BARATH – ATLANTIDE - ERMETE - EGITTO
Ricordate tutta la istoria?.....
Bene, solo voleva portarvi nuovamente un piccolo testo di questo Giovanne Barath che ha visuto nelle tempi della Atlantida.
Testo che ha una relazione veramente importante per la sua stretta relazione con questa, nostra Generazione, che è la Settima e ultima di queste tempi.
Il testo ci dici:
"Io ero creciuto e ben comprendevo tutte le cose che qui vi racconto.
Un dì avvenne che o guardassi un uomo vecchio e barbuto che, orando alle turbe in moltitudine riunite intorno a lui, diceva:
"Così fu, così è e così sarà fino alla settima generazione; e questa è la quinta delle sette".
Così diceva lui che io guardavo con occhi attenti e con mente sveglia. Ed egli disse ancora:
"Passerà del tempo, e passerà infelice sino a quando l'Uomo Eterno verrà dai cieli, come avvenne prima che nascessero i Padri dei vostri Padri per giudicare le colpe da loro commesse.
Ciò che avvenne allora, ancora dovrà avvenire per due volte ancora su questa terra; l'ultima sarà la settima volta".
Ed egli diceva ancora:
"Sette volte ogni uomo verrà sulla terra ed egli non ricorderà mai di essere nato prima e di essere rinato dopo; e questo per sette volte".
Ed Egli così parlava, mentre l'anima mia ardeva di verità e di profonda ammirazione. Ed Egli così ancora diceva alle turbe:
"Sette sono le generazioni che dureranno e por dovranno finire su questa terra, e voi siete la quinta generazione.
Sette sono le Scritture dei Cieli ed ogni generazione ne ha una per Volere di Dio. Questa vostra è la quinta, e pur dovrà finire.
La settima sarà l'ultima prova, poi averrà il Giudizio finale".
Così Egli parlava a coloro che avevano perduto la pace del'anima. E disse ancora:
"Voi siete la quinta, ed il seme della sesta nascerá dalla vostra fine.
Così è segnato nel gran Libro dei Cieli. Ed allora avverrà che l`Uomo Eterno, Dio, verrà sulla terra come solo splendente del cielo per mostrare a voi la Gloria Sua e la Potenza del Suo Regno, che è Regno dello Spirito Eterno.
Molti di voi, divenuti forza del male, proveranno terrore e pur non modificheranno, ne ritorneranno indietro dai loro propositi, né si ravvederanno i nascituri, poiché la malefica arte dei padri rimarrà pure nel seme.
Pochi, in verità, saranno coloro che ritorneranno ai voleri dello Spirito; ed essi soltanto si salveranno nell'anima e nel corpo.
Essi saranno guidati là, verso Oriente, ove la terra rimarrà fuori dalla furia delle acque e inmmune dai disatri, ed essi ancora procederanno verso la retta via, innalzando tabernacoli e templi alla Gloria ed alla Potenza di Dio".
Ed io ascoltavo con cuore aperto ciò che Egli diceva alle turbe irrequiete e minacciose.
Avvenne che Egli non fu creduto, come uomo simile agli altri; ed incpaci di avvertire nel loro cuore la forza della pietà essi sentenziarono in segreto ciò che dovevano operare a Colui cje aveva predetto tale fatale destino a causa dei loro peccati, per volere di Dio, predicando senza timore alcuno.
Le turbe animate da malvagi propositi e sconsigliate, lo presero dal uego ove Egli stava e lo trassero in disparte con viva forza.
Il cuor mio ardeva d'amore per lui, ed io ero pur giovanne, eppure amavo la sagge parole che Egli aveva con tanto senso detto. Ed avvenne che lo portarono in un campo ove i fiori erano aperti al solo saldo e splendente, e là iniziarono a praticare ciò che nel segreto avevano sentenziato.
Egli non provò impazienza, né la saggezza dell'anima e del cuore si smosse, che non fece alcun segno di rivolta; né i suoi occhi, simili alle Stelle, si dilatarono per paura.
Anzi volle aggiungere a quel che aveva detto alcune parole ancora, e disse:
"Verrà il tempo che ino siederò tra i sette Giudici del Ceilo, con il Volere di Dio, e là leggerò punto per punto le colpe vostre e tal sarà il giusizio, che la vostra radice rimarrà sulla terra e quel che avete pensato di praticare sul mio corpo verrà praticato a coloro che dalla vostra radice verranno al mondo sino al tempo che Dio vorrà, con egual forza e misura.
Ravvedetevi, dunque, poiché ancora è tempo".
