È quasi fastidioso, ma è saltato fuori un ennesimo scritto dello zar della scienza della Casa Bianca, John P. Holdren che questa volta mette in dubbio il diritto di un «umano potenziale» a vivere e crescere nel grembo di una «donna reale». Si potrebbe riempire una biblioteca con gli scritti di questo mostro maltusiano, che attacca gli uomini e il loro diritto a vivere sotto il sole.
Nel 1972, John P. Holdren e il suo vecchio compare Paul Ehrlich scrissero un articolo (documento) su «The Canadian Nurse». L’articolo è intitolato «Abortion and Morality». Questo è il sottotitolo: «Ha un umano potenziale il diritto di vivere dentro una donna reale senza il suo consenso?»
L’articolo procede ad elencare i ben noti argomenti a favore dell’aborto quali «se l’aborto è necessario a individuie alla società, è medicamente sicuro e non è palesemente immorale, ci si chiede a cosa serva sottoporre la procedura a uno scrutioni restrittivo del governo» dicono Holdren e Ehrlich.
«Gli infanti – continuano i due – hanno diritto a tutela e eguale protezione di legge ai sensi del 14° emendamento della Costituzione americana, ma i feti no. Per questa distinzione, il rilassamento delle leggi sull’aborto non metterebbe certo in pericolo i diritti degli infanti o degli anziani o di persone che per altri versi dipendando (da altri)... l’abrogazione delle leggi sull’aborto è matura da tempo.»
Questi non erano commenti isolati di due eco-fascisti troppo zelanti. Nella pubblicazione del 1973 Human Ecology: Problems and Solutions, Holdren e i coniugi Ehrlich descrissero molto apertamente la loro concezione di base della vita, fornendoci un’altra sbirciata al marcio sottofondo da cui è emerso il documento Ecoscience, proponendo fra altre cose un «regime planetario» per assumere il controllo delle questioni di vita e di morte.
Nel capitolo 8 del documento ‘Human Ecology’, a pagina 235 Holdren ci dà la sua definizione della vita umana.
«Il feto – scrive Holdren – dandogli la possibilità di svilupparsi adeguatamente prima della nascita, e dandogli le esperienze socializzatrici essenziali iniziali e sufficiente cibo nutriente durante i cruciali primi anni alla fine si svilupperà in un essere umano.»
In altre parole, Holdren non solo sostiene, come fece nel 1972, che il bambino non nato non può essere considerato umano, crede che i bambini, nei loro primi anni dopo la nascita, non possano ancora essere considerati esseri umani.
Dato questo presupposto del consigliere scientifico di Obama, non ci si sorprende che egli non rifugga da politiche abortive coercitive o altre simili misure per ridurre la popolazione. Dopo tutto, se un infante non può essere considerato un essere umano, come sostiene Holdren, i diritti dati da Dio non si applicano a loro, e nemmeno la protezione costituzionale, e quindi possono essere ritenuti totalmente alla mercè del governo.
Jurriaan Maessen
Fonte:inforwars
Nel 1972, John P. Holdren e il suo vecchio compare Paul Ehrlich scrissero un articolo (documento) su «The Canadian Nurse». L’articolo è intitolato «Abortion and Morality». Questo è il sottotitolo: «Ha un umano potenziale il diritto di vivere dentro una donna reale senza il suo consenso?»
L’articolo procede ad elencare i ben noti argomenti a favore dell’aborto quali «se l’aborto è necessario a individuie alla società, è medicamente sicuro e non è palesemente immorale, ci si chiede a cosa serva sottoporre la procedura a uno scrutioni restrittivo del governo» dicono Holdren e Ehrlich.
«Gli infanti – continuano i due – hanno diritto a tutela e eguale protezione di legge ai sensi del 14° emendamento della Costituzione americana, ma i feti no. Per questa distinzione, il rilassamento delle leggi sull’aborto non metterebbe certo in pericolo i diritti degli infanti o degli anziani o di persone che per altri versi dipendando (da altri)... l’abrogazione delle leggi sull’aborto è matura da tempo.»
Questi non erano commenti isolati di due eco-fascisti troppo zelanti. Nella pubblicazione del 1973 Human Ecology: Problems and Solutions, Holdren e i coniugi Ehrlich descrissero molto apertamente la loro concezione di base della vita, fornendoci un’altra sbirciata al marcio sottofondo da cui è emerso il documento Ecoscience, proponendo fra altre cose un «regime planetario» per assumere il controllo delle questioni di vita e di morte.
Nel capitolo 8 del documento ‘Human Ecology’, a pagina 235 Holdren ci dà la sua definizione della vita umana.
«Il feto – scrive Holdren – dandogli la possibilità di svilupparsi adeguatamente prima della nascita, e dandogli le esperienze socializzatrici essenziali iniziali e sufficiente cibo nutriente durante i cruciali primi anni alla fine si svilupperà in un essere umano.»
In altre parole, Holdren non solo sostiene, come fece nel 1972, che il bambino non nato non può essere considerato umano, crede che i bambini, nei loro primi anni dopo la nascita, non possano ancora essere considerati esseri umani.
Dato questo presupposto del consigliere scientifico di Obama, non ci si sorprende che egli non rifugga da politiche abortive coercitive o altre simili misure per ridurre la popolazione. Dopo tutto, se un infante non può essere considerato un essere umano, come sostiene Holdren, i diritti dati da Dio non si applicano a loro, e nemmeno la protezione costituzionale, e quindi possono essere ritenuti totalmente alla mercè del governo.
Jurriaan Maessen
Fonte:inforwars
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