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    Il Papa a Palermo, la Digos da Altroquando

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    Messaggio  Mirella Dom Ott 03, 2010 4:18 pm


    COMUNICATO STAMPA

    A PALERMO CENSURATO STRISCIONE "I LOVE MILINGO" DA ALTROQUANDO



    Stamani, Domenica 3 Ottobre 2010, alle ore 11,30, numerosi agenti della polizia di stato in divisa e agenti della Digos hanno intimato la rimozione di uno striscione posto all'interno della vetrina della libreria AltroQuando in via Vittorio Emanuele 143 a Palermo. Lo striscione recitava la frase: I LOVE MILINGO. Gli agenti lo hanno sequestrato assieme alle locandine della mostra "La Papamobile del futuro" da tre giorni allestita presso la stessa libreria. La motivazione addotta al provvedimento è stata quella di ritenere offensiva una simile frase proprio nel momento in cui il corteo del pontefice sarebbe passato da corso Vittorio Emanuele.

    Riteniamo che questo provvedimento mini fortemente i diritti costituzionali sulla libertà di manifestazione del proprio pensiero, sia attraverso la critica che la satira. Riteniamo che il messaggio in questione non offendeva nessuno, né tantomeno istigava a comportamenti violenti.
    Al contrario era un segno di quella politica dell'Amore che tanto ha fatto strada ultimamente in Italia. Perché un messaggio d'amore e riconciliazione dovrebbe essere offensivo? Perché Papa Benedetto XVI dovrebbe ignorare la regola del perdono su cui si fonda la dottrina cristiana? Veramente Milingo non merita di essere amato? Palermo si merita davvero questo miracolo alla rovescia?

    E i parlanti diventarono muti... Così. Per miracolo.

    Palermo, 3 Ottobre 2010

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    Messaggio  Mirella Dom Ott 03, 2010 4:20 pm

    Papa Benedetto XVI in Sicilia. Ma scatta la protesta per gli striscioni oscurati.

    La visita del pontefice, in occasione del diciassettesimo anniversario dell’uccisione di padre Pino Puglisi, durerà dieci ore. Già dall’alba i pullman di fedeli provenienti da tutta l'isola hanno cominciato ad affollare le aree di sosta: "Siciliani non rassegnatevi al male"

    Il Papa a Palermo, la Digos da Altroquando Ratzinger_papa-300x237

    Una visita che costerà circa due milioni e mezzo di euro, 500.000 dei quali a carico del Comune di Palermo, che li attingerà dal fondo di riserva. Arriva Benedetto XVI e non accennano a placarsi le polemiche che da settimane infuriano nel capoluogo siciliano.

    La visita del pontefice, in occasione del diciassettesimo anniversario dell’uccisione di padre Pino Puglisi, durerà in tutto dieci ore, ma già dall’alba i pullman di fedeli provenienti da tutta la Sicilia hanno cominciato ad affollare le aree di sosta. E arriva il primo allarme, quello dell’Amia, l’ex municipalizzata che si occupa di raccolta e smaltimento dei rifiuti: “C’è chi abbandona sacchetti di rifiuti indifferenziati per strada”, scrive in una nota la società che parla “di una vera e propria emergenza, con la formazione di enormi accumuli di rifiuti in una parte di Palermo che sarà interessata dalla visita del Santo padre”. In realtà, nulla di nuovo, visto che la raccolta differenziata dei rifiuti è stentatamente partita solo in una piccola parte della città, che continua a navigare tra cumuli di sacchetti e cassonetti trasbordanti.