Ma le turbe inferocite e sconsigliate non vollero frenare il malvagio istinto del male.
E quel che io vidi, dopo che Egli terminò di parlare, fu tanto crudele che gli occhi miei divennero come pietre nel mare.
Vidi uomini cercare nel cervello del Saggio colui che tanto cattivo parlava in vece sua.
E cercarono, cercarono senza trovare ciò che loro avevano pensato vi fosse.
Ed il Saggio Uomo, pur senza ciò che l'uomo deve aver per forza, rimase così come prima era, anzi più vivo di coloro che gli stavano intorno ad operare delitto.
Tanto che a vederlo, coloro che per primi avevano operato, divennero irriconoscibili, poiché non parlavano come era comune parlare, ma bensì come parlano gli insensati e privi di coscienza; ed i loro occhi roteavano da un punto all'altro veloci come il vento.
Avvenne che il Saggio uomo, pur rimanendo com'era, disse ancora:
"Avete visto ciò che ai mortali non è dato vedere in vita e nel futuro del tempo.
Tal cosa opererà Dio in voi ed in quelli che germoglieranno dalla radice vostra. Eppur non saprete mai, né conoscerete, poiché Dios così vorrà che sia".
E dopo aver detto questo, così com'era, s'incamminò come un uomo che ha tutto ciò che la Madre dà alla propia creatura.
Eppur non era cosi; ché il cervello Egli non aveva.
A tal vista avvene un turbamento in tutti coloro che osservavano tal strana bravura del Saggio Uomo. Anch'io, come loro, mi turbai; ma io ero già prima, poiché nell'anima mia sentivo bruciare di verità le sue parole.
Ed avvenne che io solo lo sguissi. Ed altri, ancor terrorizati, si stavano in disparte, facendo cammino inverso. Eppur, quando Egli mi vide, no si arrestò, anzi con amorevole vura si fermò e disse:
"Vienni, piccolo mio, perche in te è ciò che è in me".
A questo suo dire, gli occhi, il cuore e l'anima mia provarono un grande calores e tutto il mio copro ardeva come fuoco.
Ed Egli, ancor più vicino a me, disse:
"NON PROVARE SDEGNO DI CIÒ CHE HAI VISTO, POICHÉ QUEL CHE TU SENTI NELL'ANIMA TUA DIO HA GIÀ SENTITO MOLTO TEMPO PRIMA; ED EGLI DARÈ IL MEDESIMO DOLORE".
Ed io ancor tremante di pietà, domandai:
Chi si tu che nell'animo mio fai tanto vuoto di dolore e di tristezza?
Ed Egli rispose:
"Io sono messo di Dio e per Sua Volontà sono venuto silla terra. Io non ho nome e non sono come tu sei; eppure tu, piccolo mio, possiedi quel che io posseggo per Volere dello Spirito Santo.
Quel che tu senti nella tua fragile e pur grande coscienza è Colui che regna eternamente nei Cieli, là dove gli occhi tuoi non potranno vedere".
Ed Egli, cosi come un padre ammaestra i figli, continuava:
"Vi è un luogo in cui la notte è giorno ed il giorno splendore; e un tempo non lontano tu ci verrai, e là vedrai Colui che i tuoi occhi vedono".
E continuando diceva ancora con amorevole fiato:
"Quel giorno gli Angeli canteranno tutti in coro, e tu verrai per la via che a me ti conduce, ove resterò nei secoli dei secoli, sino al giudizio della fine.
Tu, piccolo mio, un giorno lascerai qui sulla terra il tuo corpo eppur tu vivrai in diversa forma che né copro né aria ti sarà utile; e solo quando avrai visto cio che il futuro conserva alla settima generazione, solo dopo, per concessione de SETTE SPIRITI DI DIO, e per SUO consenso, rivedrai nuovamente il mondo con volto diverso di come or tu lo vedi".
Dopo aver detto ciò, il Saggio Uomo aggiunse:
"Ora ti lascerò e tanto tempo passerà prima che tu possa risentire il calore di tale verità nell'anima tua; però ti dico ancora: IN QUEL TEMPO, QUANDO TU SARAI RITORNATO TRA GLI UOMINI DELLA SETTIMA GENERAZIONE E QUANDO AVRAI COMPIUT GLI ANNI TRENTATRÉ, IO SARÒ NELL'ANIMA TUA E NEI TUOI PENSIERI, E DI CIÒ TI DARÒ PROVA D'ESSER VENUTO, POICHÉ A TE VORRÒ PARLARE DI TANTE COSE.
