Islam e Cristianesimo sono due raggi della stessa luce ....
In occasione della nascita dell’Imam Mahdi (che Iddio ne affretti la ricomparsa), colui che con la sua apparizione riempirà la terra di giustizia, e con grande piacere parliamo con Pietrangelo Buttafuoco, scrittore e giornalista italiano.Nel suo libro "L'ultima del diavolo" racconta la storia della principessa Narciso colei che avrà l'onore di portare in grembo dare alla luce e crescere il Salvatore Promesso (aj). Lei inserisce la storia di una principessa romana che sarà poi la madre del 12esimo Imam (aj) all'interno di un romanzo del tutto cristiano, una storia completamente veritiera, presa e confermata dai documenti storici islamico sciiti. Quali sembianze ha trovato e trova tra l'essenza della profezia del nobile Cristo e la filosofia dell'attesa dell'Imam Mahdi (aj), l’Imam del Tempo.
Io ritengo che tra le due grandi religioni ovvero sia l'Islam e il Cristianesimo si possa adoperare quella metafora ovvero sono due raggi della stessa luce e la prova stessa è data dal fatto che attraverso i documenti come Lei ha già detto prima e attraverso quella che molto più modestamente potrebbe essere stata la mia attività di scrittura ma anche attraverso quello che è stato il lavoro di un grandissimo rappresentante della ricerca scientifica filosofica quali fu Henry Corbin, noi sappiamo che nella figura di Narciso si intrecciano non solo i due raggi della stessa luce ma anche quella che è la storia del sangue che lega i nostri popoli. Quindi l'identità persiana, greco-romana, quella che unisce l’Oriente e l’Occidente è soprattutto si lega ad un grande messaggio spirituale ovvero una discendenza che deriva direttamente da uno dei compagni di Gesù Cristo (as) ovvero San Pietro nella qui tomba a Roma alberga uno dei culti più antichi che la Comunità Cristiana ha saputo custodire malgrado i tempi attuali portino l'Occidente ad allontanarsi sempre di più dalla propria radice spirituale.
Nonstante questa grande vicinanza a cui anche Lei ha fatto riferimento vi è una generale o quasi totale ignoranza sulla grande considerazione della religione islamica nei confronti delle due immagini più sacre del mondo cristiano ovvero la vergine Maria (as) e il nobile Gesù Cristo (as). La prego di spiegarci la dinamica di questa diffusa e voluta ignoranza. Come si può superarla?
Questa ignoranza è dettata purtroppo da un'atteggiamento di malafede che si tende a cercare tutto ciò che divide piuttosto che al contario di tutto ciò che unisce e quest'ignoranza alberga ormai in un modo così diffuso al punto che ogni volta nello spiegare quali sono i fondamenti della religione islamica, così come della religione cristiana, c'è sempre la sorpresa nel vedere come i punti di contatto siano sempre più ampie, sempre più profondi. Soprattutto nelle figure di Cristo (as) e della vergine Maria (as) non si capisce come infatti queste due figure siano fondamentali per l'identità islamica e quello che è più grave però è che le due figure diventano sempre più distanti e lontane purtroppo anche all'interno della Comunità Cristiana tant'è vero che l'identità cristiana si è smarrita nel suo signficato religioso per diventare soltanto un'atteggiamento blandamente culturale o al peggio quasi un servizio di assistenza sociale quasi un'agenzia di assistenza sociale e non invece quella grande religione che ha contrassegnato per più di due mila anni la storia dell'Occidente.
In quasi tutti testi islamici (sciiti o sunniti) è riportato che l'Imam Mahdi (aj) quando apparirà sarà affiancato dal nobile Cristo. Io lo vedo come un ulteriore richiamo all'unione tra le due grandi religioni. Lei come lo interpreta?
Concordo totalmente con Lei non solo è un punto di unione tra le due religioni ma c'è un'altro dettaglio e siccome l'inguaggio è rivelatore di un contenuto l'altro dettaglio che vorrei sottolineare è che il Mahdi (aj) combatterà contro colui che è definito come l'anticristo e cioè come la definizione del maligno che lo stesso Occidente ha accettato proprio in contrapposizione alla figura del Gesù (as). Questo è un significato ulteriore che si aggiunge a quel grande lavoro che gli uomini di buona volontà dovrebbero particolarmente adoperarsi per affermare, perché fa capire quanto è intimamente profonda sia la necessità non di fare un'unica cosa ma sicuramente di fare incontrare gli uomini che hanno avuto l'avventura di crescere all'interno dell'Islam gli uni, all'interno della profonda missione cristiana gli altri.
