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    ESOBIOLOGIA: C'E' TANTO OSSIGENO SUL SATELLITE « EUROPA »

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    Messaggio  Federico Mar Ago 03, 2010 12:23 pm

    ESOBIOLOGIA: C'E' TANTO OSSIGENO SUL SATELLITE « EUROPA » Giove_europa
    Europa, la luna di Giove, è uno dei posti più importanti per gli astrobiologi e scienziati di tutto il mondo, ed attualmente è anche il mondo più probabile dove trovare vita nel Sistema Solare oltre alla Terra. Gli scienziati sanno che su Europa esiste un enorme oceano di acqua salata, e a lungo si sono chiesti se questo fosse in grado di ospitare forme di vita. Adesso da un gruppo di scienziati arriva una teoria secondo cui Europa ha abbastanza ossigeno a disposizione da permettere l’esistenza di oceani pienissimi di forme di vita. Insomma secondo questa nuova ricerca, c’è abbastanza ossigeno nelle acque di Europa da permettere la sopravvivenza di milioni di tonnellate di pesce! Ovviamente nessuno sta dicendo che ci sono pesci su Europa, ma questa scoperta aumenta di certo le probabilità di trovare forme di vita a noi famigliari, basate sulla stessa chimica organica che osserviamo sulla Terra. Europa è la sesta luna di Giove, la più piccola dei quattro satelliti galileani. Fu scoperta proprio da Galileo nel 1 61 0, e prende il suo nome da una mitologica nobildonna fenicia che fu corteggiata da Zeus(Giove)e divenne la regina di Creta. All’incirca è delle stesse dimensioni della Luna, ed è composta principalmente di roccia(silicati) con un nucleo di ferro. La sua superficie è composta da ghiaccio ed è la più liscia dell’intero Sistema Solare,ed è caratterizzata da enormi striature e crepe.La mancanza di crateri porta a pensare ad una superficie molto giovane,il che a sua volta è giustificato dalla possibile esistenza di un oceano sotto la crosta, che muove le placche tettoniche superficiali causando le crepe. L’oceano sotto la superficie diEuropa,spesso circa 1 60 km, sarebbe mantenuto dalla forza di marea che Giove esercita sul suo nucleo,riscaldandolo. Un po come succede anche per Encelado e Saturno,causando quei pennacchi al polo sud, o nel caso di Io, che è il corpo vulcanicamente più attivo del sistema solare. Per quello che sappiamo noi, qui sulla Terra, dove c’è acqua c’è vita, quindi ormai da molti anni,gli scienziati stanno speculando se Europa possa essere piena di forme di vita extraterrestri. Man mano che imparavamo di più riguardo agli effetti di Giove sulle sue lune, la possibilità di vita su Europa diventava sempre più probabile. Alcune ricerche mostrano come la luna abbia abbastanza ossigeno da mantenere gli stessi tipi di vita che si sono sviluppati sulla terra. Il ghiaccio sulla superficie,come tutta l’acqua, è fatto da idrogeno e ossigeno, e il costante flusso di radiazioni che arrivano da Giove reagisce con questo ghiaccio liberando ossigeno e altri ossidanti come il perossido di idrogeno. La reattività dell’ossigeno è un elemento chiave per generare l’energia che ha aiutato le forme di vita multi-cellulari a espandersi ed evolversi cosi tanto sulla Terra. Tuttavia, i ricercatori pensavano che non c’era alcun modo efficiente per portare materiale ricco di ossigeno fino ai profondi oceani sotto la superficie. Gli scienziati hanno pensato che il modo principale con cui i materiali in superficie potevano scendere nell’oceano sotto era quello dei impatti con asteroidi, che regolarmente bombardano il sistema solare. Tuttavia, calcoli passati hanno suggerito che anche dopo alcuni miliardi di anni, questo tipo di “inseminazione” a impatti, non averebbe mai portato ossigenato uno stratopiù profondo di al massimo una decina di metri, neanche lontanamente vicino all’oceano sotterraneo. Questo nuovo studio suggerisce che lo strato ricco di ossigeno potrebbe essere di gran lunga più profondo e spesso di quanto si sia mai pensato, potenzialmente comprendendo l’intera crosta di Europa. La chiave sta nel cercare altri modi per smuovere la superficie della luna, come spiega Richard Greenberg, uno scienziato planetario dell’Università di Arizona e del Lunar and Planetary Laboratory a Tucson. L’attrazione gravitazionale che Europa subisce da Giove porta a forze di marea circa 1 000 volte più forti di quelle che la luna esercita sulla Terra, muovendo e riscaldando Europa rendendola geologicamente estremamente attiva. Questo spiega perché la sua superficie appare non più vecchia di 50 milioni di anni. Un enorme processo di riemersione su Europa sembra essere quello delle creste o dorsali, che coprono circa metà della sua superficie. Le forze di marea potrebbero far si che,ghiaccio fresco dalle profondità,probabilmente acqua dei oceani,appena ghiacciata, fuoriesca e si spinga fino alla superficie, dove verrebbe lentamente ossigenata.Man mano che le creste si sovrappongono con il passare del tempo, materiale più vecchio viene sepolto, portando questa materia ricca di ossigeno verso il baso. Dopo un miliardo di anni o due, questo processo da solo potrebbe già portare ossigeno e ossidanti lungo l’intera crosta, raggiungendo cosi facilmente l’oceano, ha spiegato Greenberg. Ma ci sono anche altri meccanismi che potrebbero aiutare e favorire questo processo. Parti della superficie potrebbero parzialmente sciogliersi da sotto, portando calotte di ghiaccio a rompersi e a cadere ovunque prima di ghiacciarsi di nuovo sul posto. Circa il 40% della superficie della crosta di Europa sembra essere coperta da questo tipo di “terreno caotico”. Inoltre,man mano che la materia continua a venire dalle profondità e aumenta la larghezza tra le crepe, la superficie vicino si erode accartocciandosi, seppellendo cosi del ghiaccio ossigenato. Questi processi extra potrebbero spingere alcuni ossidanti in basso, ma ci vorrebbero comunque almeno due miliardi di anni perché la radiazione ossigenasse l’intera crosta. Quando il ghiaccioalla base di questa crosta ossigenata si scioglie, anche con le assunzioni più conservatrici e pessimiste,dopo meno di mezzo milione di anni i livelli ossidanti negli oceani raggiungerebbero la concentrazione minima di ossigeno presente nei oceani della Terra, che da noi, è già abbastanza da sostenere la vita a diversi crostacei, ha spiegato Greenberd. In soli 1 2 milioni di anni,la concentrazione di ossigenazione raggiungerebbe i stessi livelli di saturazione dei oceani terrestri, abbastanza da permettere anche le grandi forme di vita oceanica presente sulla Terra. Date le bassissime temperature e le altissime pressioni a cui è probabilmente sottoposto l’oceano di Europa, potrebbe in realtà accumulare anche più ossigeno di quanto non possono fare gli oceani Terrestri, prima di raggiungere il livello di saturazione. “Sono rimasto davvero molto sorpreso di quanto ossigeno potrebbe arrivare fino a la giù” ha dichiarato Greenberg. Una preoccupazione riguardo a tutto questo ossigeno fu che potrebbe in realtà fare più danni che altro. La straordinaria reattività dell’ossigeno potrebbe in linea di principio rompere i processi chimici che si pensa portino alla formazione della vita. Sulla Terra, la vita ha avuto più di un miliardi di anni di storia della sua evoluzione, prima che l’ossigeno sia diventato abbastanza comune nell’atmosfera, e questo ritardo ha permesso agli organismi di avere abbastanza tempo per sviluppare meccanismi genetici e strutture fisiche che potessero permettere loro di usare l’ossigeno,invece di essere distrutti da esso. Il ritardo tra 1 e 2 miliardi di anni prima che l’ossigeno nella crosta di Europa arrivi agli oceani è circa lo stesso tempo che è servito alla vita sulla Terra per sviluparsi prima che l’ossigeno diventasse un problema, quindi la vita potrebbe aver avuto abbastanza tempo per svilupparsi alle condizioni della luna gioviana. Assumendo che la vita su Europa respiri circa le stesse quantità di ossigeno dei pesci terrestri, allora la quantità di ossigeno che viene rifornito agli oceani dal ghiaccio proveniente dalla superficie potrebbe sostenere circa 3 milioni di tonnellate cubiche di vita, ha spiegato Greenberg. E forse non c’è neanche bisogno di aspettare che una sonda faccia atterrare un lander su Europa per rilevare l’ossigeno presente nella crosta. “La spettroscopia fatta con i telescopi terrestri o in orbita potrebbe rilevare le sostanze che sono mischiate al ghiaccio”. conclude Greenberg. Le ricerche sono pubblicate nel edizione del 6 maggio della rivista Astrobiology.

