Il geografo e cartografo inglese James M. Allen ha lanciato un'impattante teoria sull'ubicazione di Atlantide. Basandosi sui racconti di Platone, argomenta che costui si riferisce ali Altopiano Centrale. Allen ha realizzato uno studio degli antichi sistemi di misurazione usati nei libri di Platone, concludendo che questa regione circondata da montagne e attraversata da un canale che la connetteva al mare, attualmente prosciugato, sarebbe stata in realtà nella zona di Oruro, vicino al lago Poopò (Bolivia). Un'altra evidenza che cita Allen è la menzione che fa Platone di una lega di oro e rame chiamata oricalco, che si trova solo nelle Ande. Afferma che l'attuale Altopiano boliviano sarebbe stato circondato dal mare nell'epoca di Atlantide, giustificando la sua teoria mediante abbondanti evidenze di resti paleontologici e archeologici, trovati negli ultimi anni. Nel suo libro Atlantide, la soluzione andina (1988) descrive queste teorie. Inoltre, in un video intitolato Atlantide nelle Ande, Allen presenta vari archeologi che propongono un'antichità di 12 mila anni per le rovine di Tiahuanaco (simili alle teorie di Arthur Posnansky nella sua opera Tihuanacu, la culla dell'uomo americano}, che credono relazionata all'Atlantide di Platone. Il ricercatore sostiene che Tiahuanaco e il popolo aymara furono uno dei dieci regni di Atlantide. In più, ritiene che la parola "Atlantide" provenga da due parole native americane: atl, che significa acqua, e antis, che vuol dire rame
Cosa accadde 5.100 anni fa?
In tombe dell'antico Egitto sono stati trovati derivati della cocaina, che possono estrarsi solo dalla pianta della coca, originaria del Sudamerica, il che sarebbe un'evidenza del contatto degli Egizi con gli Atlantidi precoombiani. La storia narrata da Platone potrebbe essere giunta alle sue in Egitto, dove era in visita. La teoria di J.M. Allen ha ispirato la Spedizione Kota Mama in Sudamerica, condotta dall'esploratore britannico John Blashford-Snell e supportata dalla Società di Esplorazione Scientifica inglese. Nelle cronologie delle antiche civiltà si allude a 5.200 anni fa, quando qualcosa di importante dovette accadere, perché fosse registrato tanto in Oriente quanto in Occidente. Secondo il Chilam Balam (insieme di libri che raccontano la millenaria epopea maya), la storia comincia nell'anno 3113 a.C. L'esperto tedesco in tematiche maya, Wolfàng Cordan, lo relaziona a un misterioso evento storico di grande importanza. È nel 3100 che Menes fonda la prima Dinastia d'Egitto, convertendosi nel primo faraone e stabilendo la capitale a Mentì. Ne I regni perduti (1990), Zecharia Sitchin riferisce che il dio supremo dell'America Centrale, Quetzalcoatl (il cui nome significa "il serpente piumato"), non è altro che il dio egizio Thoth e che la prima civiltà in America Centrale, quella olmeca, di origine africana, cominciò precisamente nel 3114 a.C., anno in cui inizia il Lungo Computo dei Maya e la leggenda narra che Thoth fu espulso dall'Egitto. Curiosamente, allo stesso modo del figlio di Enki, porta il serpente come simbolo. La cosa interessante è che esistono dati geologici e astronomici che ci permettono di determinare che intorno a questa data accadde una catastrofe di dimensioni planetarie, per cui le leggende cui abbiamo alluso acquisiscono senso. In questo periodo vi fu una In pagina, statue conosciute come gli Atlanti di Tuia. grande concentrazione di metano nei cieli della Groenlandia e un freddo esagerato, secondo quanto si registra nei pini bristlecone in Gran Bretagna. Esistono due crateri che risalgono a tale epoca e, secondo alcuni scienziati, sembra più che possibile che un gigantesco sciame di meteore abbia portato una grande distruzione sulla superfìcie terrestre e abbia riempito l'atmosfèra di polvere, probabilmente a causa della rottura di una grande cometa proveniente dalle regioni interne del nostro sistema solare.
Il diluvio universale: le prove
Un grande impatto meteoritico ebbe luogo ne1l 2807 a.C., secondo lo scienziato del laboratorio di Los Alamos (Nuovo Messico) Bruce Masse, che crede che il cratere del Madagascar risalga a questo stesso anno, producendo un gigantesco maremoto con onde di 200 metri di altezza, che trasportarono a terra enormi depositi di sedimenti. Analizzò 174 miti sulle inondazioni in tutto il mondo e 14 menzionavano un'eclisse totale in tale data, la metà una pioggia torrenziale e un terzo parlava di un maremoto. Questo spiega che vi furono almeno due grandi diluvi, quello accaduto 12 mila anni fa, associato alla storia di Noè e quello di 5.000 anni fa, in relazione alla storia di Gilgamesh. Ne L'inverno Cosmico (1990), di Clube e Napier, si racconta la storia delle Tauridi, una pioggia di meteore associata alla cometa Encke. Si crede che siano i resti di una cometa più grande - che dovette misurare circa 100 km di lunghezza - la quale si divise in vari pezzi negli ultimi 20 mila - 30 mila anni. Quando il suo nucleo passò vicino alla Tèrra, attorno al 3000 a.C., generò una serie di catastrofi. In relazione alla distruzione e sparizione di un'antica civiltà umana, 100 anni più tardi si verificò il risveglio di grandi civiltà, durante l'inizio del IH millennio prima della nostra era. È allora che appaiono personaggi con un elevata conoscenza in agricoltura e astronomia, che istruiscono distinti popoli da un lato all'altro dell'Atlantico. •
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