    Il papa è arrivato a Punta Raisi alle 9.15, ha raggiunto piazza Giovanni Paolo II, e, a bordo della papamobile si è diretto al Foro Italico dove ha celebrato l’Angelus: “Non rassegnatevi al male. Oggi sono in mezzo a voi per testimoniare la mia vicinanza ed il mio ricordo nella preghiera” ha detto il pontefice. “Sono qui per darvi un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani, così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione”. Ai centomila fedeli, il papa ha augurato un futuro di serenità e pace: “Sono venuto per condividere con voi gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni” consapevole tuttavia che a Palermo, e in tutta la Sicilia, “non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni: penso, in particolare, a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale e, come ha ricordato l’Arcivescovo, a causa della criminalità organizzata”. L’anniversario dell’omicidio di padre Puglisi, il cui ricordo è vivissimo nel cuore dei palermitani, non poteva prescindere dalla condanna della mafia, come già fece, a suo tempo, Giovanni Paolo II, con parole durissime.

    Alle 17.00 è previsto un incontro con il clero e i seminaristi, alle 18.00 un incontro con i giovani a piazza Politeama. Ripartirà alle 19.15 per Ciampino. I costi della visita papale che hanno suscitato indignazione e polemiche non riguardano le spese per la sicurezza del pontefice ma i costi vivi sostenuti dall’amministrazione comunale e da quella regionale. Passi per i 200.000 spesi per le transenne (il percorso di Benedetto XVI è di circa 22 km), passi per i 15.000 euro per il noleggio dei 10 maxischermi per il Foro Italico e piazza Politeama e i 50.000 euro per il noleggio dei 400 gabinetti chimici, possibile che il solo palco al Foro Italico costi 200.000 euro? Più altri 150.000 euro per “abbellire” il palco, più altri 300.000 euro per l’impianto di amplificazione e ancora altri 150.000 per l’impianto di luci. Strano, tra l’altro, il confronto con il costo del palco a piazza Politeama, dove il papa incontrerà i giovani: “solo” 50.000 euro e altri 50.000 di piante.

    Dalle prime luci dell’alba di ieri sono comparsi anche striscioni con la scritta: ”Con Ratzinger contro matrimoni gay e relativismo”. Gli striscioni che compaiono in particolare per le vie del centro, via Roma, via Libertà, via Notarbartolo, via Autonomia Siciliana, via Duca della Verdura, sono stati affissi dagli aderenti a Giovane Italia, il movimento giovanile del Popolo della Libertà, “da sempre in prima linea nella difesa di quei valori non negoziabili, quali vita e famiglia, indicati dal Papa”. Gli stessi striscioni che lo stesso movimento aveva tirato fuori in occasione del primo Gay Pride siciliano, a giugno di quest’anno, che aveva portato in piazza 10.000 persone.

    Su uno terrazzo, proprio di fronte al palco al Foro Italico, avrebbe dovuto esserci uno striscione, con una frase tratta dal Vangelo di Matteo, che invece non c’è. Un gruppo di palermitani lo aveva esposto ieri notte, dopo averci lavorato per giorni. Sullo striscione si leggeva: “La mia casa è casa di preghiera, ma voi ne avete fatto una spelonca di ladri”. Le forze dell’ordine sono intervenute immediatamente, hanno prima tentato di farsi ammettere in casa, ma erano sprovvisti di un qualsivoglia ordine di un magistrato e sono stati lasciati sulla porta. Sono quindi intervenuti i vigili del fuoco, su richiesta delle forze dell’ordine, e sono saliti con le scale mobili a strappare lo striscione. Ci sono riusciti solo per metà, l’altra metà (ma praticamente inservibile) è stata ritirata dalle persone in casa.

    “E’ un regime, neppure in casa nostra possiamo esprimere liberamente il nostro pensiero” afferma Franca Gennuso, una delle persone presente nella casa “incriminata”, tenuta sveglia tutta la notte da continue telefonate delle forze dell’ordine che tentavano, con le buone e con le cattive, di persuaderli a ritirare lo striscione. “La verità è che non vogliono sbavature. Vogliono dare l’immagine di una visita perfetta, tra un consenso perfetto”. E’ chiaro che è tutt’altro che così.


    http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/10/03/papa-benedetto-xvi-in-sicilia-ma-le-polemiche-sui-costi-non-si-fermano/67359/

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