Quindi un'unico obiettivo divino è un'unico nemico Lei intende?
Intendo dire che agli uomini ha dato la possibilità di esprimersi ognuno con la propria storia, con la propria essenza, ma tutti profondamente legati al Divino. Noi che abbiamo studiato l'identità greco-romana, l'identità antica persiana, l’identità antica indiana ecc sappiamo che il mondo è stato preparato sempre all'attesa della manifestazione del Divino. Ma noi ci siamo emancipati dalle condizioni bestiali della nostra natura umana. Abbiamo lasciato nella notte dei tempi atteggiamenti criminali e nefasti della natura umana a cominciare dal cannibalismo, dalle pratiche abiette ecc. Di passo in passo ce ne siamo emancipate e così dall'altro lato abbiamo saputo accogliere la preparazione alla manifestazione del Divino attraverso forme che nel passato sono state nobilissime ma che attendono ancora di essere decifrate. Il fatto che i nostri popoli anticamente avessero già l'idea di poter volgere lo sguardo ai cieli è un'atteggiamento che sicuramente ha preparato alla rivelazione e ha preparato poi a quelle che sono state le tante forme del Divino incoraggiate ad un'unico percorso, ripeto due raggi della stessa luce.
A cura di Amani
Pietrangelo Buttafuoco
Nato a Catania il 2 settembre 1963, Buttafuoco inizia la sua attività giornalistica al Secolo d'Italia, quotidiano dell'allora Movimento Sociale Italiano di cui è componente del Comitato centrale dal 1991, e poi, dal congresso di Fiuggi, componente dell'Assemblea nazionale di An, fino al 2003. Per un breve periodo nel 1995 è direttore del periodico L'Italia Settimanale, dove si segnala per copertine dai titoli provocatori.
Collabora prima con Il Giornale, poi lavora per alcuni anni al Foglio di Giuliano Ferrara, prima di approdare nel 2004 a Panorama, con la qualifica di inviato, chiamato da Calabrese.
Nel 2005 pubblica per Mondadori il romanzo Le uova del drago, che ottiene un ottimo successo di vendite. La mancata assegnazione del premio Campiello, di cui è finalista, ha suscitato polemiche tra alcuni giornalisti di destra che hanno sostenuto fosse stato negato per motivi politici.
Conduce negli anni '90 per due anni, su Canale 5, la trasmissione Sali e Tabacchi. Nel 2006 su La 7 "Giarabub".
Il 18 maggio 2007 viene nominato presidente del Teatro Stabile di Catania, succedendo al dimissionario Pippo Baudo[1].
Da giugno 2007 conduce su La7, in coppia con Alessandra Sardoni, la trasmissione Otto e mezzo, nella sostituzione estiva dei conduttori Giuliano Ferrara e Ritanna Armeni.
Il 5 febbraio 2008 esce per Mondadori il suo secondo romanzo, L'ultima del diavolo in cui si parla della vicenda del monaco cristiano Bahira, che secondo una leggenda avrebbe riconosciuto nel giovane Maometto i segni del carisma profetico.
L’ultima del diavolo (Ed. Mondadori, 2008)
Sinossi - "Bahirà", un monaco siriano proclamato santo sugli altari della cristianità, fu il primo tra i sapienti uomini di religione a riconoscere in Maometto ancora bambino il sigillo della profezia. Il venerando sacerdote identificò, nel fanciullo arrivato con la carovana dei coreisciti, i segni annunciati dai sacri papiri sui quali esercitava la sua dottrina e devozione. Da un remoto passato ai oggi, "Caravanserai" racconta la gara tra il cardinal Taddeo e lo starec Pavel. Il primo intende far cancellare dal calendario cristiano un santo che per primo riconobbe la sacralità di Maometto bambino; il sacerdote ortodosso, al contrario, vuole rilanciare il culto dell'antico monaco per avvicinare ortodossi e musulmani spegnendo così gli odi e la rabbia della guerra religiosa in Russia...Fonte:
http://italian.irib.ir/analisi/interviste/item/83793-pietrangelo-buttafuoco-islam-e-cristianesimo-sono-due-raggi-della-stessa-luce
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