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    Messaggio  Federico Gio Nov 04, 2010 3:21 pm

    2012: Varcheremo il varco Imagex


    In questo mio lavoro, ho cercato sempre di creare un'aura, un campo di tracce e relazioni virtuali, trasformatrici. Un'aura che sia in grado di far scaturire una vibrazione in chi vi penetra. Questo, soltanto questo è possibile trasmettere attraverso un mezzo profano. La parola scritta che indica o rimanda ad un simbolo, ad un'immagine, un segno, anche una suggestione. Non esistono iniziazioni virtuali o a pagamento, così come diffido chiunque a propagandare il proprio credo dottrina e presunta sapienza attraverso il terrore, le scomuniche, le maledizioni: fuggiteli come appestati. Spero di non tradire quanto ricevuto.
    Questo post che per qualche congiunzione astrale vi trovate a leggere, non è e non potrebbe essere sistematico, sono asistematico per sistema; ma segue un filo, se lo leggete senza pause pubblicitarie. Ho sparso dei segni in modo tale che chi vuole e può, li intercetti per meglio attraversare la linea di confine prossima ventura. Non sono un professionista della scrittura, lo avete già capito. Scrivo quando posso e quando è necessario, con l'unico intento di comunicare quanto ho trovato di nascosto dietro le quinte della storia, passata presente e futura; sbirciando dietro il velo di Iside che nasconde sogni, miti e misteri; ho fatto di conto al mondo e ho realizzato che i conti non tornano.
    Tutto induce a credere che stiamo attraversando la fase ultimativa di un'era. Circola da qualche anno a questa parte, attraverso libri films videogames e programmi televisivi, una profezia che il popolo Maya fece 5000 anni fa, secondo la quale il mondo terminerà il 22 Dicembre 2012. Di profezie spesso tradite ne esistono da millenni ad opera di profeti e veggenti di ogni tempo e luogo, da quelle diciamo così più accreditate perché cattoliche, e non si sa bene perché, a quelle meno conosciute e perciò considerate meno serie, e non si sa altrettanto bene perché. L'elenco dei vaticini è pressoché sterminato, come sterminate le rispettive interpretazioni. Secondo la profezia Maya la nascita e il declino del mondo e quindi delle civiltà, coincidono con i cicli delle macchie solari. La riduzione delle macchie solari, causerebbe una diminuzione della fertilità come avvenne per il popolo Maya, fino a causarne la scomparsa. Se volete saperne di più, procuratevi il libro di Adrian Gilbert e Maurice Cotterell, Le Profezie dei Maya; hanno sviscerato analiticamente i testi sacri della civiltà precolombiana, con passione e competenza. Tuttavia, sebbene non ho alcuna difficoltà a riconoscere il buon lavoro svolto dai due autori, non mi baserò sulle loro congetture per analizzare e sviscerare in profondità la fine del mondo prevista per la fine del 2012. Preciso pure che prendo le debite distanze da tutta una serie di autori disfattisti, nichilisti, beceri occultisti, crowleyani, che si son gettati a peso morto su tali tematiche apocalittiche. I satanassi, non passeranno. La stessa fermezza di critica a tutto campo la faccio a Mr. David Icke, prezzolato garzone MI6, mestatore e manipolatore di massa, che con le sue tesi ha seminato confusione sulle già fragili convinzioni di credenti e ricercatori di Dio. Sui neo-gnostici mi sono già pronunciato, così come sugli egittosofi anglosassoni.
    Sono convinto che l'approccio simbolico-analogico sia l'unico in grado di affrontare le grandi questioni dell'uomo e dell'eterno, senza impallidire. E proprio ora, in questo brevissimo arco di tempo, ci troviamo a dover affrontare una grande questione fondamentale per l'umanità: si avvicina un evento a carattere cosmico che cambierà radicalmente la faccia della terra e dell'uomo.
    Ed ora rilascerò dei frammenti, mi auguro utili, per affrontare con fede coraggio e conoscenza il futuro prossimo. Se alcuni vi sembreranno non pertinenti, vuol dire solo che non vi hanno ancora risposto.

