Giobbe
I demoni possono fare tanto male al corpo dell'uomo ed a ciò che all'uomo appartiene. Presento un fatto. Nel paese di Us, presso la Palestina, viveva un certo Giobbe, uomo semplice, retto e timorato di Dio. Gli erano nati sette figli e tre figlie; possedeva sette mila pecore, tre mila cammelli, cinquecento paia di buoi e gran numero di servi. Quest'uomo era celebre tra gli orientali. Ogni mattina Giobbe offriva olocausti a Dio per ciascuno dei suoi figli, perché diceva: Può darsi che i miei figli abbiano peccato e non abbiano benedetto Dio nei loro cuori. - Si legge nella Bibbia che un giorno i figli di Dio si presentarono al Signore. La Sacra Scrittura, per farci comprendere cose spirituali, rappresenta Dio come sopra un trono e gli Angeli gli stanno davanti come servi, pronti al suo cenno. Fra gli Angeli, dunque, si presentò anche Satana. Il Signore gli disse: Donde vieni? - Quello rispose: Ho fatto il giro della terra e l'ho scorsa. - Ed il Signore a lui: Hai notato il mio servo Giobbe e come non vi sia nulla sulla terra che gli somigli? - Satana gli rispose: Forse per nulla Giobbe teme Iddio? Non hai tu circondato di difese lui, la sua casa e tutti i suoi beni? Non hai benedette le opere delle sue mani? Non si sono moltiplicati i suoi beni sulla terra? Ma stendi un po' la tua mano a toccare tutto ciò che possiede e vedrai se non ti maledirà! - Il Signore disse allora a Satana: Ecco, ogni suo bene è in tua balia; però risparmia la sua persona. - Sembra strano che Iddio dia tanta confidenza a Satana, tenendolo a colloquio. Ma questa è una figura che esprime una realtà spirituale, cioè che Iddio governa il mondo per mezzo degli Angeli buoni e permette ai demoni di tribolare i giusti, per i suoi santi fini. Satana, dunque, mise in atto la sua potenza infernale contro Giobbe, sperando di farlo disperare. Pose in mente ai Sabei di andare a rubare i buoi e gli asini di Giobbe. Fu consumato il furto e, siccome i servi opposero resistenza, furono uccisi. Lo stesso giorno Satana, conoscendo bene i segreti delle leggi naturali, produsse un gran fuoco e fece bruciare le pecore ed i pastori di Giobbe. Dopo spinse tre schiere di Caldei a rubare i cammelli. Mentre i figli e le figlie di Giobbe stavano a mangiare ed a bere in casa del fratello maggiore, d'un tratto si levò dalla parte del deserto un gran vento, il quale investì i quattro angoli della casa e questa, cadendo, schiacciò tutti i suoi figliuoli. Giobbe per il dolore di tante perdite si gettò per terra ed esclamò, adorando Dio: Nudo son nato e nudo morrò! Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore! - Ora un giorno, quando gli Angeli andarono a presentarsi al trono di Dio, vi andò anche Satana. Il Signore gli disse: Hai visto il mio servo Giobbe? ... Tu mi hai incitato contro di lui e me l'hai fatto affliggere senza motivo. - Satana gli rispose: Pelle per pelle; l'uomo darà quanto possiede per la propria vita. Ma stendi la tua mano a toccare le sue ossa e la sua carne e vedrai allora come ti maledirà! - Il Signore pertanto disse: Ecco, egli è in tua balia; però salvagli la vita. - Satana colpì subito Giobbe di piaghe maligne, dalla pianta dei piedi sino al vertice del capo. La moglie non volle più tenerlo in casa e lo lasciò sopra un immondezzaio. Il povero Giobbe, addoloratissimo, passava i giorni a lamentarsi, raschiando la marcia delle piaghe. Quando Iddio volle, cessò la prova; Satana, arrabbiato di non avere approdato a nulla, si ritirò. Il Signore, contento della condotta di Giobbe, gli diede la perfetta salute e gli rese il doppio di quanto Satana gli aveva fatto perdere; ebbe pure sette figli e tre figlie. Non si trovavano sulla terra 5 delle donne così belle come le figlie di Giobbe. Questi visse lunghi anni e poté vedere i suoi figli e i nipoti sino alla quarta generazione. Nella storia di Giobbe risplende la virtù della pazienza del servo di Dio e la gelosia del demonio. Satana avrebbe voluto perderlo, ma il Signore si servi dell'opera diabolica per aumentare il merito di Giobbe e per dare all'umanità un esempio di rassegnazione e di pazienza. L'umanità ha formulato un proverbio, quasi a memoria del fatto, dicendo: « In quest'affare ... ci vorrebbe la pazienza di Giobbe ».
Fonte: Don Giuseppe Tomaselli
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