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    Le strategie di manipolazione dei mass media e i casi che lo dimostrano

    Alex
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    Le strategie di manipolazione dei mass media e i casi che lo dimostrano Empty Le strategie di manipolazione dei mass media e i casi che lo dimostrano

    Messaggio  Alex Lun Mar 21, 2011 8:24 pm

    Le strategie di manipolazione dei mass media e i casi che lo dimostrano Manipo10

    Leggete questo testo con la massima attenzione, fatelo con calma, con cura, soffermandovi a riflettere ad ogni "punto", cercando di "identificare" le strategie qui illustrate, nei programmi televisivi che fanno parte della nostra quotidianità. La maggioranza di queste tecniche le abbiamo davanti ai nostri occhi, tutti i giorni, tuttavia spesso non ce ne rendiamo conto, ma sono ben riconoscibili. Di rosso, abbiamo scritto le nostre considerazioni.

    La strategia della distrazione
    L’elemento principale del controllo sociale è indubbiamente la "strategia della distrazione", ovvero deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, e molto altro. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
    Questo aspetto è sicuramente molto evidente: attualmente, il tema "di distrazione di massa" è la vicenda della povera Sarah Scazzi: che, diciamolo pure, è sicuramente una vicenda "accattivante", ideale per monopolizzare i cervelli di molti. Quando il piatto piange, i media possono sempre montare un caso ad arte: ricorderete qualche anno fa, quando ogni giorno i TG parlavano dell' "emergenza cani": riportando quotidianamente casi di aggressioni canine: il governo intervenne tempestivamente, con grande consenso popolare, per inasprire le normative, quasi si trattasse di un'emergenza nazionale: ma se pensiamo che in Italia ci sono 6 milioni di cani, un'aggressione al giorno, è un fenomeno fisiologico: la situazione era quella prima della fantomatica "emergenza cani", e probabilmente è cosi anche ora: ma i media non ne parlano.

    Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
    Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o iniziare a conferire agli episodi violenti la massima visibilità: in modo che sia il pubblico a richiedere leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
    L'esempio riportato sopra dell' "emergenza cani", è annoverabile anche in questa categoria: si crea un problema, per risolverlo con il consenso popolare. Qualche anno fa, veniva dato moltissimo risalto ai reati commessi dagli stranieri: quando un immigrato commetteva un crimine, massima visibilità, telegiornali e quotidiani titolavano "EXTRACOMUNITARIO commette reato X" mettendo in evidenza, prima di tutto, proprio la nazionalità: spingendo i cittadini a odiare gli stranieri e a chiedere maggiore sicurezza: (i cavalli di battaglia di alcuni partiti, uno in particolar modo...). Adesso invece non ne parlano quasi mai, salvo rari casi: fateci caso. Che i quasi 5 milioni di stranieri che prima sembrava mettessero a ferro e fuoco l'Italia, siano diventati tutti bravi di punto in bianco? Oppure questo si spiega, con il fatto che parlarne adesso sarebbe controproducente per chi governa?
    Ora, al contrario, hanno tutto l'interesse, nella fattispecie degli extracomunitari, a dire che i crimini sono diminuiti: e senza il bombardamento mediatico, potremmo avere l'impressione che ciò sia vero.

    La strategia della gradualità.
    Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta. Ogni anno "decreti sicurezza"... ogni anno inasprimento delle sanzioni del codice della strada... ogni anno, qualche diritto in meno... etc etc

    La strategia del differire.
    Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
    La riforma delle pensioni fatta da Prodi, ricorderete il famoso "scalone", è uno dei tanti, tanti esempi...

    Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
    La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale. Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”). Fate caso al modo di esprimersi dei "grandi conduttori": una donna in particolare, che conduce un programma pomeridiano, (peraltro il classico "programma di distrazione") oltre a rivolgersi al pubblico come se parlasse con dei bambini, adotta anche una mimica facciale ad hoc. Fate caso al modo di esprimersi che hanno i conduttori del grande fratello... altro programma di distrazione di massa. Da notare, che la tecnica della "comunicazione infantile", viene adottata, in particolare, proprio nell'ambito dei "programmi di distrazione" fini a se stessi.

    Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
    Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
    Anche questo elemento, lo si riscontra a pieno titolo nell'ambito delle situazioni descritte qua sopra....

    Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
    Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori". I tagli alla scuola, motivati come "spiacevoli ma necessari" ( e qui si ritorna al discorso affrontato poco sopra, su come fare accettare le decisioni al popolo) non sono certo casuali: tagli e continui tagli, al punto che l'italia è il penultimo paese tra i paesi ocse come abbiamo illustrato nel servizio di pochi giorni fa.

    Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
    Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti.
    Questo avviene facendo raggiungere alte vette di successo a persone assolutamente dementi; facendo divenire status symbol gente che non ha la testa di fare 2+2; inoltre, anche il cinema, sin dagli anni 50' ha sempre imposto modelli "bello e dannato", quello che beve, fuma, magari si droga, e guida spericolato, appare il "furbo" stimabile, mentre chi studia, e ha uno stile di vita sano, appare come uno "sfigato": la maggioranza dei giovani si offendono decisamente di più, se gli dici "secchione" che se gli dai dell'imbecille... dovrebbe essere un pò l'incontrario... comunque...

    Rafforzare l’auto-colpevolezza.
    Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione! Niente da aggiungere!!!

    Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
    Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso. Niente da aggiungere!!! Parole SANTE...

    Il "decalogo", è stato scritto dal celebre Noam Chomsky filosofo e teorico della comunicazione statunitense, mentre le valutazioni scritte in rosso le abbiamo curate noi. Ciascuno di noi coglierà aspetti diversi, per riportare alla quotidianità le teorie di Chomsky: offriteci il vostro spunto di riflessione, confrontandoci potremo avere una visione d'insieme più completa, su un tema molto importante quanto attuale. Così come è difficile rubare il portafoglio a qualcuno che conosce le intenzioni del ladro in anticipo, è difficile manipolare chi è a conoscenza della volontà di manipolare...

    Fonte: www.nocensura.com

      La data/ora di oggi è Gio Nov 21, 2024 10:06 pm