Sono passate da poco le 22.00 del 30 maggio 1987 a Crosia, un paesino della Calabria in provincia di Cosenza dove si è da poco manifestato un fenomeno di carattere apparentemente miracolistico: una immagine della Vergine che ha cominciato a piangere. Sul posto sono convenute centinaia di persone richiamate dall'evento straordinario, ed è questa massa umana che osserva nel cielo notturno uno spettacolo sconvolgente. Per oltre quattro minuti primi, infatti, un corpo luminoso proveniente dal nulla esegue una serie di incredibili manovre apparentemente contro ogni legge fisica ed aerodinamica, inquadrato dalla videocamera portatile del barbiere Pasquale Campana. Il risultato è sorprendente: l'obiettivo ha ripreso per la prima volta le evoluzioni «impossibili» di un UFO. Documentando al di là di qualsiasi superficiale spiegazione o smentita un fenomeno reale ed oggettivo, pur se difficilmente inquadrabile nelle leggi fisiche a noi note. L'analisi eseguita sul filmato consente inoltre, in un secondo tempo, di distinguere una serie di particolari sul momento sfuggiti alla maggior parte dei testimoni oculari. L'oggetto luminoso si presenta piatto con un foro centrale e il bordo sbeccato in due punti simmetrici. Il Centro Ufologico Nazionale, nella persona del Dr. Corrado Malanga, svolge un'inchiesta in loco tramite la giornalista Anna Maria Turi che aveva segnalato l'episodio sulle pagine del quotidiano romano IL TEMPO, e constata la decisa somiglianza con la ricostruzione degli oggetti visti 40 anni prima in USA da Kenneth Arnold. Mario Cingolani
ANALOGIE - L'analisi al computer dei fotogrammi originali e la conseguente constatazione che l'oggetto discoidale di Crosia presenta non solo compatte/za e spessore notevoli ma anche un foro centrale non circolare ma stellare (e precisamente a 8 punte) definito dai testimoni «la stella della Madonna» ci autorizza a ritenere quest'ultima caratteristica« osservata invece in altri noti casi del genere di forma nettamente tondeggiante e senza «dentature» di sorta, una precisa, funzionale «struttura variabile» dello «scafo» degli UFO di questo tipo particolare (definiti a suo tempo dai nostri colleghi anglosassoni «deltavolans»)? Una struttura, cioè« reale e che potrebbe essere tenuta aperta agendo su 8 elementi o paratie triangolari dai vertici comuni, ovvero semiaperta (realizzando cosi l'effetto «a stella») e infine chiusa? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che TUFO di C'rosia è una vecchia conoscenza. Casi esteri a parte, ricordiamo il «tarallo volante» di Napoli del 1978 fotografato dalla Polizia e preceduto da un analogo avvistamento di Palermo pochi giorni prima, realizzato da Carabinieri e Polizia e documentato da varie istantanee. Fra i testimoni di Palermo il commissario della PS Boris Giuliano (poi ucciso dalia mafia) che osservò l'oggetto con un binocolo sul Motel AGIP locale descrivendolo come un «toro» di apparenza metallica, dallo scafo simile al «rame martellato» (come nel caso Arnold). Roberto Pinotti
UFO OD OLOGRAMMA?
L'oggetto di Crosia analizzato al computer.
Fonte:G.D.M. Agosto 1988
ANALOGIE - L'analisi al computer dei fotogrammi originali e la conseguente constatazione che l'oggetto discoidale di Crosia presenta non solo compatte/za e spessore notevoli ma anche un foro centrale non circolare ma stellare (e precisamente a 8 punte) definito dai testimoni «la stella della Madonna» ci autorizza a ritenere quest'ultima caratteristica« osservata invece in altri noti casi del genere di forma nettamente tondeggiante e senza «dentature» di sorta, una precisa, funzionale «struttura variabile» dello «scafo» degli UFO di questo tipo particolare (definiti a suo tempo dai nostri colleghi anglosassoni «deltavolans»)? Una struttura, cioè« reale e che potrebbe essere tenuta aperta agendo su 8 elementi o paratie triangolari dai vertici comuni, ovvero semiaperta (realizzando cosi l'effetto «a stella») e infine chiusa? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che TUFO di C'rosia è una vecchia conoscenza. Casi esteri a parte, ricordiamo il «tarallo volante» di Napoli del 1978 fotografato dalla Polizia e preceduto da un analogo avvistamento di Palermo pochi giorni prima, realizzato da Carabinieri e Polizia e documentato da varie istantanee. Fra i testimoni di Palermo il commissario della PS Boris Giuliano (poi ucciso dalia mafia) che osservò l'oggetto con un binocolo sul Motel AGIP locale descrivendolo come un «toro» di apparenza metallica, dallo scafo simile al «rame martellato» (come nel caso Arnold). Roberto Pinotti
UFO OD OLOGRAMMA?
