Coincidenze o c’è davvero qualcosa nella galleria di Tremonzelli che manda in tilt auto e mezzi provocando incidenti a catena? E’ l’interrogativo al quale dovranno rispondere gli esperti dopo l’ennesimo, strano, incidente all’interno della galleria, lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania. L’ultimo episodio, avvenuto sabato scorso e che ha coinvolto un giornalista in auto con un’amica (entrambi sono rimasti illesi), riapre quello che per molti è ormai il mistero della galleria di Tremonzelli. I "casi", quelli noti, finora sono stati cinque o sei, in un arco temporale di circa vent’anni. La dinamica è sempre la stessa. L’auto entra in galleria, quando all’improvviso subentra un black-out, i fari e il motore si spengono e chi è alla guida perde il controllo del veicolo, sbandando. Poi, sempre all’improvviso, il motore riparte e le luci si riaccendono. Rimangono la paura e i danni ai mezzi. Vito Piero Di Stefano, del coordinamento del Centro ufologico nazionale (Cun) di Palermo, dà la sua spiegazione: "Potrebbe essere un fenomeno dovuto a un campo elettromagnetico o a una fonte di calore presente nella zona". L’esperto ricorda che "anche l’anno scorso un motociclista in quella galleria, ha avuto un incidente con la stessa dinamica, fortunatamente senza conseguenze gravi". "Ci stiamo occupando del fenomeno – aggiunge Di Stefano – ma per rilevazioni di campi elettromagnetici servono apparecchiature particolari, come quelle usate a Canneto di Caronia nel messinese, di cui dispone solo la Protezione civile". Ugo Dibennardo, direttore regionale Anas per la Sicilia, assicura che, a seguito dell’ultima segnalazione, nei prossimi giorni avvierà un ulteriore monitoraggio dell’impianto della galleria. Ma garantisce che "all’interno o in prossimità della galleria Tremonzelli non sono mai stati riscontrati fenomeni di improvvisi black-out o di malfunzionamento dei veicoli in transito". "La galleria Tremonzelli – aggiunge Dibennardo – è dotata di un impianto di illuminazione con alimentazione elettrica tradizionale, con corpi illuminanti di potenza pari a 400, 250 e 150 watt. Tale impianto è stato adeguato nel 2003 alla nuova normativa, con appositi lavori, e al fine di garantirne il regolare funzionamento, è frequentemente sottoposto a interventi di manutenzione ordinaria, come quelli previsti per il prossimo mese di settembre. Come avviene in qualunque galleria, anche a Tremonzelli, nel corso degli anni, si sono verificati alcuni guasti all’impianto, dovuti a sporadici malfunzionamenti delle cabine di trasformazione, prontamente ripristinati grazie anche alla collaborazione con i funzionari e i tecnici dell’Enel".
Tremonzelli-files, si prosegue
Pericolosi campi elettromagnetici non ne abbiamo trovati: cosa fa spegnere, allora, le auto nella galleria di Tremonzelli? La domanda rimane ancora senza risposta. Gli strani incidenti nell’ormai noto tratto di autostrada che collega Palermo e Catania sembrano, comunque, diventare sempre più frequenti o forse soltanto adesso che la stampa ne parla, le testimonianze vengono allo scoperto.Per chi ancora non lo sapesse, sembra che nella galleria i motori delle auto vadano improvvisamente in tilt, spegnendosi insieme alle luci del tunnel. Il tutto dura pochi secondi, dopo le vetture ripartono come se nulla fosse successo. I casi segnalati sono pochi: cinque o sei nell’arco di una ventina d’anni, ma tutti con le stesse dinamiche. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa. Gli esperti non hanno ancora spiegato il fenomeno, a dire il vero non hanno neanche iniziato a studiarlo seriamente. C’è chi tra loro ha parlato di possibili campi elettromagnetici che sarebbero presenti nella zona, anche se per causare lo spegnimento di un’automobile dovrebbe trattarsi di qualcosa di fortemente anomalo. Per cercare di fare un po’ di luce sulla vicenda, ci siamo recati nella zona, lunedì scorso, con un laboratorio mobile, fra i meglio equipaggiati dell’Isola, in grado di rilevare se nella zona sono presenti campi elettromagnetici. Il mezzo, già utilizzato per indagare sui misteri di Canneto di Caronia, è stato messo a disposizione dall’Istituto Superiore Statale “Leonardo Da Vinci” di Trapani. Le analisi tecniche sono state effettuate da Giovanni Pomata, ingegnere ed insegnante presso lo stesso istituto, con il supporto del tecnico di laboratorio, Roberto De Gregorio. Il laboratorio mobile è in grado di rilevare dati ufficiali con validità legale al cento per cento. Come abbiamo già anticipato, dalle verifiche non sono emerse particolari anomalie nella zona, anche se poco prima dell’ingresso in galleria, nella corsia in direzione Catania, si è registrato un picco di basse frequenze ben al di sopra di quella che viene considerata la “soglia d’attenzione”. Il fatto – come suggerito dal professor Pomata – potrebbe essere causato da alcune cabine elettriche presenti all’ingresso della galleria, ma dovrebbe essere tenuto comunque sotto controllo. Qualche picco registrato, invece, sulle alte frequenze, ma sempre con valori nella norma, era dovuto probabilmente alle reti gsm presenti nella zona. Il rilievi sono stati condotti in transito, prima e all’interno della galleria, in entrambe le direzioni di marcia. Sono state utilizzate due antenne per le alte frequenze ed un altro apparecchio mobile per quelle basse. Inoltre, il laboratorio si è fermato per analisi più approfondite nell’area di sosta prima dello svincolo di Tremonzelli e lungo la strada che passa sopra la galleria, dove era presente soltanto qualche capannone industriale dismesso. Il sopralluogo, durato circa quattro ore, si è concluso, quindi, senza aver scoperto nulla di strano, almeno per quanto riguarda eventuali dispersioni elettromagnetiche pericolose. Ma, come fa notare Pomata “non si esclude comunque che in altre giornate non possano essere rilevati valori sensibilmente diversi”. Per questo motivo, conclude il docente “bisognerebbe condurre ulteriori indagini con postazioni fisse in modo da potere monitorare l’andamento dei campi elettromagnetici”. Soprattutto per quel "picco" prima dell'ingresso in galleria. Che fare a questo punto? Ignorare i fatti perché non sufficientemente frequenti (per fortuna) o cercare di andare a fondo nella ricerca delle cause? Secondo noi, far finta di nulla non sarebbe prudente, poi sta alle autorità competenti decidere la migliore strategia. Se i motori all'improvviso vanno in tilt, è bene che qualcuno ci spieghi perché.
Fonte: corriere.it -Giornale di Sicilia
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