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    Il caso Thomas Mantell

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    Il caso Thomas Mantell Empty Il caso Thomas Mantell

    Messaggio  Patrizia Gio Set 23, 2010 9:42 am


    Il caso Thomas Mantell Index.161
    Il capitano thomas mantell,un pilota di grande esperienza dell'aeronautica militare americana, mori' in un controverso disastro aereo il 7 gennaio 1948.

    Secondo il rapporto ufficiale il suo aereo continuo' a salire finchè una perdita di potenza del motore lo costrinse a perder quota e poi a gettarsi in picchiata e alla fine precipitare,avvitandosi su se stesso.

    Mantell,dissero gli incaricati dell'inchiesta ufficiale,aveva perso conoscenza per mancanza di ossigeno,prima di perire nel disastro.

    In realtà il volo mortale di Mantell comincio' quando la torre di controllo dell'aeroporto di Godman Field nel Kentucky, avvisto' nel cielo un grande oggetto splendente a forma di disco.

    La torre di controllo decise che l'oggetto non era un palone sonda e,incapace di identificarlo, mando' il comandante Mantell, assieme as una squadra di aerei, a vedere di cosa si trattasse.

    Mantell sali' fino a una quota di 4500 metri e a questo punto gli altri aerei tornarono indietro perchè un'altitudine maggiore richiedeva un diverso equipaggiamento di ossigenazione.

    Invece Mantell prosegui'.

    Alla fine il suo ultimo contatto radio :

    " HA UN ASPETTO METALLICO ED E' ENORME. E' SOPRA DI ME E MI CI STO AVVICINANDO!"
    Il caso Thomas Mantell 00000000000000000000000ya9.th

    Il caso Thomas Mantell 00000000000000000000000vg0.th

    Parti del aereo di mantel,quando in seguito furono recuperate, presentavano centinaia di piccoli fori.
    Nonostante questo fatto,le autorità aeronautiche negarono la possibilita' di un ufo,e piu' tardi dichiararono che Mantell aveva visto o il pianeta Venere,oppure una serie di grandi palloni sonda della marina che nel momento del disastro dovevan trovarsi nelle vicinanze.
    Gli ufologi pero' risposero prontamente che il sole sarebbe stato troppo splendente per permettere alle persone che si trovavano a terra di vedere cosi' chiaramente il pianeta Venere.
    E inoltre gli avvistamenti erano stati semplicemente troppo numerosi e a vasto raggio ,perchè tutti avessero potuto vedere Venere o un pallone.
    Alla fine le autorità replicarono che i testimoni avevano visto Venere e due palloni...apparentemente saldati insieme.
    Non poterono pero' mai spiegare le voci che circondavano la scoperta del cadavere di Mantell: esso,a quanto pare, fu romosso dalla polizia e immediatamente chiuso in una bara,e questo convinse certi inquirenti che era coperto di strane ferite,oppure che non era nemmeno piu' stato trovato...

    Alcune annotazioni ed info in piu'...

    CACCIA TRAGICA - L'inspiegabile morte del capitano Thomas Mantell, prima vittima di un incontro ravvicinato tra un Mustang dell'USAF ed un UFO. di Pablo Ayo.

    Il caso del capitano Thomas Mantell, il primo pilota a trovare la morte durante l'inseguimento di un UFO, è uno dei grandi classici di questi 50 anni di ufologia. Seppure tuttora riportato su molti libri, con il passare del tempo e con la grande attenzione sull'incidente di Roswell, agli occhi di alcuni ricercatori l'episodio forse oggi non appare più nella sua tragica e vivida luce. Il caso Mantell divenne la pietra miliare dell'ipotesi extraterrestre (ETH) del maggiore Donald E. Keyhoe, proposta nei suoi saggi, specialmente in ‘The Flying Saucers are Real’ (1950) e ‘Flying Saucers from Outer Space’ (1953). Altri autori degli anni Cinquanta gli fecero eco, fra questi lo stesso Edward J. Ruppelt, a capo del progetto Blue Book tra il 1951 e il 1953, il cui ‘The Report on Unidentified Flying Objects’ (pubblicato nel 1956) fu il primo a basarsi su materiale dell'aviazione rilasciato dall'ufficio stampa dell'Aeronautica statunitense, contrariamente alla documentazione di Keyhoe ed altri.

