banalizzati anche dalle famiglie ma "é un errore - aggiunge Carrozzi - perché i ragazzi potrebbero ripeterli". Sui suicidi, invece, "non si riescono ad ottenere dati certi perché nei registri non viene indicato il suicidio come causa della morte". La modalità più diffusa per tentare di togliersi la vita è l'avvelenamento da farmaci ed è un fenomeno più frequente tra gli adolescenti maschi. "E' necessario un registro regionale e nazionale di questi casi e una scheda di valutazione per i Pronto soccorso - conclude Carrozzi - solo così potremo monitorare e prevenire questi fenomeni". Esiste, però un campanello d'allarme che potrebbe mettere in guardia genitori, insegnanti e medici: gli adolescenti individuati come autori di gesti estremi avevano avuto tutti un calo del rendimento scolastico.

[/b]FERRARIS, E' PAURA FUTURO CHE 'FERISCE[/b] - "L'idea di non riuscire ad inserirsi, a non realizzarsi in una società che non aiuta i giovani crea negli adolescenti uno stato d'ansia" che "può essere alla base di comportamenti estremi", dall'autolesionismo al tentativo di suicidio. Anna Oliverio Ferraris, psicologa dello sviluppo all'università Sapienza di Roma commenta così lo studio dell'IRCSS 'Burlo Garofolo' di Trieste sugli autolesionismi e i comportamenti suicidari in adolescenza, che ha rilevato una crescita di questi gesti estremi tra i giovani. "L'adolescenza è un periodo di fragilità - afferma all'ANSA Ferraris - in cui non si hanno ancora gli strumenti di difesa psicologica dell'età adulta". I più giovani, magari condizionati "dai molti discorsi sul precariato e sull'insicurezza nella società, "si domandano se ce la faranno" e in questo processo "dovrebbero essere tranquillizzati dagli adulti, non necessariamente dai genitori - aggiunge - amici di famiglia, allenatori sportivi, figure che facciano da punto di riferimento, quello che oggi manca". "Tagliarsi o procurarsi bruciature è un modo per sentire un dolore fisico quando si sta vivendo un forte senso di vuoto - sottolinea Ferraris - oppure si deve interpretare come la volontà di procurarsi un dolore fisico che sia più forte di quello psicologico che attanaglia la mente ma non si vede". Si tratta di "modi per richiamare l'attenzione", ai quali sarebbe opportuno rispondere "facendo seguire il giovane da uno psicologo, per un percorso non necessariamente lungo - dice Ferraris - . Potrebbero bastare alcuni incontri in cui l'adolescente parli al professionista con una libertà maggiore rispetto a quella che avrebbe con i genitori. Con loro avrebbe il timore di ferirli o addolorarli".

Fonte: ANSA

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