    • Negli anni Venti, l'economista John Maynard Keynes commentando i grandi turbamenti seguiti alla Prima Guerra Mondiale, affermò che l’inevitabile non accade mai, l’inatteso sempre. È esperienza comune che l’imprevedibilità sia uno svantaggio, ma i processi non lineari, pur se perturbati e perturbanti, in virtù della loro naturale interazione con l’ambiente, abbiano in potenza la tendenza a ricomporsi in una qualche forma di stabilità. Quindi l'inatteso è quella spinta destinale tipica dei fenomeni cosmici come quello che si verificherà alla fine dell'anno 2012 – a meno che l'inatteso...


    • Il Vangelo della nostra epoca, e precisamente dei tempi ultimi che stiamo vivendo, è quello scritto sotto l'ispirazione di Matteo. È il Vangelo del fuoco segreto, l'ultimo di tutti. A tale evangelista fu attribuito il segno dell'angelo, perché la sacra scienza è la sola capace di penetrare il mistero delle cose, quello degli esseri e il loro destino. La scienza del fuoco segreto, preserverà l'umanità dalla distruzione totale degli ultimi giorni del mondo, dell'età oscura, o per chiamarla alla manierà indù, kali-yuga; il fuoco segreto guiderà con la sua fiamma sempre presente i naviganti alla grande mareggiata cosmica. Il crepuscolo cadrà su 'un giorno di Dio' al solstizio di inverno dell'anno 2012 e una nuova era avrà inizio per uomini nuovi.


    • Vediamo ora di delineare lo scenario di portata cosmica che si presenterà alla fine dell'anno fatidico. Qui non c'entrano le macchie solari previste dai Maya, né le menate cultiste degli egittosofi, tanto meno le elucubrazioni paranoidi degli urinognostici; perché quello che succederà riguarderà proprio le colonne portanti del nostro universo, lo spazio e il tempo, sgretolate dagli effetti massivi del kali-yuga. La struttura stessa della dimensione di cui facciamo parte verrà scossa in lungo e in largo. Il tempo in esaurimento sta accelerando in modo progressivo dagli ultimi due secoli; a fine corsa diventerà spazio e dalla sua trasformazione si aprirà un Varco, proprio davanti ai nostri occhi. Alzeremo finalmente la testa per scrutare un cielo mai visto prima. Attraverso il Varco vedremo mondi stelle galassie di un altro universo, come allibiti spettatori in prima fila. Non saremo nemmeno terrorizzati, sebbene non tutti vedranno allo stesso modo: la fine del tempo trasmuterà anche la nostra unità bio-psico-animica. Va detto pure, senza ipocrisia contro il veltronismo alla Greg Braden, che se portate un somaro alla Mecca, al ritorno sarà sempre un somaro. Chi non avrà acceso la sua lucerna, gli sarà ben difficile non inciampare. Se oggi il mondo è preda di persone che non hanno la consapevolezza della coscienza di sé, al sopraggiungere del Varco il loro ego peserà dieci volte il peso corporeo e rimpiangeranno – forse - di non aver cercato durante la propria vita, un senso alto, un significato sovrano, che andasse ben oltre l'accumulare potere denaro successo. Nessun limite eccetto il cielo, ecco, questo dovrebbe essere il motto, la guida dei nostri passi.


    • 'Lasciar andare', è il sine qua non di tutte le forme di sviluppo spirituale più elevato. Ma rinunziare all'atteggiamento egoico non è un atto di volontà, né un risultato prodotto arbitrariamente; è un evento, qualcosa che capita...


    • Regola numero uno del buon fuochista: inutile sprecare legna se l'aria è poca, ci sono fuochi che si spengono per naturale calo d'ossigeno e non c'è nulla da fare. Regola numero due: non provare nemmeno a soffiare sul fuoco quando è troppo tardi, si alza solo una fastidiosa nuvola di fumo. Regola numero tre: attenzione però a spegnere bene le braci, basta un solo soffio di vento, una sola scintilla, e, quando meno ve lo aspettate, la fiamma riparte.


