I guardiani della Terra Santa
Teorie e speculazioni che è il caso di considerare seriamente sebbene non esistano documenti che le avvallino, stabiliscono che le confraternite di massoni operativi medioevali furono create o almeno ispirate, dai Cavalieri templari, una volta che si installarono in Europa e dopo aver indagato nell'Oriente mediterraneo sui principi simbolici dell'architettura sacra tradizionale. Se ricordiamo che la prima sede ufficiale dei templari furono le poche edificazioni che rimanevano ai piedi del tempio di Salomone, distrutto da Roma nel 70 d.C. (e la scelta di questa sede non fu dovuta al caso, ma al desiderio implicito del nuovo Ordine di legare il suo prestigio a principi sacri dal momento stesso della sua apparizione formale), l'idea di una ricerca dei segreti trasmessi attraverso l'opera architettonica non è del tutto priva di fondamento. Vi sono tuttavia altri elementi all'origine dell'Ordine che confermano come i templari, nonostante avessero costituito una specie di comunità religiosa e militare perfettamente accettabile secondo i canoni legali e religiosi vigenti, e nonostante la loro conferma dell'accettazione delle regole di comportamento che furono ufficializzate nel Concilio di Troyes del 1128, costituirono un'associazione la cui apparenza esteriore, come monaci guerrieri difensori dei pellegrini, si vide ampiamente superata da teorie occulte appena espresse nelle loro norme e negli statuti gerarchici, per mezzo di allusioni in cui il simbolismo mascherava principi mai apertamente espressi. Per ciò che oggi conosciamo sugli autentici fondamenti dei templari, l'Ordine fu concepito come genesi segreta di un cambiamento radicale delle strutture che avevano dominato in Europa fin dagli inizi del Medioevo. In sintesi, si trattava di preparare il cammino per porre fine alla dicotomia di autorità tra il Papato e l'Impero e gettare le basi per un governo transnazionale di carattere spiritualistico, nel quale non solo si doveva obbedire a un'autorità unica e liberamente accettata -il Re del mondo, con sede ideale nell'Asse sacro della Terra, situato idealmente a Gerusalemme -ma si poteva conseguire la riunificazione perduta delle tre grandi religioni della Bibbia: il Cristianesimo, l'Ebraismo e l'lslam. L'influenza politica che l’Ordine del Tempio esercitò in questo senso, con le mire segrete delle sue teorie sinarchiche( 1), non è stata ancora sufficientemente chiarita. Tuttavia, diversi eventi della dottrina dei templari - spesso non attribuiti alla loro influenza per mancanza di una documentazione affidabile - portano alla conclusione che, in vari casi, i cavalieri del Tempio fossero quasi sul punto di realizzare i propri obiettivi, come può dimostrare un'analisi degli eventi storici che caratterizzano la vita di monarchi come l'imperatore Federico II Staufen o del re catalano-aragonese Giacomo I il Conquistatore.
Il paradiso e gli assassini
Oggi si sa che i templari ebbero in Terra Santa contatti con un'altra associazione segreta, nata in Islam, rispetto alla quale presentavano legami in quanto a organizzazione e struttura interna. Si trattava della setta degli ashashin, creata intorno alla figura misteriosa ed enigmatica del Vecchio della Montagna, che dalla sua fortezza di Alamut governava gli eventi dell'Oriente islamico grazie al fanatismo dei seguaci. Gli ashashin formavano una specie di Ordine iniziatico i cui membri, profondamente religiosi e disposti ad affrontare la morte in nome delle loro idee, cercavano di imporre le loro leggi anche con la forza, minacciando di morte chi si fosse sottratto all'obbedienza. Nobili mussulmani, sceicchi e alte cariche militari dovevano eseguire gli ordini di Hassan Ibn Sabah, che adottò il soprannome di Vecchio della Montagna e che dominava, come vertice della piramide gerarchica dell'Ordine, la volontà di tutti i componenti della setta. Il nome di ashashin venne dato loro per il fatto che l'hashish avesse un ruolo importante nel rituale segreto dell'Ordine. Si racconta che nella fortezza di Alamut vi fosse un luogo espressamente disposto per dispensare tutti i piaceri che gli uomini potessero desiderare. Vi venivano