Benvenuti nel futuro stile Jurassic Park, dove gli animali preistorici ritornano in vita. Un gruppo di scienziati dell'università di Tokio vorrebbe riportare in vita un esemplare di mammut 8mila anni dopo la sua estinzione. L’idea è nata dalla possibilità che sfruttando la clonazione di un campione di Dna intatto, prelevato dalla carcassa di un mammut, conservata nel centro di ricerca di Yakutsk, in Siberia, e usando un elefante femmina come madre surrogato (il parente più prossimo del preistorico animale), si possa far nascere nel giro dei prossimi cinque anni (ci vogliono 600 giorni o giù di lì per una gravidanza) il primo esemplare di mammut dell’era moderna. E' veramente possibile?[center]
Stando a quanto scrive il quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, il processo di «rinascita» prevede di iniettare il Dna del pachiderma estinto in un ovulo di elefante privo del nucleo originario; a quel punto, l’embrione verrà fatto maturare qualche giorno in laboratorio, prima di essere inserito nell’utero della femmina di elefante, che agirà come madre surrogato, nella speranza che riesca a portare a termine la gravidanza. Già negli anni scorsi alcuni scienziati avevano provato ad usare campioni di pelo congelati del gigante siberiano per ricrearne il codice genetico, ma l’esperimento era fallito perché i nuclei delle cellule erano risultati danneggiati. La svolta è, però, arrivata nel 2008, quando un altro scienziato giapponese, questa volta dell’Università di Kobe, riuscì a clonare un topo che era morto ed era stato congelato per 16 anni. Vero, anche allora non fu un esperimento facile (ci vollero 1.100 tentativi per far nascere 7 esemplari sani), ma ora gli scienziati sono ottimisti sul buon esito del progetto baby-mammut che, se davvero riuscisse, potrebbe permettere di far luce sulle reali cause che portarono all’estinzione dei pachidermi (fra le possibilità già studiate, l’avvento dell’uomo e i cambiamenti climatici). Restano, però, i dubbi di natura etica, come ha spiegato il professor Akira Iritani: «Se si potrà creare un embrione clonato – si legge sul Daily Mail – prima di trasferirlo nell’utero bisognerà però discutere su come farlo nascere e se eventualmente mostrarlo in pubblico»
Inoltre esiste una possibilità molto marginale che le cosse possano sfuggire di mano, che qualcosa vada storto e che il mammut si riveli qualcosa di più pericoloso. E come si inserirebbe un eventuale nuova specie nel contesto evoluzionistico moderno? Sarebbe in grado di riprodursi? Senza contare che si aprirebbe la porta ad uno scenario da fantascienza. Eppure tutto è molto stimolante, e la notizia neanche a dirlo ha già fatto il giro del mondo.
Fonte
Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
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