    • L’occhio vostro sia splendente e così deve risplendere la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano il bene che voi fate e ringrazino il Padre vostro che è nei Cieli” Matteo 6, 22; 5,16; cfr. Luca 11,36. La lucerna del corpo è l’occhio, se dunque il tuo occhio è chiaro, tutto il tuo corpo sarà nella luce (Mt 6, 22).


    • «Se non hai mai visto una città e pensi ad essa, non è che ne fai esperienza pensandoci. Così è nel caso di Dio e del Divino: pensandoci e teologizzando non ne fai esperienza. E come nel caso dell’oro: se non lo possiedi concretamente, e non te lo tieni nelle mani, e non te lo guardi con gli occhi, puoi avere mille volte il concetto di «oro» nella tua mente, ma non per questo possiedi e vedi l’oro reale. Così, puoi riflettere mille volte sui tesori divini; ma se non fai esperienza del Divino, e non lo contempli con gli occhi dello spirito, capaci di comprendere al di là del comprensibile, in verità tu non hai né possiedi alcunché del Divino». ( San Gregorio Palamas, Triade, 1, 3,34.)
    • Siamo energie di Dio.
    • Se cadiamo nella materia, ci impantaniamo perdendo energia. Avviluppati dalla personalità, malati di abitudini e di ripetizioni, ubriachi di sogni, come agire perché lo spirito si getti nel crogiolo dell'anima e acceda ad altre dimensioni? Corrosi dal pensiero, decomposti da emozioni incontrollate, rinsecchiti dall'indifferenza, saremo un giorno capaci di affrontare la seconda morte a occhi aperti?


    • La conoscenza dev'essere emozionante: se noi ci emozioniamo mentre conosciamo poi non dimentichiamo più. (Scandurra)


    • Era una sera d'ottobre, una sera di guerra. La Germania s'avviava alla disfatta, ma l'ingegner K.avrebbe forse potuto salvarla. Era uno dei vari studiosi impegnati alla ricerca della chiave per la costruzione di un'arma tremenda, d'un'arma la cui formidabile energia era la stessa che faceva ardere il Sole. K. rimase a lungo, pensieroso, davanti alla finestra. Poi, deciso, s'avvicinò alla scrivania, prese il foglio con la terribile formula e lo bruciò. Fu così che la Germania non ebbe la prima atomica...
    (P. Kolosimo, Polvere d'inferno, Mondadori, 1981, pagg. 129-131)

    • Ogni atto della creazione è un prodotto particolare di 0 e ∞, da cui emerge un particolare individuo. Pertanto ciascun individuo può essere simbolizzato dal particolare numero finito che, nel suo caso, è il prodotto. (Srinivasa Ramanujan)


    • La perdita dell'io è maggiore del guadagno.
    • Il Tempo è scardinato.