ED OR È OPPORTUNO CHE TU SAPPIA ANCOR CIÒ CHE DOVRÀ AVVENIRE IN BREVE TEMPO, AFFINCHÉ TU SAPPIA IL CAMMINO GIUSTO E CONSIGLIATO.
Averrà che il sole diverrà più volte grande e molto più splendente di come tu ora lo vedi.
Ciò non abbia a turbare l'anima tua poiché nessuna cosa arderà di ardente fuoco.
Quando ciò sarà osservato, tu muoverai cammino verso oriente e passo per passo l`anima tua sarà consigliata per i lunghi sentieri verdi che nel tempo dovrai percorrere. Il cammino sarà tanto lungo e faticoso, ma ciò non sarà turbamento né per il corpo né per l'anima tua poiché sarai guidato e consigliato. Avverrà che alla fine del lungo cammino incontrerai coloro che sulla fronte portano il sole, simile a quello che tu vedi nel cielo; e là ti fermerai.
Là passerai il rimanente tempo della tua vita; finirai i giorni senza patire dolori nel corpo tuo, né esso rimarrà scoperto, né mano umana lo toccherà sino alla fine.
E allora, quando questo avverrà che tu lascerai il corpo, da uomo, e verrai nel Regno dei Cieli, da quel Regno io farò vedere a te ciò che accadrá sulla terra per colpa della quinta generazione".
Dopo aver terminato il suo dire, io mi sentii avvolto in un profondo sonno e piegando la mia testa sulle sue ginocchia mi addormantai silenziosamente.
Il mattino che venne, non appena i miei occhi si aprirono, vidi là, al posto delle ginocchia del Saggio, un'abbondanza di vari fiori profumati ed ancor vivi de tanta vita.
Egli non era più, né nei dintorni i miei occhi lo videro. Cercai con affanno e con speranza e per molto tempo peregrinai pur di trovarlo; ma ahimè! vane fuorono le mie ricerche.
Egli non era come io ero, né sulla terra, perché avvenne che 'anima mia, dentro di me parlasse dicendo:
"Non faticar oltre con tanto amore, poiché inultilmente tu cercherai Colui che brami riveder com'era.
Io non sono più come tu sei, poiché il Padre mi ha chiamato a Sé e pur son dentro di te affinché l' anima tua parli e dica ciò che io volgio dire".
Estratto dal Libro gratuito "I GIGANTI DEL CIELO" del Prof. Orazio Valenti
Ricordate tutta la istoria?.....
Bene, solo voleva portarvi nuovamente un piccolo testo di questo Giovanne Barath che ha visuto nelle tempi della Atlantida.
Testo che ha una relazione veramente importante per la sua stretta relazione con questa, nostra Generazione, che è la Settima e ultima di queste tempi.
Il testo ci dici:
"Io ero creciuto e ben comprendevo tutte le cose che qui vi racconto.
Un dì avvenne che o guardassi un uomo vecchio e barbuto che, orando alle turbe in moltitudine riunite intorno a lui, diceva:
"Così fu, così è e così sarà fino alla settima generazione; e questa è la quinta delle sette".
Così diceva lui che io guardavo con occhi attenti e con mente sveglia. Ed egli disse ancora:
"Passerà del tempo, e passerà infelice sino a quando l'Uomo Eterno verrà dai cieli, come avvenne prima che nascessero i Padri dei vostri Padri per giudicare le colpe da loro commesse.
Ciò che avvenne allora, ancora dovrà avvenire per due volte ancora su questa terra; l'ultima sarà la settima volta".
Ed egli diceva ancora:
"Sette volte ogni uomo verrà sulla terra ed egli non ricorderà mai di essere nato prima e di essere rinato dopo; e questo per sette volte".
Ed Egli così parlava, mentre l'anima mia ardeva di verità e di profonda ammirazione. Ed Egli così ancora diceva alle turbe:
"Sette sono le generazioni che dureranno e por dovranno finire su questa terra, e voi siete la quinta generazione.
Sette sono le Scritture dei Cieli ed ogni generazione ne ha una per Volere di Dio. Questa vostra è la quinta, e pur dovrà finire.
La settima sarà l'ultima prova, poi averrà il Giudizio finale".
Così Egli parlava a coloro che avevano perduto la pace del'anima. E disse ancora:
"Voi siete la quinta, ed il seme della sesta nascerá dalla vostra fine.
Così è segnato nel gran Libro dei Cieli. Ed allora avverrà che l`Uomo Eterno, Dio, verrà sulla terra come solo splendente del cielo per mostrare a voi la Gloria Sua e la Potenza del Suo Regno, che è Regno dello Spirito Eterno.