portati sotto l'effetto di droghe e si consentiva loro di realizzare tutti gli eccessi che fossero in grado di consumare. Ma gli ashashin sapevano molto bene che quei piaceri potevano essere raggiunti solo dopo aver compiuto scrupolosamente gli ordini emanati dalla volontà di Hassan. Per questo, e perché quel Paradiso terrestre era come un'anticipazione di quello che il Profeta aveva promesso per i fedeli morti in nome della Guerra Santa - la jihad - i membri della setta affrontavano tutti i rischi, anche quelli che li avrebbero condotti alla morte, e compivano le missioni più pericolose, per poter godere di quell'eden anticipato che derivava loro dalla fedeltà cieca al maestro Hassan Ibn Sabah. Naturalmente, queste notizie, come tante altre riferite alle società segrete e alle sette - che sono sempre state tacciate di fanatismo dai loro avversari - devono essere accolte con beneficio d'inventario, benché non vi siano dubbi che vi furono componenti violente nelle loro azioni, e un utilizzo rituale della cannabis per accedere più facilmente a stati alterati di coscienza. Tuttavia, la realtà immediata dell'Ordine degli ashashin fu quella di un'organizzazione politica segreta con fini di dominio religioso, che aveva quale obbiettivo l'insediamento del ramo degli ismailiti o fatimidi alla testa del supremo potere religioso islamico. Se si tiene conto che le credenze ismailite erano considerate eresie all'interno dell'ortodossia islamica, è comprensibile come i membri dell'Ordine le mantenessero nel più stretto segreto mentre si trovavano in territori dominati dalla corrente sciita. Col tempo, tuttavia, quando ormai l'Ordine si era estinto, l'islamismo sunnita riuscì a imporsi in ampi settori del Medio Oriente, negli attuali territori dell'Iran e dell'Iraq, dove sono ancora evidenti, e recenti, le tremende implicazioni di morti e di guerre che derivano dall'abisso ideologico che separa i due rami principali della religione mussulmana. La dottrina ismailita propugnata dagli ashashin fu, in un certo senso, simile alle teorie esoteriche dei templari. Secondo quanto proclamavano, la legge maomettana, così come era espressa nel Corano, non poteva essere letta né interpretata senza tener conto che le parole racchiudono significati più profondi ai quali possono aver accesso unicamente gli imām e coloro che hanno ricevuto da loro l'iniziazione. Questa iniziazione si esprimeva nelle storie simboliche, che cominciavano sempre con la presenza di un vagabondo alla ricerca della verità, che la trovava solo ricevendo gli insegnamenti di un imāmche, attraverso prove dolorose e supplizi spirituali, lo metteva in contatto con il vero senso della legge islamica e nelle condizioni di far valere il suo nuovo ruolo di fronte agli altri fedeli.
1)Sinarchia. È un vocabolo diffuso·dall'occultista Saint- Yves d'Alveydre che designa un governo mondiale indirizzato all'unificazione delle aspirazioni dell'umanità mediante l'istituzione di un'unica e universale figura di governo, alla cui autorità sarebbero tutti sottomessi e la cui volontà si incaricherebbe di vegliare su una élite di potere che costituirebbe l'unica forza attiva destinata a mantenere l'ordine e a evitare qualsiasi tentativo di ribellione. La sinarchia parte da un'autorità che verrebbe rispettata dall'intera umanità non per imposizione, ma per la bontà e la saggezza dei suoi principi e per l'autorevolezza di tale personalità. Propugnatrice della giustizia e dell'equità tra tutti gli esseri umani, questa figura del Re del mondo governerebbe il suo impero universale grazie ad una conoscenza superiore che gli permetterebbe di individuare la meta dell'umanità e il cammino da seguire per ogni situazione e circostanza. Secondo Saint-Yves e i suoi seguaci, questo governo mondiale esiste già, benché gli esseri umani lo ignorino, occulto in qualche luogo sacro della Terra, dal quale ha favorito e indotto i cambiamenti fondamentali della storia, l'apparizione dei grandi maestri spirituali, le invasioni, i grandi momenti di prosperità e le ecatombi che hanno saccheggiato il pianeta, veri e propri castighi che l'umanità ha meritato
