Una delle principali figure religiose di Israele ha paragonato i non-ebrei a dei somari e a delle bestie da soma, affermando che l’esclusiva ragione della loro esistenza è di fare da schiavi agli ebrei.
Il rabbino Ovadia Yosef, mentore spirituale del partito fondamentalista religioso Shas - che rappresenta gli ebrei del Medio-Oriente - ha affermato durante un sermone sabbatico all’inizio di questa settimana, che «l’unica ragione [dell’esistenza] dei non-ebrei è servire gli ebrei».
Yosef è considerato uno dei principali capi religiosi di Israele e gode del sostegno di centinaia di migliaia di seguaci.
Lo Shas è un membro fondamentale della coalizione dell’attuale governo di Israele.
Yosef – già rabbino capo di Israele - è citato su un giornale di destra, il Gerusalem Post, per aver detto che la funzione basilare di un goy - termine spregiativo per indicare un gentile [cioè tutti i non-ebrei, ndt] - è servire gli ebrei.
«I non-ebrei nascono solo per farci da servitori, senza di ciò, non hanno un posto al mondo,[vengono al mondo] solo per servire il Popolo di Israele», ha detto Yosef nel suo sermone settimanale del sabato sera che era dedicato alle leggi relative alle azioni che i non-ebrei possono compiere durante il giorno festivo.
Viene riferito che Yosef abbia anche detto che le vite dei non-ebrei di Israele sono protette da Dio al fine di impedirne la perdita agli Ebrei.
Yosef, che è unanimemente considerato un eminente conoscitore della Torah ed una autorità nell’interpretazione del Talmud, la scrittura fondamentale per gli ebrei, si è prodotto in un’analogia fra gli animali da soma ed i non-ebrei.
«In Israele, la morte non ha potere su di loro... Con i gentili è come con ogni altra persona: devono morire, ma Dio dona loro la longevità. Sapete perchè ? Immaginate che ad uno muoia il somaro, perderebbe del denaro, è il suo servitore... Ecco perchè [il somaro] riceve una lunga vita: per lavorare per bene per questo [suo padrone] ebreo».
Yosef chiarisce ulteriormente le sue idee circa la condizione di servitù dei non-ebrei verso gli ebrei, chiedendosi: «perchè c’è bisogno dei non-ebrei? Perchè saranno loro a lavorare, loro a zappare, loro a mietere... e noi ce ne staremo seduti, come dei nobili signori, a mangiare. Ecco perchè sono stati creati i non-ebrei».
Il concetto che i non-ebrei siano entità subumane o quasi-animali, ha profondi fondamenti nel giudaismo ortodosso.
Per esempio, i rabbini affiliati con il movimento Chabad - una influente setta ebrea fondamentalista - insegnano apertamente che, a livello spirituale, i non-ebrei sono nella condizione degli animali.
Abraham Kook - mentore religioso del movimento dei coloni – viene riferito come abbia dichiarato precisamente che la differenza fra un ebreo ed un non-ebreo era maggiore e più profonda della differenza fra umani ed animali.
«La differenza fra l’anima di un ebreo e quella di un non-ebreo – di tutte esse ed a tutti i livelli – è maggiore e più profonda della differenza fra l’anima di un esser umano e le anime del bestiame».
Alcune delle idee palesemente razziste di Kook sono insegnate nel collegio talmudico di Merkaz H’arav, in Gerusalemme, collegio intitolato a Kook stesso.
Nel suo libro: «Jewish History, Jewish Religion: The Weight of Three Thousand Years», lo scomparso scrittore ed intellettuale ebreo Israel Shahak considerava che ogni volta che i rabbini ortodossi usano il termine umani, essi non si riferiscono a tutti gli esseri umani, ma solo agli ebrei, dato che i non-ebrei - secondo la Halacha [la parte della Talmud relativa alle leggi, ndt] della legge ebrea - non sono considerati esseri umani.
Pochi anni fa, un membro del parlamento di Israele criticò duramente i soldati israeliani per aver trattato degli esseri umani come fossero arabi. Aryeh Eldad, questo il membro del parlamento, stava commentando l’evacuazione dell’avamposto dei coloni sulla Sponda Ovest, evacuazione condotta dall’esercito israeliano.
Davanti agli effetti negativi di determinati insegnamenti biblici e talmudici sulle relazioni fra religioni, alcuni capi religiosi cristiani in Europa hanno invocato che i capi religiosi ebrei modificassero la percezione dei non-ebrei tratta dalla tradizione talmudica.
Mentre le sette conservatrici e riformiste del giudaismo hanno risposto positivamente a questo appello, gli ebrei più ortodossi lo hanno respinto in toto, sostenendo che la Bibbia è la parola di Dio e non può essere modificata in nessun caso.
La Bibbia dice che i non-ebrei che vivono sotto le regole ebraiche devono servire quali «portatori di acqua e taglialegna» per la razza padrona.
In Joshua (9;27) si legge: «Quel giorno Joshua rese i Geobiti taglialegna e portatori di acqua per la comunità e per l’altare del Signore nel Posto che il Signore avrebbe scelto. E questo è quello che essi sono ai giorni nostri».
In un altro punto della Bibbia, però, gli israeliti sono spinti fortemente a trattare in modo umano «gli stranieri che vivono fra di voi perchè voi stessi foste stranieri in Egitto».