Molti di voi, divenuti forza del male, proveranno terrore e pur non modificheranno, ne ritorneranno indietro dai loro propositi, né si ravvederanno i nascituri, poiché la malefica arte dei padri rimarrà pure nel seme.
Pochi, in verità, saranno coloro che ritorneranno ai voleri dello Spirito; ed essi soltanto si salveranno nell'anima e nel corpo.
Essi saranno guidati là, verso Oriente, ove la terra rimarrà fuori dalla furia delle acque e inmmune dai disatri, ed essi ancora procederanno verso la retta via, innalzando tabernacoli e templi alla Gloria ed alla Potenza di Dio".
Ed io ascoltavo con cuore aperto ciò che Egli diceva alle turbe irrequiete e minacciose.
Avvenne che Egli non fu creduto, come uomo simile agli altri; ed incpaci di avvertire nel loro cuore la forza della pietà essi sentenziarono in segreto ciò che dovevano operare a Colui cje aveva predetto tale fatale destino a causa dei loro peccati, per volere di Dio, predicando senza timore alcuno.
Le turbe animate da malvagi propositi e sconsigliate, lo presero dal uego ove Egli stava e lo trassero in disparte con viva forza.
Il cuor mio ardeva d'amore per lui, ed io ero pur giovanne, eppure amavo la sagge parole che Egli aveva con tanto senso detto. Ed avvenne che lo portarono in un campo ove i fiori erano aperti al solo saldo e splendente, e là iniziarono a praticare ciò che nel segreto avevano sentenziato.
Egli non provò impazienza, né la saggezza dell'anima e del cuore si smosse, che non fece alcun segno di rivolta; né i suoi occhi, simili alle Stelle, si dilatarono per paura.
Anzi volle aggiungere a quel che aveva detto alcune parole ancora, e disse:
"Verrà il tempo che ino siederò tra i sette Giudici del Ceilo, con il Volere di Dio, e là leggerò punto per punto le colpe vostre e tal sarà il giusizio, che la vostra radice rimarrà sulla terra e quel che avete pensato di praticare sul mio corpo verrà praticato a coloro che dalla vostra radice verranno al mondo sino al tempo che Dio vorrà, con egual forza e misura.
Ravvedetevi, dunque, poiché ancora è tempo".
Ma le turbe inferocite e sconsigliate non vollero frenare il malvagio istinto del male.
E quel che io vidi, dopo che Egli terminò di parlare, fu tanto crudele che gli occhi miei divennero come pietre nel mare.
Vidi uomini cercare nel cervello del Saggio colui che tanto cattivo parlava in vece sua.
E cercarono, cercarono senza trovare ciò che loro avevano pensato vi fosse.
Ed il Saggio Uomo, pur senza ciò che l'uomo deve aver per forza, rimase così come prima era, anzi più vivo di coloro che gli stavano intorno ad operare delitto.
Tanto che a vederlo, coloro che per primi avevano operato, divennero irriconoscibili, poiché non parlavano come era comune parlare, ma bensì come parlano gli insensati e privi di coscienza; ed i loro occhi roteavano da un punto all'altro veloci come il vento.
Avvenne che il Saggio uomo, pur rimanendo com'era, disse ancora:
"Avete visto ciò che ai mortali non è dato vedere in vita e nel futuro del tempo.
Tal cosa opererà Dio in voi ed in quelli che germoglieranno dalla radice vostra. Eppur non saprete mai, né conoscerete, poiché Dios così vorrà che sia".
E dopo aver detto questo, così com'era, s'incamminò come un uomo che ha tutto ciò che la Madre dà alla propia creatura.
Eppur non era cosi; ché il cervello Egli non aveva.
A tal vista avvene un turbamento in tutti coloro che osservavano tal strana bravura del Saggio Uomo. Anch'io, come loro, mi turbai; ma io ero già prima, poiché nell'anima mia sentivo bruciare di verità le sue parole.
Ed avvenne che io solo lo sguissi. Ed altri, ancor terrorizati, si stavano in disparte, facendo cammino inverso. Eppur, quando Egli mi vide, no si arrestò, anzi con amorevole vura si fermò e disse:
"Vienni, piccolo mio, perche in te è ciò che è in me".
A questo suo dire, gli occhi, il cuore e l'anima mia provarono un grande calores e tutto il mio copro ardeva come fuoco.
Ed Egli, ancor più vicino a me, disse:
"NON PROVARE SDEGNO DI CIÒ CHE HAI VISTO, POICHÉ QUEL CHE TU SENTI NELL'ANIMA TUA DIO HA GIÀ SENTITO MOLTO TEMPO PRIMA; ED EGLI DARÈ IL MEDESIMO DOLORE".