    METALLICO ED INCREDIBILMENTE GRANDE
    Il 07 gennaio 1948, esattamente una settimana dopo che il Progetto Sign aveva ricevuto il "via libera" dal quartier generale di Washington, tra mezzogiorno e le 13:00, testimoni riportarono l'avvistamento di un oggetto rotondo, bianco, di circa 75 metri di diametro, che si muoveva ad elevata velocità nel cielo del Kentucky. Alcuni sostennero che splendeva di un colore rossastro, altri che aveva la forma di un cono gelato. Qualsiasi cosa fosse, la polizia fece il primo rapporto alle 13:15 alla torre di controllo di Godman Field, fuori da Louisville, Kentucky. Alle 13.45 personale della base avvistò l'oggetto con i binocoli, ma nessuno fu in grado di determinarne né la distanza dalla torre, né la sua velocità o misura, sebbene fosse rimasto visibile per circa due ore, per sparire poi lentamente alla vista. In quel momento, una formazione di quattro caccia F-51 guidata dal capitano Thomas Mantell, della guardia nazionale del Kentucky, era impegnata in una missione di trasporto da Marietta, Georgia, al campo d'aviazione Standiford, nei pressi di Godman. La torre di controllo di Godman contattò via radio Mantell, chiedendogli di cambiare direzione e tentare l'identificazione dell'intruso. Mantell obbedì prontamente e non tardò ad avvistare l'UFO. Non ci è dato sapere se qualcuno dei suoi piloti vide la stessa cosa. Quello che è assolutamente certo è che fu inquadrato sia dal personale di terra che da quello della torre. Dubbi sussistono anche in merito alle parole esatte usate nei messaggi radio trasmessi da Mantell alla torre. Pare che Mantell abbia detto: - Sembra metallico e di dimensioni spaventose! - , frase che evocherebbe l'immagine di una possibile astronave aliena. Ad ogni modo, Mantell continuò a seguire l'UFO, disse che lo aveva avvistato ma che non lo identificava, così decise di dargli un'occhiata più da vicino. Testimoni affermarono di avergli sentito dire che non sarebbe andato oltre i 20.000 metri, per non compromettere la propria riserva di ossigeno. Fu l'ultima volta che sentirono la sua voce. Subito dopo arrivò la notizia della caduta dell'aereo di Mantell e della sua morte. Il velivolo schiantato venne trovato nei pressi di una fattoria di Franklin, nel Kentucky, vicino al confine con il Tennessee.

    NON SO COSA FOSSE -
    A questo punto, con la perdita di una vita, gli UFO andavano presi seriamente e quelli che volevano ignorarne l'esistenza furono obbligati a ripensarci. Due articoli apparvero sul ‘Louisville Courier-Journal’ e sul ‘Louisville Times’ dell'8 gennaio. Gli investigatori dell'Aeronautica si sentirono in obbligo di tirare fuori una qualche risposta al problema. Un astronomo, il dottor Walter Lee Moore dell'Università di Louisville, notò che il pianeta Venere occupava nel cielo circa la stessa posizione dell'oggetto visto dagli ufficiali di Godman e suggerì che l'UFO fosse il pianeta, aggiungendo ironicamente: "Se hanno intenzione di inseguire Venere, ne hanno di strada da fare". Dal canto suo, l'Aeronautica militare si espresse con la spiegazione più plausibile: doveva essere Venere, anche se troppo vicina al Sole e scarsamente visibile. Il ‘New York Times’ invece non menzionava Venere, ma citava l'opinione di astronomi dell'università Vanderbilt, nel Tennessee, che avevano monitorato un oggetto da loro ritenuto un pallone aerostatico. Ma l'ufficio meteorologico di Nashville negò la presenza di palloni in quella zona. Il colonnello della base, Guy F. Hix e altri ufficiali di Godman videro l'oggetto attraverso i binocoli. Hix disse: - Pensavo che fosse un corpo celeste, ma non so dire se si muoveva o no. È solo che non so cosa fosse -.