L'oggetto di Crosia analizzato al computer.
Su incarico del Centro Ufologico Nazionale abbiamo analizzato al computer i fotogrammi del filmato di Crosia. L'Ufo risulta una fonte illuminata con le caratteristiche apparenti di oggetto solido avente forma discoidale con una modanatura a forma di V rovesciato posta a 180 gradi da una più ampia modanatura a forma trapezoidale con la base minore posta in basso. L'oggetto in questione è caratterizzato dalla presenza di una zona non illuminata centrale con simmetria ottagonale dalla quale dipartono 8 raggi concentrici in rilievo per una lunghezza non superiore ad un quarto dell'intero raggio della forma luminosa. Tale forma luminosa appare bombata verso il centro mentre risulta piatta sui bordi laterali esterni. Le analisi svolte con la tecnica della digitalizzazione delle immagini mostrano che tale oggetto e illuminato da una fonte esterna, non visibile nel filmato ma localizzabile sulla destra del teleschermo. Quando l'oggetto cambia angolazione rispetto all'asse verticale Y non risulta più in grado di riflettere tale luminosità intensa ed appare più scuro fino quasi a scomparire. L'oggetto risulta più luminoso quando è lontano; o meglio quando si ha l'impressione che si allontani, in quanto le sue dimensioni diminuiscono all'occhio del testimone. Tale effetto rappresenta però un non senso perché se l'oggetto avesse emanato luce questa si sarebbe affievolita con l'allontanarsi; essendo, invece, l'oggetto illuminato da una fonte esterna, non poteva permettersi rapide evoluzioni in un campo visivo più vasto per non rischiare di rimanere fuori dalla fonte illuminante. Tale effetto potrebbe essere stato causato da una operazione di zoom effettuata dall'operatore con la telecamera, cosa che l'operatore non ha mai effettuata anche perché non esiste uno zoom cosi rapido in nessuna telecamera da far allontanare l'immagine dell'oggetto con la elevatissima velocità presente nel filmato. Durante i rapidi spostamenti dell'oggetto, che in alcune sequenze sembrano decisamente a velocità di molto superiore a quella del suono, non si è percepito il caratteristico «bang». L'oggetto, inoltre, si è sempre spostato nello spazio in modo del tutto antiacrodinamico ed in un ristretto angolo visuale, quasi volesse evitare di uscire dall'obbiettivo della telecamera. Nel suo muoversi a scatti, con angoli acuti, l'accelerazione risulta vicina a valori altissimi, tali da schiantare qualsiasi aeromobile convenzionale. Premesso che quella che è stata ripresa nel cielo di Crosia è l'immagine di un oggetto che appare come il prodotto di una tecnologia aeronautica del tutto estranea a quella oggi nota, e per la quale possono essere perfettamente valide le osservazioni tecniche e comparative del Dott. Pinotti. il problema e semmai se tale immagine corrisponde ad una reale presenza fisica dell'oggetto o no. Perché da quanto abbiamo rilevato potremmo ritenere che il fenomeno luminoso era in realtà l'equivalente ben più sofisticato di una immagine proiettata su di un ipotetico telone appeso in un imprecisato punto del cielo di Crosia: un'immagine tridimensionale presente in uno spazio a due dimensioni come fosse stata costruita con una tecnica tipo laser. L'Ufo di Crosia, dunque, e proprio la copia di quello visto da Kenneth Arnold: solo che in questo caso siamo allora di fronte ad una sua proiezione olografica. Ulteriori esami ci permetteranno di verificare la presenza di questo ipotetico «telone» dietro l'immagine del fenomeno. L'evenienza di un falso è, se non da escludersi, da ritenersi altamente improbabile, almeno sulla base degli elementi che la digitalizzazione delle immagini ci ha tuttora
fornito. E che nessuno al mondo, al momento, risulta ancora in grado di proiettare nel cielo un ologramma dalle caratteristiche cosi «aliene». Dr. Corrado Malanga Commissione Scientifica del C.U.N.Fonte:G.D.M. Agosto 1988
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