Teorie e speculazioni che è il caso di considerare seriamente sebbene non esistano documenti che le avvallino, stabiliscono che le confraternite di massoni operativi medioevali furono create o almeno ispirate, dai Cavalieri templari, una volta che si installarono in Europa e dopo aver indagato nell'Oriente mediterraneo sui principi simbolici dell'architettura sacra tradizionale. Se ricordiamo che la prima sede ufficiale dei templari furono le poche edificazioni che rimanevano ai piedi del tempio di Salomone, distrutto da Roma nel 70 d.C. (e la scelta di questa sede non fu dovuta al caso, ma al desiderio implicito del nuovo Ordine di legare il suo prestigio a principi sacri dal momento stesso della sua apparizione formale), l'idea di una ricerca dei segreti trasmessi attraverso l'opera architettonica non è del tutto priva di fondamento. Vi sono tuttavia altri elementi all'origine dell'Ordine che confermano come i templari, nonostante avessero costituito una specie di comunità religiosa e militare perfettamente accettabile secondo i canoni legali e religiosi vigenti, e nonostante la loro conferma dell'accettazione delle regole di comportamento che furono ufficializzate nel Concilio di Troyes del 1128, costituirono un'associazione la cui apparenza esteriore, come monaci guerrieri difensori dei pellegrini, si vide ampiamente superata da teorie occulte appena espresse nelle loro norme e negli statuti gerarchici, per mezzo di allusioni in cui il simbolismo mascherava principi mai apertamente espressi. Per ciò che oggi conosciamo sugli autentici fondamenti dei templari, l'Ordine fu concepito come genesi segreta di un cambiamento radicale delle strutture che avevano dominato in Europa fin dagli inizi del Medioevo. In sintesi, si trattava di preparare il cammino per porre fine alla dicotomia di autorità tra il Papato e l'Impero e gettare le basi per un governo transnazionale di carattere spiritualistico, nel quale non solo si doveva obbedire a un'autorità unica e liberamente accettata -il Re del mondo, con sede ideale nell'Asse sacro della Terra, situato idealmente a Gerusalemme -ma si poteva conseguire la riunificazione perduta delle tre grandi religioni della Bibbia: il Cristianesimo, l'Ebraismo e l'lslam. L'influenza politica che l’Ordine del Tempio esercitò in questo senso, con le mire segrete delle sue teorie sinarchiche( 1), non è stata ancora sufficientemente chiarita. Tuttavia, diversi eventi della dottrina dei templari - spesso non attribuiti alla loro influenza per mancanza di una documentazione affidabile - portano alla conclusione che, in vari casi, i cavalieri del Tempio fossero quasi sul punto di realizzare i propri obiettivi, come può dimostrare un'analisi degli eventi storici che caratterizzano la vita di monarchi come l'imperatore Federico II Staufen o del re catalano-aragonese Giacomo I il Conquistatore.
Il paradiso e gli assassini
Oggi si sa che i templari ebbero in Terra Santa contatti con un'altra associazione segreta, nata in Islam, rispetto alla quale presentavano legami in quanto a organizzazione e struttura interna. Si trattava della setta degli ashashin, creata intorno alla figura misteriosa ed enigmatica del Vecchio della Montagna, che dalla sua fortezza di Alamut governava gli eventi dell'Oriente islamico grazie al fanatismo dei seguaci. Gli ashashin formavano una specie di Ordine iniziatico i cui membri, profondamente religiosi e disposti ad affrontare la morte in nome delle loro idee, cercavano di imporre le loro leggi anche con la forza, minacciando di morte chi si fosse sottratto all'obbedienza. Nobili mussulmani, sceicchi e alte cariche militari dovevano eseguire gli ordini di Hassan Ibn Sabah, che adottò il soprannome di Vecchio della Montagna e che dominava, come vertice della piramide gerarchica dell'Ordine, la volontà di tutti i componenti della setta. Il nome di ashashin venne dato loro per il fatto che l'hashish avesse un ruolo importante nel rituale segreto dell'Ordine. Si racconta che nella fortezza di Alamut vi fosse un luogo espressamente disposto per dispensare tutti i piaceri che gli uomini potessero desiderare. Vi venivano portati sotto l'effetto di droghe e si consentiva loro di realizzare