Khalid Amayreh, Gerusalemme Est, occupata
Il rabbino Ovadia Yosef, mentore spirituale del partito fondamentalista religioso Shas - che rappresenta gli ebrei del Medio-Oriente - ha affermato durante un sermone sabbatico all’inizio di questa settimana, che «l’unica ragione [dell’esistenza] dei non-ebrei è servire gli ebrei».
Yosef è considerato uno dei principali capi religiosi di Israele e gode del sostegno di centinaia di migliaia di seguaci.
Lo Shas è un membro fondamentale della coalizione dell’attuale governo di Israele.
Yosef – già rabbino capo di Israele - è citato su un giornale di destra, il Gerusalem Post, per aver detto che la funzione basilare di un goy - termine spregiativo per indicare un gentile [cioè tutti i non-ebrei, ndt] - è servire gli ebrei.
«I non-ebrei nascono solo per farci da servitori, senza di ciò, non hanno un posto al mondo,[vengono al mondo] solo per servire il Popolo di Israele», ha detto Yosef nel suo sermone settimanale del sabato sera che era dedicato alle leggi relative alle azioni che i non-ebrei possono compiere durante il giorno festivo.
Viene riferito che Yosef abbia anche detto che le vite dei non-ebrei di Israele sono protette da Dio al fine di impedirne la perdita agli Ebrei.
Yosef, che è unanimemente considerato un eminente conoscitore della Torah ed una autorità nell’interpretazione del Talmud, la scrittura fondamentale per gli ebrei, si è prodotto in un’analogia fra gli animali da soma ed i non-ebrei.
«In Israele, la morte non ha potere su di loro... Con i gentili è come con ogni altra persona: devono morire, ma Dio dona loro la longevità. Sapete perchè ? Immaginate che ad uno muoia il somaro, perderebbe del denaro, è il suo servitore... Ecco perchè [il somaro] riceve una lunga vita: per lavorare per bene per questo [suo padrone] ebreo».
Yosef chiarisce ulteriormente le sue idee circa la condizione di servitù dei non-ebrei verso gli ebrei, chiedendosi: «perchè c’è bisogno dei non-ebrei? Perchè saranno loro a lavorare, loro a zappare, loro a mietere... e noi ce ne staremo seduti, come dei nobili signori, a mangiare. Ecco perchè sono stati creati i non-ebrei».
Il concetto che i non-ebrei siano entità subumane o quasi-animali, ha profondi fondamenti nel giudaismo ortodosso.
Per esempio, i rabbini affiliati con il movimento Chabad - una influente setta ebrea fondamentalista - insegnano apertamente che, a livello spirituale, i non-ebrei sono nella condizione degli animali.
Abraham Kook - mentore religioso del movimento dei coloni – viene riferito come abbia dichiarato precisamente che la differenza fra un ebreo ed un non-ebreo era maggiore e più profonda della differenza fra umani ed animali.
«La differenza fra l’anima di un ebreo e quella di un non-ebreo – di tutte esse ed a tutti i livelli – è maggiore e più profonda della differenza fra l’anima di un esser umano e le anime del bestiame».
Alcune delle idee palesemente razziste di Kook sono insegnate nel collegio talmudico di Merkaz H’arav, in Gerusalemme, collegio intitolato a Kook stesso.
Nel suo libro: «Jewish History, Jewish Religion: The Weight of Three Thousand Years», lo scomparso scrittore ed intellettuale ebreo Israel Shahak considerava che ogni volta che i rabbini ortodossi usano il termine umani, essi non si riferiscono a tutti gli esseri umani, ma solo agli ebrei, dato che i non-ebrei - secondo la Halacha [la parte della Talmud relativa alle leggi, ndt] della legge ebrea - non sono considerati esseri umani.
Pochi anni fa, un membro del parlamento di Israele criticò duramente i soldati israeliani per aver trattato degli esseri umani come fossero arabi. Aryeh Eldad, questo il membro del parlamento, stava commentando l’evacuazione dell’avamposto dei coloni sulla Sponda Ovest, evacuazione condotta dall’esercito israeliano.
Davanti agli effetti negativi di determinati insegnamenti biblici e talmudici sulle relazioni fra religioni, alcuni capi religiosi cristiani in Europa hanno invocato che i capi religiosi ebrei modificassero la percezione dei non-ebrei tratta dalla tradizione talmudica.
Mentre le sette conservatrici e riformiste del giudaismo hanno risposto positivamente a questo appello, gli ebrei più ortodossi lo hanno respinto in toto, sostenendo che la Bibbia è la parola di Dio e non può essere modificata in nessun caso.
La Bibbia dice che i non-ebrei che vivono sotto le regole ebraiche devono servire quali «portatori di acqua e taglialegna» per la razza padrona.
In Joshua (9;27) si legge: «Quel giorno Joshua rese i Geobiti taglialegna e portatori di acqua per la comunità e per l’altare del Signore nel Posto che il Signore avrebbe scelto. E questo è quello che essi sono ai giorni nostri».
In un altro punto della Bibbia, però, gli israeliti sono spinti fortemente a trattare in modo umano «gli stranieri che vivono fra di voi perchè voi stessi foste stranieri in Egitto».
Khalid Amayreh, Gerusalemme Est, occupata
Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
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