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    San Giovanni Bosco e l'amore

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    Messaggio  Mirella Sab Nov 27, 2010 6:53 pm

    San Giovanni Bosco e l'amore Don-Bosco
    Straordinario educatore e indimenticabile parroco, Giovanni Bosco nasce il 16 agosto 1815 in una famiglia contadina poverissima. Rimane orfano di padre a soli due anni, e matura la vocazione sacerdotale fin da subito.
    Nel 1841, giovane prete, arriva a Torino e rimane sconvolto nel trovare ragazzi che vagabondano per le strade, disoccupati, sbandati e depressi pronti a qualsiasi cosa, decide allora di cercare di sanare, come può, la difficile situazione: aiuta i ragazzi a cercare lavoro, si prodiga per ottenere condizioni migliori a chi è già occupato e fa scuola ai più intelligenti. Nasce così nella periferia torinese il primo oratorio e presto inizia ad accogliere a tempo pieno ragazzi senza casa e si mette alla ricerca di fondi. La madre Margherita lo aiuta donandogli tutto ciò che ha, presto alcuni dei suoi ragazzi decidono di seguire le orme di don Bosco e
    nasce la Società di San Francesco di Sales da cui poi si svilupperà l'omonimo ordine dei Salesiani. I Salesiani danno ai giovani non solo pane e una casa, ma procurano loro istruzione professionale e religiosa, possibilità di inserirsi nella vita sociale e buoni contratti di lavoro.
    Don Bosco diventa col tempo una figura di rilievo nazionale. Uomo di straordinaria intelligenza, tanto da essere spesso consultato da Papa Pio IX, era dotato di poteri di natura divina, ma rimase sempre una persona umile e semplice.
    Nel 1872, instancabile, fonda la Congregazione femminile delle figlie di Maria Ausiliatrice, detta delle Suore Salesiane.
    Pochi anni dopo, il 31 gennaio 1888, muore a Torino, lasciando dietro di sé una scia luminosa di opere concrete e di realizzazioni.
    Don Bosco viene dichiarato venerabile nel 1907, Beato nel 1929 e Santo nel giorno di Pasqua, 1 aprile 1934.
    Ecco di seguito alcune frasi di don Bosco:

    A Dio non piacciono le cose fatte per forza. Egli , essendo Dio d’amore vuole che tutto si faccia per amore.

    Volevo dirvi che tutti vi vogliate bene tra di voi, che vi amiate per farvi del bene a vicenda, per darvi buon esempio, per darvi buoni consigli.

    L’amore fraterno per essere come si richiede, deve essere tale che il bene di uno sia bene di tutti ed il male di uno sia male di tutti.

    I giovani non solo siano amati, ma essi stessi conoscano di essere amati.

    Chi vuol essere amato bisogna che faccia vedere che ama.

    Chi sa di essere amato, ama, e chi è amato ottiene tutto.

    Iddio merita di essere amato, perché ci ha creati, ci ha redenti e ci ha fatto e ci fa innumerevoli benefici e tiene preparato un premio eterno a chi osserva la sua legge.

    Soffri volentieri qualche cosa per quel Dio, che tanto sofferse per te.

    Non tutti possono digiunare, intraprendere lunghi viaggi per la gloria di Dio, non tutti fare ricche elemosine, ma tutti possono amare Dio; basta volerlo.

    Miei cari giovani, io vi amo tutti di cuore, e mi basta sapere che voi siete ancora in tenera età perché io vi ami assai.

    Tutto io darei per guadagnare il cuore dei giovani e così poterli regalare al Signore.

    Il demonio ha paura della gente allegra.

    L'educazione è cosa del cuore.

    Ho promesso a Dio che fin l’ultimo mio respiro sarebbe stato per i miei poveri giovani.

    Se vuoi vivere felice bisogna che te lo meriti coll’essere di buon cuore con tutti, amare i tuoi amici, essere paziente e generoso coi tuoi nemici, piangere con chi piange, non aver invidia della felicità altrui, far bene a tutti e del male a nessuno.

    Per fare del bene bisogna aver un po’ di coraggio, essere pronti a soffrire qualunque mortificazione, non mortificare mai nessuno, essere sempre amorevole.

    Colui il quale è umile e amorevole sarà sempre amato da tutti, da Dio e dagli uomini.

    Se vuoi essere obbedito e rispettato, fatti voler bene.

    Invoca il tuo Angelo nelle tentazioni. Esso ha più desiderio di aiutarti che tu stesso di essere aiutato da lui.

    Non rimandate mai a domani il bene che potete fare oggi, perché forse domani non avrete più tempo.

    Non dobbiamo mai lasciarci sfuggire un’occasione che il Signore ci presenta per fare del bene.

    Si procuri che chiunque abbia da trattare con noi, vada via soddisfatto; perché noi dobbiamo cercare di accrescere il numero dei nostri amici, e diminuire quello dei nemici, dovendo noi fare del bene a tutti.

    Non ho mai visto alcuno che al punto di morte si lamentasse di aver fatto troppo bene.

    Fare il bene che si può, senza comparire. La violetta sta nascosta, ma si conosce e si trova all’odore.

    Io non voglio altro dai giovani, se non che si facciano buoni e siano sempre allegri.

    Se voi farti buono, pratica tre cose sole e tutto andrà bene: allegria, studio, pietà.

    Se io avessi avuto cento volte più fede, avrei fatto cento volte più di quello che ho fatto.

    La felicità non si trova in questo mondo se non si ha pace con Dio.

    La prima felicità di una fanciullo é il sapere di essere amato.

    Siate intimamente persuasi che tutte le grazie che voi chiederete a Maria ss. vi saranno concesse, purché non domandiate cose che siano di vostro danno.

    Il miglior consiglio è di far bene quanto possiamo e poi non aspettarci la mercede dal mondo, ma da Dio solo.

    Del prossimo o parlarne bene o tacerne affatto.

    Non parlare più del necessario e sempre di cose utili all’anima.

    Il tuo parlare sia sempre condito con la dolcezza.

    Vogliamo andare molto in alto nella santità e nel paradiso? siamo fedeli a obbedire anche nelle cose piccole.

    Primo mezzo per fare certa la nostra vocazione è condurre una vita piena di opere buone, una vita col santo timor di Dio.

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