    Fonte It:Link2Universe
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    Messaggio  Alex Mar Ago 03, 2010 12:57 pm

    Proprio come in "2010 l'anno del contatto" Cool
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    Messaggio  Patrizia Mar Ago 03, 2010 3:24 pm

    Tantissime scoperte sono state fatte in questo ultimo periodo:
    ad esempio la Scientific American ha recentemente pubblicato un articolo sulla ricerca di lune extrasolari abitabili.
    Negli ultimi anni il numero di esopianeti scoperti ha raggiunto il ragguardevole numero di alcune centinaia e, sostiene la Prof.ssa Sara Segaer del MIT (Massachussets Institute of Technology), scoprire lune abitabili “è solo questione di tempo“.

    Molti degli esopianeti identificati ad oggi sono di dimensioni importanti e molto simili ai pianeti Giove e Saturno, giganti gassosi privi di qualsiasi consistenza, ma dotati fortissima attrazione gravitazionale. I giganti gassosi sono più facilmente rilevabili per via delle perturbazioni gravitazionali che generano, ma sono decisamente inospitali per la vita, proprio a causa del fatto che non dispongono di una crosta terrestre dove la vita può svilupparsi. I pianeti gassosi, inoltre, sono dotati di atmosfere densissime con pressioni e temperature altissime.