    HYNEK, VENERE E I PALLONI AEROSTATICI
    Ufficialmente, dunque, Mantell era svenuto a causa della mancanza di ossigeno (anossemia) a 20.000 piedi e il suo F-51 si era schiantato senza controllo. Gli articoli sul caso, firmati da un certo Shalett, erano scritti con la cooperazione dell'Aeronautica militare e tendevano a mettere fuori gioco gli UFO. L'ronia di tutto questo era che quasi simultaneamente l'ufficio stampa dell'aviazione rilasciò delle dichiarazioni sulle investigazioni UFO secondo le quali "nonostante l'oggetto avvistato da Mantell fosse stato identificato con il pianeta Venere, l'elevazione e l'azimuth del pianeta non coincidevano con quelle rilevate, quindi l'oggetto era considerato ancora non identificato". Keyhoe seguì la linea opposta, sostenendo l'ipotesi dell'astronave e smontando tutte le alternative una dopo l'altra. Credeva anche che l'aeronautica fosse in possesso di una registrazione e che non volesse divulgarla. Sentì anche parlare di foto, ma l'aeronautica ne negò l'esistenza. Quando l'articolo di Keyhoe andò in stampa, l'aeronautica militare aveva rilasciato un'altra dichiarazione (30 dicembre 1949), in cui si affermava che l'oggetto di Mantell era stato infine identificato. Secondo loro, gli avvistamenti erano dovuti a una combinazione tra Venere e forse uno o più palloni aerostatici per i raggi cosmici. La confusione sul caso fu aumentata dal fatto che l'aeronautica incluse nei suoi rapporti un altro gruppo di avvistamenti avvenuti lo stesso giorno, il 07 gennaio (riportati anche dal New York Times), in cui si diceva che numerose basi dell'aviazione nel Midwest avvistarono quel pomeriggio un UFO a bassa quota che si muoveva con un'andatura irregolare ed emetteva lampi di luce. I ricercatori UFO dissero che si poteva trattare dello stesso oggetto visto da Mantell, ma l'aviazione ribadiva che, anche se l'oggetto del caso Mantell poteva non essere Venere, quello avvistato durante il pomeriggio lo era di sicuro. Il dottor J. Allen Hynek, nel dicembre 1949, scrisse un resoconto sul caso Mantell ammettendone, successivamente, il suo carattere fuorviante e di ciò fece ammenda. Sfortunatamente il danno era stato fatto e i dubbi rimanevano. Hynek, che in quel periodo non si era ancora occupato di UFO quale fenomeno di possibile origine extraterrestre, si disse interessato solo al lato astronomico della faccenda (per esempio, Venere) e che non gli interessava sondare altre ipotesi. Confessò che una volta analizzata la possibilità che la luce avvistata da Mantell fosse Venere, era arrivato a concludere che quel giorno la sua magnitudo era troppo fioca e inoltre troppo vicina al Sole per essere visibile alla luce del giorno.

    FINTI SOLI E MIRAGGI DI GIOVE
    Alcuni scrittori UFO hanno offerto altre possibili soluzioni nel corso degli anni, in ragione della rispettiva conoscenza dei fatti. Il dottor Donald Menzel, nel suo primo libro ‘Flying Saucers’ (1953) suggerì che Mantell stesse inseguendo un miraggio, conosciuto come "finto Sole" (lasciando cadere l'idea in entrambi i suoi libri successivi). Il tenente colonnello Lawrence J. Tacker, nel suo lavoro semi ufficiale ‘Flying Saucers and the USAF’ (1960) espresse entrambe le ipotesi, prima dicendo che l'oggetto era un pallone, quindi rispolverando la teoria del "finto Sole" di Menzel come alternativa. Più recentemente, lo scettico inglese Stewart Campbell ha dato un nuovo punto di vista: un miraggio di Giove, appoggiato dall'opinione di Philip Klass del CSICOP, negatore d'ufficio dei nostri giorni. Tutte queste spiegazioni, pur nella loro eccessiva eccentricità, vengono ancora oggi sostenute dai "debunkers" di tutto il mondo, per i quali il caso Mantell rappresenta una dolorosa spina nel fianco.

    ERA UN PILOTA MOLTO ESPERTO
    Costoro non esitano a tacciare Mantell di inesperienza o a ridurne la figura professionale a quella di un emerito cretino che si è arrischiato troppo, suicidandosi. In realtà Thomas Mantell poteva vantare un'esperienza di oltre tremila ore di volo, molte delle quali nei teatri di guerra del secondo conflitto mondiale, meritandosi una medaglia al valor militare. È difficile sostenere che in quel pomeriggio del 07 gennaio si sia comportato da principiante, trascurando la mancanza d'ossigeno ed attratto da un obiettivo da raggiungere ad ogni costo. È altresì impensabile che non abbia saputo distinguere la luce di un pianeta o di un pallone sonda, per quanto di dimensioni diverse da quelle di un aeromobile sconosciuto. Se così fosse stato, è inspiegabile il fatto di non essere riuscito a raggiungerlo, data la limitata velocità di un globo aerostatico. Inoltre, stando ai messaggi del pilota, l'oggetto era metallico, enorme e capace di velocità variabile, in grado quindi di eludere un'intercettazione. I documenti relativi all'incidente sono tuttora classificati, soprattutto quelli riguardanti l'esame necroscopico del cadavere di Mantell e la perizia sui rottami del velivolo.