Ed io ancor tremante di pietà, domandai:
Chi si tu che nell'animo mio fai tanto vuoto di dolore e di tristezza?
Ed Egli rispose:
"Io sono messo di Dio e per Sua Volontà sono venuto silla terra. Io non ho nome e non sono come tu sei; eppure tu, piccolo mio, possiedi quel che io posseggo per Volere dello Spirito Santo.
Quel che tu senti nella tua fragile e pur grande coscienza è Colui che regna eternamente nei Cieli, là dove gli occhi tuoi non potranno vedere".
Ed Egli, cosi come un padre ammaestra i figli, continuava:
"Vi è un luogo in cui la notte è giorno ed il giorno splendore; e un tempo non lontano tu ci verrai, e là vedrai Colui che i tuoi occhi vedono".
E continuando diceva ancora con amorevole fiato:
"Quel giorno gli Angeli canteranno tutti in coro, e tu verrai per la via che a me ti conduce, ove resterò nei secoli dei secoli, sino al giudizio della fine.
Tu, piccolo mio, un giorno lascerai qui sulla terra il tuo corpo eppur tu vivrai in diversa forma che né copro né aria ti sarà utile; e solo quando avrai visto cio che il futuro conserva alla settima generazione, solo dopo, per concessione de SETTE SPIRITI DI DIO, e per SUO consenso, rivedrai nuovamente il mondo con volto diverso di come or tu lo vedi".
Dopo aver detto ciò, il Saggio Uomo aggiunse:
"Ora ti lascerò e tanto tempo passerà prima che tu possa risentire il calore di tale verità nell'anima tua; però ti dico ancora: IN QUEL TEMPO, QUANDO TU SARAI RITORNATO TRA GLI UOMINI DELLA SETTIMA GENERAZIONE E QUANDO AVRAI COMPIUT GLI ANNI TRENTATRÉ, IO SARÒ NELL'ANIMA TUA E NEI TUOI PENSIERI, E DI CIÒ TI DARÒ PROVA D'ESSER VENUTO, POICHÉ A TE VORRÒ PARLARE DI TANTE COSE.
ED OR È OPPORTUNO CHE TU SAPPIA ANCOR CIÒ CHE DOVRÀ AVVENIRE IN BREVE TEMPO, AFFINCHÉ TU SAPPIA IL CAMMINO GIUSTO E CONSIGLIATO.
Averrà che il sole diverrà più volte grande e molto più splendente di come tu ora lo vedi.
Ciò non abbia a turbare l'anima tua poiché nessuna cosa arderà di ardente fuoco.
Quando ciò sarà osservato, tu muoverai cammino verso oriente e passo per passo l`anima tua sarà consigliata per i lunghi sentieri verdi che nel tempo dovrai percorrere. Il cammino sarà tanto lungo e faticoso, ma ciò non sarà turbamento né per il corpo né per l'anima tua poiché sarai guidato e consigliato. Avverrà che alla fine del lungo cammino incontrerai coloro che sulla fronte portano il sole, simile a quello che tu vedi nel cielo; e là ti fermerai.
Là passerai il rimanente tempo della tua vita; finirai i giorni senza patire dolori nel corpo tuo, né esso rimarrà scoperto, né mano umana lo toccherà sino alla fine.
E allora, quando questo avverrà che tu lascerai il corpo, da uomo, e verrai nel Regno dei Cieli, da quel Regno io farò vedere a te ciò che accadrá sulla terra per colpa della quinta generazione".
Dopo aver terminato il suo dire, io mi sentii avvolto in un profondo sonno e piegando la mia testa sulle sue ginocchia mi addormantai silenziosamente.
Il mattino che venne, non appena i miei occhi si aprirono, vidi là, al posto delle ginocchia del Saggio, un'abbondanza di vari fiori profumati ed ancor vivi de tanta vita.
Egli non era più, né nei dintorni i miei occhi lo videro. Cercai con affanno e con speranza e per molto tempo peregrinai pur di trovarlo; ma ahimè! vane fuorono le mie ricerche.
Egli non era come io ero, né sulla terra, perché avvenne che 'anima mia, dentro di me parlasse dicendo:
"Non faticar oltre con tanto amore, poiché inultilmente tu cercherai Colui che brami riveder com'era.
Io non sono più come tu sei, poiché il Padre mi ha chiamato a Sé e pur son dentro di te affinché l' anima tua parli e dica ciò che io volgio dire".
Estratto dal Libro gratuito "I GIGANTI DEL CIELO" del Prof. Orazio Valenti
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