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Il Messia e la Redenzione
Scritto da mErA
"Ogni Ebreo deve credere che il Messia arriverà a restaurare il regno di re Davide nella sua condizione originaria di autorità, a ricostruire il Santo Tempio di Gerusalemme, a radunare i dispersi di Israele; nei suoi giorni tutte le regole della Torah saranno riportate all'importanza e all'osservanza che avevano in passato." (Maimonide, Hilkhòt Melakhìm 11, 1).

L'attesa della Redenzione e della venuta del Messia è sempre stata una fonte di consolazione per gli Ebrei nel corso delle persecuzioni e nei periodi difficili.
Questa attesa è basata sulle promesse dei profeti biblici (arricchite dalla tramandazione orale) secondo cui l'idolatria, l'ingiustizia, la guerra e tutti i mali avranno fine con l'avvento dell'era Messianica, cioè un lungo periodo di pace e prosperità in cui tutti gli uomini impareranno a servire il Dio Unico.

"Molti popoli verranno e diranno: «Venite, saliamo al monte di Hashem, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie e noi cammineremo nei suoi sentieri». Poiché da Sion uscirà la Torah e da Gerusalemme la parola di Hashem.
Egli farà giustizia fra le nazioni e sgriderà molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci; una nazione non alzerà più la spada contro un'altra nazione e non insegneranno più l'arte della guerra." (Isaia 2:3-4)

Cosa significa "Messia"?
La parola Messia deriva dall'Ebraico "Mashiach" che significa unto. Nella Bibbia questo termine viene usato per indicare generalmente i re, i profeti, e il Sommo Sacerdote, poichè essi venivano appunto unti con l'olio della consacrazione.
Successivamente, gli Ebrei iniziarono ad attribuire il titolo di Messia a un liberatore del popolo d'Israele suscitato da Dio.
In questo senso si può dire che nella storia siano sorti numerosi messia, il primo dei quali fu Mosè, che con l'autorità conferitagli dal Creatore liberò Israele dalla schiavitù in Egitto e lo condusse verso la terra promessa.
Un altro importante messia fu David, che riuscì a riunire le dodici tribù ebraiche e a vincere molte battaglie per difendere il popolo eletto.

Il termine Mashiach è però utilizzato nel Giudaismo soprattutto per indicare il liberatore finale, colui che sconfiggerà definitivamente i nemici d'Israele per portare la pace sulla terra e dare inizio all'era Messianica.


La persona del Messia.
Il Messia finale atteso dagli Ebrei, come tutti i suoi precursori, è considerato un semplice uomo che diventerà il massimo rappresentante del Creatore sulla terra; non si tratta dunque dell'incarnazione di Dio o di una creatura angelica.

Sulle sue origini non è stato rivelato quasi nulla, infatti ciò che davvero interessa nell'Ebraismo è la sua opera.
Secondo la Bibbia il Messia è un discendente del re David, e quindi un appartenente alla tribù di Yehudah (Isaia 11:1 ; Isaia 11:10 ; Ezechiele 37:24).
La tradizione lo definisce uno tzaddik (uomo giusto), che medita sulla Torah e insegna la giustizia al popolo.


L'opera della Redenzione.
I profeti biblici preannunciarono il ritorno in patria del popolo d'Israele dopo un lungo periodo di esilio fra le nazioni e di terribili persecuzioni.
Era tuttavia previsto che le sofferenze degli Ebrei non sarebbero finite con la restaurazione dello Stato.
Gli stessi profeti affermarono infatti che in un periodo chiamato "fine dei giorni" molte nazioni dichiareranno guerra ad Israele ed entreranno a Gerusalemme con i loro eserciti per conquistare la città e annientare per sempre il popolo eletto.
Sarà proprio allora che il Messia si rivelerà e sconfiggerà gli empi dopo una grande battaglia (vedi Ezechiele 38 e 39; Zaccaria 14).
Inizierà così l'era di pace in cui Dio si farà conoscere da tutti gli uomini e non ci sarà più alcuna discordia.

Il Messia ricostruirà il Tempio di Gerusalemme, ripristinerà la completa osservanza della Torah e radunerà tutti gli Israeliti che erano rimasti tra le nazioni, facendo tornare in patria persino le tribù ebraiche considerate perdute da molti secoli.
Egli sarà la guida politica e spirituale di tutto il mondo come rappresentante della Teocrazia, e durante il suo regno Israele potrà finalmente rivestire il ruolo di "luce delle nazioni".


Mashiach Ben Yosef.
Nel Talmud si parla anche di un altro Messia, che secondo i rabbini non sarà un discendente di Yehudah e di David, ma di Yosef, e apparterrà alla tribù di Efraim.
Questo personaggio è definito come un precursore del Messia finale, e il suo compito sarà quello di preparare gli Ebrei alla Redenzione.
Il Messia figlio di Yosef farà guerra contro i nemici di Israele, e sulla base dell'interpretazione rabbinica di Zaccaria 12:10 si ritiene che egli morirà in battaglia e che la sua uccisione sarà seguita da grandi calamità.
Tuttavia, secondo molti Maestri, se il popolo d'Israele si pentirà e osserverà la Torah come nei tempi antichi, la morte del Messia figlio di Yosef potrà essere evitata.
Secondo altri, la disastrosa guerra di cui si è parlato non avrà mai luogo, perchè gli Ebrei hanno già sofferto abbastanza durante le persecuzioni degli ultimi duemila anni e soprattutto durante la Shoah.

Il Gaon di Vilna (1720 - 1797) credeva che i due Messia potessero rappresentare due fasi diverse del processo di Redenzione. Il figlio di Yosef potrebbe quindi essere la ricostruzione materiale dello Stato ebraico, mentre il figlio di David rappresenterebbe il risorgimento spirituale e la Redenzione vera e propria.


La data della venuta del Messia.
Si ritiene che predire la data dell'arrivo del Messia figlio di David sia impossibile.
Essa infatti non è stata prestabilita in modo preciso, ma varia a seconda della condotta del popolo d'Israele.
E' scritto che se gli Ebrei osservassero a dovere la Torah, il Messia e la Redenzione giungerebbero immediatamente.
Il periodo che precede di poco l'era Messianica è chiamato "ultimi giorni" o "ultimi tempi", poichè con la venuta del liberatore si chiuderà un'epoca e ne inizierà una nuova in cui la terra ragiungerà il massimo splendore.


E dopo?
L'era Messianica non sarà eterna, ma avrà una durata limitata, e secondo l'opinione dominante essa sarà di mille anni.
Rabbi Moshe Ben Nachman spiega: "In futuro ci sarà l'era del Messia, che è una parte di questo mondo. Alla fine di essa ci sarà il Giudizio e la Resurrezione dei morti, e questa è la ricompensa che riguarda il corpo e l'anima".
Quindi l'era Messianica sarà un periodo di transizione per preparare l'uomo al Mondo Avvenire (Olam HaBah) cioè un epoca che non avrà fine e in cui non ci sarà più la morte. Su tutto ciò non è stato rilevato quasi nulla, perciò per formulare ipotesi ci si può affidare soltanto all'immaginazione.
Ovviamente gli scettici hanno sempre disprezzato l'attesa Messianica degli Ebrei definendola un'utopia o una speranza vana, ma del resto, questi scettici non avrebbero mai creduto che il popolo d'Israele sarebbe sopravvissuto ad ogni tentativo di genocidio per essere radunato nuovamente nella propria terra.

fonte:http://www.ritornoallatorah.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=74:messiaredenzione&catid=46:credenze&Itemid=77