Zbigniew Brzezinski, membro degli Illuminati e cofondatore della Commissione trilaterale , fa anche parte del Council on Foreign Relations dei Rockefeller,organizzazione che traccia le direttive per le politiche mondiali di Obama Sono gli Illuminati ad influenzare l’esito delle guerre nel mondo, finanziando l’armamento di ambo le parti contendenti e guadagnando dalla ricostruzione post-bellica. Gli Illuminati rappresentano il vertice di tante strutture piramidali di potere e di organizzazione.
Ora, Brzezinski non s’è mai chinato sui bisogni degli sfavoriti del mondo. Non è un umanitario e no-global. Anzi è uno dei massimi teorici della globalizzazione, che secondo lui (come scrisse nel 1970) va governata da «elites transnazionali, il cui diritto al potere politico sta in una conoscenza scientifica superiore». Queste elites «internazionaliste o globaliste», scriveva, «non dovranno esitare a perseguire i loro scopi usando le più moderne tecniche per influenzare il comportamento del pubblico e mantenere la società sotto stretto controllo e sorveglianza»
Fin dal 1972, a fianco di David Rockefeller, presentò al Bilderberg club la strategia per un «nuovo ordine mondiale». Un anno dopo, sempre con Rockefeller (Chase Manhattan Bank) fondò la Commissione Trilaterale, che univa le elites «globaliste» di USA, Europa e Giappone per il grande progetto. Due anni dopo, la Trilaterale pubblicava uno studio di un altro mondialista famoso, Samuel Huntington, dal titolo significativo: «The crisis of democracy». Secondo la Trilaterale, la democrazia era in crisi perché di democrazia ce n’era troppa.
Brzezinski sostiene ultimante che «Il grande risveglio politico» dell’umanità è cominciato, e minaccia l’egemonia americana. Di seguito sono riportate alcune citazioni, di questo membro dell'élite globale che decide delle nostre vite
Citazioni:
«Per la prima volta nella storia, quasi tutta l’umanità è politicamente attivata, politicamente consapevole e politicamente inter-agente».
«Viviamo in un’epoca in cui il genere umano in senso lato sta diventando politicamente cosciente ed attivo, ed è questo che sta producendo gran parte del disordine internazionale. Questo disordine è prodotto (...) del fatto che oggi vaste masse del mondo non sono politicamente neutralizzate, com’è stato sempre nella storia. Hanno una coscienza politica. Può essere indefinita, può puntare in direzioni diverse, può essere primitiva, può essere intollerante, può essere odiosa; ma è una forma di attivismo politico».
«La popolazione di gran parte del mondo in sviluppo è politicamente in agitazione e in vari punti pullulante di irrequietezza. E’ una popolazione cosciente dell’ingiustizia sociale ad un livello senza precedenti, e spesso risentita di non vedersi riconosciuta dignità politica. L’accesso quasi universale alla radio, televisione, internet sta creando una comunità che condivide percezione ed invidia (!) e che può essere galvanizzata e concentrata da passioni politiche demagogiche o religiose. Queste energie trascendono i confini nazionali e pongono una sfida sia agli Stati, sia all’attuale gerarchia globale, che l’America ancora corona».
Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
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