4 giugno 2011
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Si svolgeranno domani le elezioni anticipate convocate dopo la bocciatura del piano di austerity del governo Socrates
Il Portogallo va al voto in uno dei periodi più difficile della sua storia. Il Paese si trova in una profonda crisi economica, che è diventata un terremoto politico quando il parlamento ha bocciato il piano di risanamento finanziario presentato dal premier Socrates. Il primo ministro socialista si è dimesso dopo che la sua maggioranza è crollata sul punto più importante, e le elezioni anticipate di domani dovrebbero registrare un cambio al vertice del Portogallo, con il ritorno al governo dei socialdemocratici, che si chiamano come una forza di sinistra ma sono in realtà conservatori e appartengono al PPE a livello europeo.
SONDAGGI IN BILICO - L’opposizione ha ovviamente il vento in poppa in una simile situazione di difficoltà per il governo uscente, ma il partito socialdemocratico, guidato da Pedro Passos Coelho, ha una guida demoscopica abbastanza contenuta. Attualmente i socialdemocratici hanno in media un vantaggio di cinque sei punti sui socialisti, un dato positivo ma certo non esaltante visto il crollo di fiducia subito dal governo Socrates. Al momento la formazione di un futuro governo conservatore dipende dal risultato dei popolari, una formazione di centro che guarda storicamente alla destra dello schieramento politico portoghese. I sondaggi lasciano comunque ancora un margine di incertezza, visto che le formazioni di sinistra hanno complessivamente pochi punti di distacco da un’eventuale alleanza popolari socialdemocratici. E’ però probabile che domani le forze che hanno il vento in poppa, ovvero l’opposizione conservatrice e moderata, conseguano un mandato chiaro per governare il Portogallo.
RIDUZIONE DEL DEBITO TEMA CENTRALE - In Portogallo le forze politiche stanno dibattendo su come ridurre l’indebitamento che sta mettendo in seria difficoltà la sua solvibilità finanziaria. Il Parlamento ha respinto il piano di austerità del governo Socrates, fatto sostanzialmente di tagli profondi alla spesa pubblica, per poter accedere ai 78 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea per uscire dalla crisi. Il primo ministro Socrates accusa l’opposizione conservatrice di voler smantellare lo Stato sociale, mentre i socialdemocratici ribattono sull’esigenza di nuove privatizzazioni e l’inevitabile contenimento della spesa pubblica. I portoghesi sembrano sfiduciati ed apatici, colpiti nel profondo da una situazione di gravissima crisi. La disoccupazione è al 13 per cento, l’economia è statica da molti anni e la grande recessione di due anni fa ha sostanzialmente messo in ginocchio le finanze portoghesi. Le uniche forze che combattono contro le misure di austerità sono i Verdi e i Comunisti, che chiedono di effettuare da subito la ristrutturazione del debito per non smantellare le spese che lo Stato effettua per la parte più debole della popolazione.
SCONTRI CON INDIGNADOS – La polizia di Lisbona ha arresto tre “indignados” con l’accusa di ingiurie e tentativo di aggressione, dopo che avevano cercato di appendere degli striscioni elettorali nel corso della giornata di riflessione che precede il voto anticipato di domani. Sono circa una cinquantina i giovani che ancora rimangono nella Pizza del Rossio, una delle principali della capitale dove hanno organizzato una “assemblea popolare” sul modello di quanto fatto dagli esponenti del movimento spagnolo “15-M”, che da settimane occupa la Plaza del Sol di Madrid.
Il Portogallo va al voto in uno dei periodi più difficile della sua storia. Il Paese si trova in una profonda crisi economica, che è diventata un terremoto politico quando il parlamento ha bocciato il piano di risanamento finanziario presentato dal premier Socrates. Il primo ministro socialista si è dimesso dopo che la sua maggioranza è crollata sul punto più importante, e le elezioni anticipate di domani dovrebbero registrare un cambio al vertice del Portogallo, con il ritorno al governo dei socialdemocratici, che si chiamano come una forza di sinistra ma sono in realtà conservatori e appartengono al PPE a livello europeo.
SONDAGGI IN BILICO - L’opposizione ha ovviamente il vento in poppa in una simile situazione di difficoltà per il governo uscente, ma il partito socialdemocratico, guidato da Pedro Passos Coelho, ha una guida demoscopica abbastanza contenuta. Attualmente i socialdemocratici hanno in media un vantaggio di cinque sei punti sui socialisti, un dato positivo ma certo non esaltante visto il crollo di fiducia subito dal governo Socrates. Al momento la formazione di un futuro governo conservatore dipende dal risultato dei popolari, una formazione di centro che guarda storicamente alla destra dello schieramento politico portoghese. I sondaggi lasciano comunque ancora un margine di incertezza, visto che le formazioni di sinistra hanno complessivamente pochi punti di distacco da un’eventuale alleanza popolari socialdemocratici. E’ però probabile che domani le forze che hanno il vento in poppa, ovvero l’opposizione conservatrice e moderata, conseguano un mandato chiaro per governare il Portogallo.
RIDUZIONE DEL DEBITO TEMA CENTRALE - In Portogallo le forze politiche stanno dibattendo su come ridurre l’indebitamento che sta mettendo in seria difficoltà la sua solvibilità finanziaria. Il Parlamento ha respinto il piano di austerità del governo Socrates, fatto sostanzialmente di tagli profondi alla spesa pubblica, per poter accedere ai 78 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea per uscire dalla crisi. Il primo ministro Socrates accusa l’opposizione conservatrice di voler smantellare lo Stato sociale, mentre i socialdemocratici ribattono sull’esigenza di nuove privatizzazioni e l’inevitabile contenimento della spesa pubblica. I portoghesi sembrano sfiduciati ed apatici, colpiti nel profondo da una situazione di gravissima crisi. La disoccupazione è al 13 per cento, l’economia è statica da molti anni e la grande recessione di due anni fa ha sostanzialmente messo in ginocchio le finanze portoghesi. Le uniche forze che combattono contro le misure di austerità sono i Verdi e i Comunisti, che chiedono di effettuare da subito la ristrutturazione del debito per non smantellare le spese che lo Stato effettua per la parte più debole della popolazione.
SCONTRI CON INDIGNADOS – La polizia di Lisbona ha arresto tre “indignados” con l’accusa di ingiurie e tentativo di aggressione, dopo che avevano cercato di appendere degli striscioni elettorali nel corso della giornata di riflessione che precede il voto anticipato di domani. Sono circa una cinquantina i giovani che ancora rimangono nella Pizza del Rossio, una delle principali della capitale dove hanno organizzato una “assemblea popolare” sul modello di quanto fatto dagli esponenti del movimento spagnolo “15-M”, che da settimane occupa la Plaza del Sol di Madrid.
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Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
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