Chi ha ucciso John Lennon?
L'8 dicembre di 30 anni fa a New York John Lennon veniva assassinato da un suo fan. Per ricordarlo, un documentario che illustra gli effetti che il più amato dei Beatles ebbe sul movimento pacifista e la conseguente lotta che l'establishment Usa mosse contro di lui per espellerlo.
E se John Lennon l'avesse ucciso la Cia? Va bene, a volte gli americani sono paranoici e vedono i fantasmi del complotto dove no nci sono. Però il cinema lo sanno fare e quando raccontano una storia per immagini è difficile non crederci. Così presi per mano da questo docu-film "Give Peace a Chance-Usa contro John Lennon"pieno di sequenze inedite foto e testimonianze (visto alla 63esimaMostra del Cinema di Venezia e ora riproposto dal canale televisivo Studio Universal-Premium Gallery digitale terrestre l'8 dicembr ealle 21) ci convinciamo che fu la mano di una certa America e non quella di Mark David Chapman a sparare l'8 dicembre del 1980.
Esattamente trent'anni fa.
Ed eccoli infatti John e Yoko arrivare come Alice nel paese delle meraviglie nell'America di Nixon convinti che mettere fiori nei cannoni, candeline in mano agli hippies e farsi qualche spinello pacificatore fosse una strada gentile per fermare la guerra in Vietnam. Che in effetti funzionò. Funzionò l'arrivo di Lennon al concerto per liberare John Sinclair fricchettone e militante pacifista messo in galera per nove anni solo per aver offerto una canna a una poliziotta. Per tirarlo fuori dalla cella d'isolamento i rivoluzionari al grido di Peace& Love si riunivano in concerti e sit in. Ma uno solo fu quello definitivo che avviò petizioni in tutto il paese: quello in cui arrivò John a cantareper Sinclair. "Se si muove un Beatle deve essere una causa importante". E giù firme.
Da lì un crescendo: John canta Give Peace a Chance e i pacificisti la urlano stonando sotto le finestre della Casa Biancain un interminabile sit in che turbò i sonni a Nixon. John e Yokopredicano la pace da un lettone matrimoniale e fanno proseliti intutto il mondo. John scrive "Imagine", e subito quella canzone diventa un manifesto, un simbolo dell'epoca che chiama a raccolta tutti i sognatori di un mondo migliore che all'epoca- a differenza di oggi- erano alquanto numerosi.
Per questo naturale talento nel far proseliti John finisce in cima a una lista stilata dal gabinetto Nixon sui più pericolosi(politicamente s'intende) nemici del presidente. Ce ne è abbastanza perché Nixon in campagna elettorale nel 1972 decida che davvero questo spilungone inglese e quella gnomo giapponese debbano scomparire dalla faccia dell'America. E gli manda il foglio di via.E' un boomerang.
Con il foglio di via in mano John e Yoko sono ora due perseguitati politici. Le interviste si moltiplicano, partono i processi, le conferenze stampa, i comizi. John non è più un Beatle è un simbolo per un'intera generazione. Come tutti i simboli però è anche un bersaglio. E si moltiplicano le minacce, le lettere anonime, le telefonate strane. «Se succede qualcosa a me o Yokonon è un caso» ripete agli amici. E infatti non sarà un caso chel'8 dicembre dell'80, Lennon venga ucciso. Come Martin Luther King,come Kennedy, come Gandhi. E molti altri, come lui, sognatori.
FONTE
L'8 dicembre di 30 anni fa a New York John Lennon veniva assassinato da un suo fan. Per ricordarlo, un documentario che illustra gli effetti che il più amato dei Beatles ebbe sul movimento pacifista e la conseguente lotta che l'establishment Usa mosse contro di lui per espellerlo.
E se John Lennon l'avesse ucciso la Cia? Va bene, a volte gli americani sono paranoici e vedono i fantasmi del complotto dove no nci sono. Però il cinema lo sanno fare e quando raccontano una storia per immagini è difficile non crederci. Così presi per mano da questo docu-film "Give Peace a Chance-Usa contro John Lennon"pieno di sequenze inedite foto e testimonianze (visto alla 63esimaMostra del Cinema di Venezia e ora riproposto dal canale televisivo Studio Universal-Premium Gallery digitale terrestre l'8 dicembr ealle 21) ci convinciamo che fu la mano di una certa America e non quella di Mark David Chapman a sparare l'8 dicembre del 1980.
Esattamente trent'anni fa.
Ed eccoli infatti John e Yoko arrivare come Alice nel paese delle meraviglie nell'America di Nixon convinti che mettere fiori nei cannoni, candeline in mano agli hippies e farsi qualche spinello pacificatore fosse una strada gentile per fermare la guerra in Vietnam. Che in effetti funzionò. Funzionò l'arrivo di Lennon al concerto per liberare John Sinclair fricchettone e militante pacifista messo in galera per nove anni solo per aver offerto una canna a una poliziotta. Per tirarlo fuori dalla cella d'isolamento i rivoluzionari al grido di Peace& Love si riunivano in concerti e sit in. Ma uno solo fu quello definitivo che avviò petizioni in tutto il paese: quello in cui arrivò John a cantareper Sinclair. "Se si muove un Beatle deve essere una causa importante". E giù firme.
Da lì un crescendo: John canta Give Peace a Chance e i pacificisti la urlano stonando sotto le finestre della Casa Biancain un interminabile sit in che turbò i sonni a Nixon. John e Yokopredicano la pace da un lettone matrimoniale e fanno proseliti intutto il mondo. John scrive "Imagine", e subito quella canzone diventa un manifesto, un simbolo dell'epoca che chiama a raccolta tutti i sognatori di un mondo migliore che all'epoca- a differenza di oggi- erano alquanto numerosi.
Per questo naturale talento nel far proseliti John finisce in cima a una lista stilata dal gabinetto Nixon sui più pericolosi(politicamente s'intende) nemici del presidente. Ce ne è abbastanza perché Nixon in campagna elettorale nel 1972 decida che davvero questo spilungone inglese e quella gnomo giapponese debbano scomparire dalla faccia dell'America. E gli manda il foglio di via.E' un boomerang.
Con il foglio di via in mano John e Yoko sono ora due perseguitati politici. Le interviste si moltiplicano, partono i processi, le conferenze stampa, i comizi. John non è più un Beatle è un simbolo per un'intera generazione. Come tutti i simboli però è anche un bersaglio. E si moltiplicano le minacce, le lettere anonime, le telefonate strane. «Se succede qualcosa a me o Yokonon è un caso» ripete agli amici. E infatti non sarà un caso chel'8 dicembre dell'80, Lennon venga ucciso. Come Martin Luther King,come Kennedy, come Gandhi. E molti altri, come lui, sognatori.
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