    • Ramanujan – tra i più geniali matematici di sempre, e non solo - era solito dire che la dea di Namakkal gli aveva ispirato le formule in sogno. Namagiri era la spiegazione dei lampi d'illuminazione che innescavano il suo flusso ininterrotto di scoperte matematiche. Nelle funzioni modulari di Ramanujan, appare ripetutamente il numero 24 (8 x 3), un numero magico, che insieme ad altri appaiono in continuazione quando meno ce li aspettiamo, ad indicarci una traccia, un segno corrispondente, un simbolo. Miracolosamente, la funzione di Ramanujan appare anche nella teoria delle stringhe, dove ognuna delle 24 modalità della sua funzione corrisponde a una vibrazione fisica della stringa…Nel caso di Ramanujan, le funzioni modulari sono definite come operazioni matematiche nelle quali esiste un incredibile e quasi mai visto livello di simmetria, simmetria che permette l’esistenza di tali geometria di densità superiore. In questa simmetria inoltre, in molti modi diversi e sincronici, le funzioni modulari di Ramanujan ci riportano al numero otto come forza chiave di organizzazione dietro la struttura delle dimensioni o densità in questo universo.
    • Scandurra fu il prodotto di una scuola, e non un maestro isolato come appare talvolta dalla mia versione fornita allo scopo di trasmetterne l’insegnamento. Ciò significa che ci sono, e ci sono sempre stati, altri maestri al livello di Scandurra - Fornari ad esempio - anche se non è detto che vogliano manifestarsi pubblicamente o che si manifestino come ci si aspetta, così come non è detto che li si sappia, o voglia, riconoscere. Personalmente, sono convinto che Scandurra sia stato un grande uomo e un grande maestro, ma anche che i suoi metodi (che egli concepì e usò in un periodo specifico e con delle persone specifiche) vadano “ricalibrati” da qualcuno in grado di farlo (come mi suggeriva Zac) per continuare a svolgere al meglio la loro funzione evolutiva. Io non mi sento in grado di farlo. Trovo già serie difficoltà a ri-trasmettere ciò che ci ha insegnato in quei formidabili anni settanta. Da questo punto di vista, ho cercato di ricostruire, in particolare, lo stato attuale della trasmissione, per vedere se ed eventualmente in che modo esercizi, energie, codici e spolette per risvegliare la Potenza in esilio dell'uomo e poter viaggiare attraverso le botole interdimensionali, concepiti in un periodo storico relativamente lontano si siano adattati a circostanze e tempi diversi, conservando, aumentando o perdendo il loro valore originario di strumenti per la Liberazione.
    • È curioso che io sia stato vivamente preoccupato per due giorni soltanto dalla difficoltà di conciliare la mia dottrina del Cristo cosmico con la Pluralità dei Mondi. Dato che il Cosmo è certamente indivisibile, e che il Cristianesimo non è più piccolo del Cosmo, bisogna ammettere una certa manifestazione ‘polimorfa’ del Cristo cosmico su diversi mondi, secondo l’attitudine di questi mondi ad essere integrati nell’Universo celeste. Il Cristo umano non sarebbe allora che un aspetto del Cristo cosmico. Altrimenti il Cristo (se sostenesse soltanto la Terra) sarebbe più piccolo del Mondo. Padre Pierre Teilhard de Chardin. Lettera del 24 febbraio 1918. Lettres intimes de Teilhard de Chardin, Aubier Montagne, 1974, p. 40.
    • Il Varco, lo ripeto, è una condizione indipendente da cause fisiche. Un Ciclo cosmico si estingue per far posto ad una nuova era; ci sono all'opera forze immani, attrattive e repulsive, aggregatrici e disgregatrici, luminose e oscure; il Tempo giunge alla fine della corsa e la sua energia residuale è sufficiente a permettere l'apertura del Varco, come in un travaglio cosmico.
    • La percezione forma la storia, il tempo rivela verità nascoste, e talvolta persino le falsificazioni possono cambiare gli eventi.
    • Rigettare con veemenza ogni idea che vada oltre la ragione, la scienza e la teologia ufficiale, a proposito della fine di un mondo così come lo conosciamo; credere che tutto si spieghi secondo la logica; vivere come se non si dovesse mai morire; pensare che la storia umana non abbia mai termine; usare la scienza come paravento delle nostre paure inconscie; pretendere di poter rimandare all'infinito anche solo l'idea della venuta di un avatar, contraddicendo continuamente le indicazioni scritturali; propagandare tesi religiose e non assumere una posizione conseguente, per quanto concerne il destino dell'anima; ecco, porsi in questa condizione difensiva, è quanto mai irrazionale.
    • La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. Sarà una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. È una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l'incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l'erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra i quanti hanno visto eppure hanno creduto. (Gilbert Keith Chesterton, Eretici, 1905)