    LA TESTIMONIANZA DI DUESSLER
    Di recente è emersa una testimonianza che potrebbe confermare l'ipotesi UFO, quella di James Duessler, un ex militare che all'epoca dell'incidente prestava servizio presso Godman Field con il grado di capitano. Duessler afferma apertamente che in cielo vi era un oggetto di aspetto metallico, dai riflessi bianchi e scintillanti, rimasto sul posto per oltre quattro ore, tranne 15 o 20 minuti in cui fu oscurato dalle nubi. Duessler afferma che non si trattava certamente di Venere. Salito sulla torre di controllo poté infatti distinguere un oggetto sigariforme caratterizzato da una luminosità arancione. Lo stesso Duessler, impegnato nell'ufficio inchieste sugli incidenti aerei, fu inviato sul luogo del disastro, mentre la perizia tecnica rilevò altre incongruenze. - Quando giunsi sul posto - spiega Duessler - alcuni ufficiali incaricati erano già lì. La salma del pilota era stata prontamente portata via, ma uno degli ufficiali mi disse che il suo corpo, inspiegabilmente, non presentava né sangue né ossa, ridotto ad una poltiglia informe. Inoltre l'aereo sembrava non essere precipitato, ma calato perpendicolarmente al terreno con il ventre verso il basso. Non c'era alcun indizio di angolazioni nel precipitare. Inoltre il velivolo venne ritrovato nei pressi di una radura, nell'unico spiazzo disponibile, non abbastanza grande per poter atterrare in quel modo, eppure, per quanto ricordi, neppure un ramoscello risultava spezzato. Il Mustang non presentava tracce di incendio e questo era altrettanto inspiegabile. Non avevo mai visto prima, ne ho più visto successivamente, un crash come quello! - .

    La testimonianza di Duessler contraddice i rapporti ufficiali dall'Air Force ed è fondamentale per confermare che qualcosa di realmente anomalo avvenne il 07 gennaio 1948 nei cieli della base di Godman. Alcuni dicono che Mantell ebbe un incidente causato forse dal fatto di essersi avvicinato troppo al campo magnetico di un UFO. Lo stesso capitano F. Ruppelt, nel trattare il caso per il Project Blue Book nel 1956, scrisse: "se si rinuncia all'ipotesi Skyhook (un tipo di pallone sonda, N.d.R.), ci resta l'immagine di un UFO di dimensioni colossali". Proprio a 14 giorni di distanza dalla morte di Mantell, l'aeronautica varò il "Project Saucer", un programma di copertura del più "importante Project Sign" orientato a stabilire che gli UFO erano navicelle di origine extraterrestre.

    Fonte: Notiziario UFO n.21 -Ottobre 1998
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    Messaggio  Alex Gio Set 23, 2010 12:20 pm

    Ciò che accade al capitano Mantell per molto tempo è stato ritenuto un attacco da parte del velivolo extraterrestre, e forse ancora tutt'oggi qualcuno lo pensa.
    In realtà si è trattato di un incidente in cui il capitano è incorso avvicinandosi troppo all'oggetto, fino ad entrare nel raggio di azione dell'alone di energia che i mezzi extraterrestri utilizzano.
    Questo aspetto fù ulteriormente ribadito anni dopo ed il messaggio che segue lo dimostra.

    Avvertimento dei piloti extraterrestri ai piloti civili e militari di tutte le nazioni della Terra