    Tuttavia, giganti come Saturno e Giove possono attrarre un numero considerevole di lune, tipicamente agglomerati di elementi pesanti come rocce e metalli e, se queste lune sono dotate di massa sufficiente, a loro volta possono ospitare una vera e propria atmosfera e liquidi in superficie. In definitiva, possono sviluppare vita aliena. Perché ciò accada, ovviamente, sono necessarie condizioni molto particolari. Nader Haghighipour, astronomo planetario dell’Università delle Hawaii, sta lavorando proprio all’identificazione di quei pianeti adatti ad ospitare lune a loro volta abitabili, lune dove la probabilità di trovare liquidi non è trascurabile. In un articolo su American Scientist , Haghighipour ci parla di interessanti ipotesi di stelle binarie con pianeti abitabili, un pò come accade su Tatooine, il pianeta del mondo fantastico di Guerre Stellari.

    Questa combinazione pianeta gassoso – luna abitabile non è nuova neanche per il nostro sistema solare. Titano, ad esempio, è dotato di un ciclo metano / etano molto simile al ciclo dell’acqua che abbiamo sulla Terra, riporta recentemente Jonathan Lunine, ricercatore dell’Università di Tor Vergata. Il problema, nel nostro sistema solare, è che Saturno è troppo distante dal Sole e troppo freddo per ospitare la vita.

    L’astronomo statunitense Darren Williams, attivo in materia da una decina di anni, non ha comunque dubbi: la probabilità di trovare condizioni relative tipo quella Terra-Luna su altri sistemi planetari non è affatto trascurabile. Ciò che è più interessante è che pianeti e lune abitabili si possono trovare in una variegatissima quantità di combinazioni. Possono esistere benissimo pianeti orbitanti intorno a stelle principali il cui anno, pari al periodo di rivoluzione intorno alla stella principale, sia brevissimo, nell’ordine dei nostri giorni. Oppure, pianeti in orbita attorno a stelle doppie o con più lune.

    Il pianeta COROT-9b, che orbita attorno a COROT 9, stella della costellazione del Serpente, effettuerà un transito il prossimo 17 giugno e permetterà ai nostri strumenti di rilevare, proprio grazie alle caratteristiche fisiche del transito planetario, eventuali lune. Proiettando su scala cosmica, si intuisce che la presenza di lune o pianeti abitabili è praticamente certa.

    Leggendo tutto ciò, viene spontaneo fare il parallelo con le Sacre Scritture, Su Wikipedia è possibile trovare un compendio – estremamente succinto – che compara le ipotesi di creazione secondo le varie religioni. Abbastanza frequente è l’idea di buio primordiale, seguito dalla creazione della luce. E’ interessante notare che in nessuno di questi c’è traccia di “uno o più Soli” o “una o più Lune”, dimostrando come l’ipotesi di vita al di fuori della Terra non fosse neanche contemplata dall’estensore.

    In particolare nella Genesi, si pone la creazione del Sole e della Luna in un momento successivo. Non era infatti scontato, all’epoca della prima scrittura dei testi, che fosse il Sole a produrre la luce. La Chiesa Cattolica si sta arrampicando costantemente sugli specchi per tentare di assegnare valenza puramente metaforica alle Sacre Scritture, ogni volta che le scoperte, soprattutto in campo astrofisico, mettono regolarmente in crisi i dogmi di fede. In ogni caso, in un paese progredito come il nostro, le scoperte scientifiche non sembrano smuovere più di tanto le coscienze degli innumerevoli credenti, nonostante le evidenti contraddizioni rilevabili nelle Sacre Scritture e le terribili sorti toccate a Galileo Galilei e Giordano Bruno, proprio per difendere i testi sacri.

    La scienza è, comunque, inarrestabile. Nel 2014 è previsto il lancio del Telescopio Spaziale James Webb , con missione primaria l’investigazione del residuo ad infrarossi del big bang che getterà, ne siamo sicuri, ulteriore sconforto in quanti si ostinano ancora a voltare la testa dall’altra parte in nome di una fede cieca e sorda a qualsiasi percorso di ragionamento.

    Tempi duri per il Vaticano quindi, che già nel novembre scorso si è trovato a dover ammettere l’esistenza di vita aliena, in una conferenza passata in sordina nei media. Le incongruenze con i testi sacri però restano e, chissà, forse nei prossimi anni vedremo una nuova edizione della Bibbia.

    tratto dall'articolo pupplicato a magio 2010 da Carlo Consoli
    Ciao Federico queste nuove scoperte sono veramete entusiasmanti, ora che la tecnologia ci permette di scrutare i cieli in un modo molto accurato! Certo "europa" ha un fascino del tutto particolare come giustamente ricordava Alex...ma anche perchè Eugenio Siragusa stesso parlò di Giove, e come spesso hai ben ricordato che Giove fù il primo sole di questo sitema!

    grazie articolo bellissimo che apre sempre nuovi orizzonti Grazie
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    Messaggio  Patrizia Mar Ago 03, 2010 8:40 pm


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