    • I creatori dell'opinione, di forme-pensiero in funzione di strumenta regni, hanno costretto l'Apocalisse ad un significato terrificante; hanno dato alla locuzione 'fine del mondo' un valore appunto cataclimatico, cosmologicamente distruttivo, mentre è il cristico segnale della 'fine di un mondo', del vecchio mondo ribaltato, dominato dalla negazione di ciò che afferma e dall'affermazione di ciò che nega. È questo vecchio mondo che deve, di necessità, concludersi e sciogliersi nel fumo di cui è sostanziato, con tutti i suoi orpelli formali, le sue ideologie, teologie, ipocrisie, lebbre comportamentali al potere. La Rivelazione giovannea concluderà con la stessa indicazione di un ritorno che significa una conclusione storica e metafisica insieme, senza terrori ma anzi, come invito alla speranza per tutti coloro che hanno saputo attendere e che hanno saputo vivere con rispetto e memoria dell'antica eredità. 2012, inizio di fase, anno di trasmutazione e di nascita.

    Pubblicato da ANGELO CICCARELLA
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    Messaggio  Alex Gio Nov 04, 2010 9:06 pm

    Federico ha scritto:La Rivelazione giovannea concluderà con la stessa indicazione di un ritorno che significa una conclusione storica e metafisica insieme, senza terrori ma anzi, come invito alla speranza per tutti coloro che hanno saputo attendere e che hanno saputo vivere con rispetto e memoria dell'antica eredità. 2012, inizio di fase, anno di trasmutazione e di nascita.

    Bellissimo e completto articolo, che fornisce veramente molti spunti di riflessione sul tempo che viviamo.
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    Messaggio  Patrizia Ven Nov 05, 2010 1:24 pm

    Un articolo decisamente "forte"quello che mi è venuto da pensare di getto è che ...anche se non tutti i riferimenti citati possano essere conosciuti e, ad una prima lettura, difficili da esaminare e, nella sintassi e, nel riferimento stesso delle fonti alle quali si riferisce spesso lo scritto stesso...( per carenze puramente conoscitive personalisi ) si evince comunque, il senso e la potenza... di quanto esprime questo articolo! Che cosa ci distingue tra dormienti e risvegliati...quale è la soglia che divide questa condizione? Trà "presumere e certezza" di esserci...questo è il vero rompicapo...nulla possa valere per quanto povera sia stata la nostra ricerca..il mettersi in gioco ogniuno con i propri mezzi e le opportunità che ci ha riservato questa vita...in questo preciso tempo...Difronte a questo interrogarsi che potrebbe sembrarci troppo grande o noi troppo piccoli...rimane una conclusione una condizione imprescindibile comunque...UMILTA'...che non significa sentirsi inappropriati....ma al contrario riconoscere quanta strada non abbiamo voluto o poptuto fare prima di quel famoso momento dove alle domande dovevamo definitivamente dare delle risposte...non agli altri ma a noi stessi...Maestri di noi stessi solo questo ...potrebbe anche bastare...concetti e strade li conosciamo tutti nessuno escluso...la via ...è scritta dentro di noi ma dobbiamo solo leggerla senza accampare ulteriori rimandi...o nascondigli di varia natura...il più misero uomo della terra è profeta teologo di se stesso anche nella scarsità di una cultura povera egli sà sviluppare dentro il suo "se" ogni domanda senza alcun limite....certo è che per pareggiare ogni scusa accampabile...Cristo è venuto per pareggiare il senso della condizione umana ad ogni livello...e anche per chi non lo ha mai trovato sulla sua strada riconoscendolo potrà comunque sapere che se sia esistito oppure nò...è molto poco importante...visto che nella storia della nostra progenie egli è venuto sempre con volti e epoche apparentemente tanto diverse...il senso è e rimane sempre lo stesso...la strada...e l'evento...finalizzati alla rinascita dalla condizione materiale della vita stessa...e ha ragione ben donde chi comprende che non vi sono artefatti miracoli da scoprire...chi lo cerca in questo modo non crede mai a niente..e niente sarà disposto a credere mai...il senso è imprescindibile da ogni ragione umana...è un verbo sempre al presente anche quando puoi coniugarlo al passato o al futuro " ...E'... " e non c'è null'altro da scoprire se non accettare questa semplice lettera che chiude il cerchio dell'infinito ....articolo veramente possente Federico..grazie per averlo posto alla nostra attenzione! sunny

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