    Crediamo opportuno comunicarvi che i nostri veicoli spaziali che voi terrestri chiamate Dischi Volanti, sono mossi da una potente energia fluttuante, sconosciuta da voi e dagli scienziati del vostro pianeta.
    Vi esortiamo, fraternamente, per la vostra incolumità e per la sicurezza dei passeggeri che trasportate con i vostri aerei, di non eccedere nella curiosità, e di evitare assolutamente, di inseguirci e di mettervi sulla nostra scia di volo.
    Principalmente ci rivolgiamo al cieco senso di irresponsabilità degli uomini preposti al comando degli aerei militari incaricati di intercettare i nostri mezzi spaziali, di avvicinarli il più possibile per fotografarli o abbatterli. Esortiamo anche voi, cari fratelli, a non farlo per il vostro bene e per la nostra tranquillità di coscienza. Noi ci facciamo notare ben volentieri e con tutte le necessarie precauzioni, ma voi non fate altrettanto e, spesso, la vostra assurda zelanteria vi procura gravi e mortali incidenti.
    A parte il fatto che i nostri mezzi possono raggiungere velocità per voi impossibili ed inconcepibili, le vostre armi, qualunque esse siano, non potranno mai incidere sull'assoluta sicurezza dei nostri mezzi, né possono mettere in pericolo le nostre esistenze.
    È invece estremamente pericoloso per voi e per i vostri aerei incanalarvi nella scia dei nostri mezzi spaziali in navigazione.
    Sappiate voi, e lo sappiano pure i vostri scienziati, che i nostri mezzi viaggiano nel vuoto assoluto e alla velocità della luce usando la stessa energia che consente ai corpi celesti, compresi i pianeti del Sistema Solare, a rimanere nello spazio cosmico in un perfetto stato antigravitazionale rispetto agli altri pianeti.
    Ancora voi, ed in modo particolare i vostri scienziati, non conoscete la titanica energia che sovrasta le zone sino ad oggi esplorate dai vostri satelliti artificiali. L'imprigionamento e l'asservimento di tale energia è per noi possibile e facilmente attuabile grazie a speciali apparecchi che ci consentono tale operazione, già da molti millenni. Inoltre questa energia viene da noi condensata a nostro piacimento e a seconda del potenziale di proiezione richiesto dalle circostanze.
    La spinta di proiezione dei nostri mezzi spaziali è quindi regolabile, e noi la portiamo agli estremi limiti quando ci incontriamo con i vostri apparecchi, per questi due principali motivi:

    1. Consentire al vostro potere visivo di osservarci e alla vostra intelligenza di dedurre.
    2. Evitare il più possibile l'allargamento dell'alone energetico al fine di annullare un eventuale scontro di esso con i vostri aerei.

    Però spesso succede che indirizzate i vostri aerei sui nostri mezzi costringendoci ad accelerare la spinta di proiezione e, quindi, il conseguente allargamento dell'alone dell'energia fluttuante.
    Da ciò nascono gravi evenienze che possono indurvi in situazioni estremamente pericolose ed anche mortali. Investire anche il residuo di energia ancora in un relativo stato di condensazione, che viene lasciata dai nostri mezzi, comporta per i vostri aerei la completa disintegrazione e quindi la vostra sicura morte. Perciò vi invitiamo, con fraterno amore, a non avventurarvi con incoscienza a tali imprese, e vi esortiamo, con spirituale affetto, a rallegrarvi dei nostri incontri, così come ce ne rallegriamo noi, con serenità e pace in cuore.
    Noi vogliamo solo aiutarvi a spronarvi a farvi intendere la nostra coscienza e la nostra Santa Missione di Bene Universale e di Verità Divina.
    Noi edifichiamo i presupposti ideali per il Santo Avvento della Giustizia Celeste per Volontà Santa di Dio.
    Noi veniamo da voi sulla Terra animati dal Suo Santo Amore e dalle Sue Sacre Leggi. Ravvedetevi! State attenti e consigliati.
    Questo vi abbiamo comunicato tramite la nostra mente sulla Terra per avvertirvi e rendervi consapevoli. La Pace e la Serenità siano su Voi e su tutta l'umanità.

    Dagli Extraterrestri
    In fede Eugenio Siragusa
    18 giugno 1963


    Fonte: nonsoloufo
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    Messaggio  Federico Gio Set 23, 2010 12:35 pm

    Secondo Eugenio, anche la tragedia che vide coinvolto il lDC-9 Itavia esploso nel 1980 ad Ustica, sarebbe stata provocata dalla scia letale provocata dalla traiettoria magnetica che un'astronave aliena stava effettuando.

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    Messaggio  Alex Gio Set 23, 2010 12:57 pm

    Federico ha scritto:Secondo Eugenio, anche la tragedia che vide coinvolto il lDC-9 Itavia esploso nel 1980 ad Ustica, sarebbe stata provocata dalla scia letale provocata dalla traiettoria magnetica che un'astronave aliena stava effettuando.


    Esatto, ed ad ulteriore avallo di quanto da lui riferito, ci sono anche diverse testimonianze di persone che quella sera, negli attimi successivi all'evento riferirono di aver avvistato uno strano oggetto provenire proprio dalla direzione che in seguito ad accertamenti si è scoperto che intersecava quella della rotta del DC-9.
    Ed effettivamente tutta la vicenda e il grosso velo di omertà di Stato e di strane morti che hanno contornato la vicenda, fà pensare che il segreto da coprire sia molto grande, forse più grande di quelli supposti in tante teorie geopolitiche.

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