tutti gli eccessi che fossero in grado di consumare. Ma gli ashashin sapevano molto bene che quei piaceri potevano essere raggiunti solo dopo aver compiuto scrupolosamente gli ordini emanati dalla volontà di Hassan. Per questo, e perché quel Paradiso terrestre era come un'anticipazione di quello che il Profeta aveva promesso per i fedeli morti in nome della Guerra Santa - la jihad - i membri della setta affrontavano tutti i rischi, anche quelli che li avrebbero condotti alla morte, e compivano le missioni più pericolose, per poter godere di quell'eden anticipato che derivava loro dalla fedeltà cieca al maestro Hassan Ibn Sabah. Naturalmente, queste notizie, come tante altre riferite alle società segrete e alle sette - che sono sempre state tacciate di fanatismo dai loro avversari - devono essere accolte con beneficio d'inventario, benché non vi siano dubbi che vi furono componenti violente nelle loro azioni, e un utilizzo rituale della cannabis per accedere più facilmente a stati alterati di coscienza. Tuttavia, la realtà immediata dell'Ordine degli ashashin fu quella di un'organizzazione politica segreta con fini di dominio religioso, che aveva quale obbiettivo l'insediamento del ramo degli ismailiti o fatimidi alla testa del supremo potere religioso islamico. Se si tiene conto che le credenze ismailite erano considerate eresie all'interno dell'ortodossia islamica, è comprensibile come i membri dell'Ordine le mantenessero nel più stretto segreto mentre si trovavano in territori dominati dalla corrente sciita. Col tempo, tuttavia, quando ormai l'Ordine si era estinto, l'islamismo sunnita riuscì a imporsi in ampi settori del Medio Oriente, negli attuali territori dell'Iran e dell'Iraq, dove sono ancora evidenti, e recenti, le tremende implicazioni di morti e di guerre che derivano dall'abisso ideologico che separa i due rami principali della religione mussulmana. La dottrina ismailita propugnata dagli ashashin fu, in un certo senso, simile alle teorie esoteriche dei templari. Secondo quanto proclamavano, la legge maomettana, così come era espressa nel Corano, non poteva essere letta né interpretata senza tener conto che le parole racchiudono significati più profondi ai quali possono aver accesso unicamente gli imām e coloro che hanno ricevuto da loro l'iniziazione. Questa iniziazione si esprimeva nelle storie simboliche, che cominciavano sempre con la presenza di un vagabondo alla ricerca della verità, che la trovava solo ricevendo gli insegnamenti di un imāmche, attraverso prove dolorose e supplizi spirituali, lo metteva in contatto con il vero senso della legge islamica e nelle condizioni di far valere il suo nuovo ruolo di fronte agli altri fedeli.
1)Sinarchia. È un vocabolo diffuso·dall'occultista Saint- Yves d'Alveydre che designa un governo mondiale indirizzato all'unificazione delle aspirazioni dell'umanità mediante l'istituzione di un'unica e universale figura di governo, alla cui autorità sarebbero tutti sottomessi e la cui volontà si incaricherebbe di vegliare su una élite di potere che costituirebbe l'unica forza attiva destinata a mantenere l'ordine e a evitare qualsiasi tentativo di ribellione. La sinarchia parte da un'autorità che verrebbe rispettata dall'intera umanità non per imposizione, ma per la bontà e la saggezza dei suoi principi e per l'autorevolezza di tale personalità. Propugnatrice della giustizia e dell'equità tra tutti gli esseri umani, questa figura del Re del mondo governerebbe il suo impero universale grazie ad una conoscenza superiore che gli permetterebbe di individuare la meta dell'umanità e il cammino da seguire per ogni situazione e circostanza. Secondo Saint-Yves e i suoi seguaci, questo governo mondiale esiste già, benché gli esseri umani lo ignorino, occulto in qualche luogo sacro della Terra, dal quale ha favorito e indotto i cambiamenti fondamentali della storia, l'apparizione dei grandi maestri spirituali, le invasioni, i grandi momenti di prosperità e le ecatombi che hanno saccheggiato il pianeta, veri e propri castighi che l'umanità ha meritato
Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
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