Quando ci si imbatte in storie come quella che vi stiamo per raccontare ci si rende conto di quanto a volte ignoriamo fatti e persone, pure straordinarie, che hanno animato la nostra terra. Eppure quella di Davide Lazzaretti non risale alla notte dei tempi ma inizia nel 1834 quando nasce a Arcidosso, in provincia di Grosseto, da famiglia contadina poverissima, per di più in una zona depressa e abbandonata, in un ambiente per natura ricco di misticismo e di superstizione; la levatrice che accudisce la madre per il parto arriva a giurare che il bambino fosse nato con due lingue, e che una gli sarebbe scomparsa pochi giorni dopo la nascita. Per oltre metà della sua esistenza vive come un qualsiasi povero di quelle zone: fa tutti i mestieri per guadagnarsi il pane, tra i quali il birocciaio, ovvero il conduttore di carri a mano. Fu durante la malaria che gli si manifestarono le prime visioni. Sposatosi all'età di 22 anni, nel 1856, lasciò la famiglia quattro anni dopo abbandonando la moglie e i tre figli per andare a combattere in cavalleria.
Nel 1868 Davide Lazzaretti torna ad avere delle visioni: gli appare la Madonna sul Monte Labbro (facente parte del massiccio dell'Amiata), la quale gli dichiara che è un remoto discendente di un figlio illegittimo di un re Capetingio. Spinto dalle sue visioni, Davide Lazzaretti inizia a predicare nella zona e, ben presto, le genti più povere di quella montagna gli si stringono attorno. Stabilisce un eremo sul Monte Labbro, che chiama La nuova Sion,e gli adepti gli affidano il poco denaro che hanno (il che gli varrà l'accusa, mai provata, di truffa).
Nel 1870 Davide Lazzaretti si reca a Roma, e, dopo avere insistito terribilmente, riesce ad essere ricevuto per pochi minuti dal papa Pio IX, che lo fa parlare senza minimamente ascoltarlo e lo congeda in tutta fretta con una benedizione formale. Ma la predicazione di Davide Lazzaretti prosegue e assume dimensioni impensate e impensabili. Fa proseliti in tutta la Toscana e persino in Francia; si fa chiamare L'Unto del Signore.
La Chiesa giurisdavidica
Nel 1871 Davide Lazzaretti scrive 24 comandamenti e dichiara decaduto il Pontefice. La sua comunità, che chiama Giurisdavidica (= del diritto di Davide, con interpretazione approssimativa), assume i caratteri di un socialismo mistico e utopistico: Davide Lazzaretti prende le difese della Comune di Parigi e raccoglie consensi anche da figure che, nella Chiesa, hanno posizioni sociali favorevoli ai diseredati, come San Giovanni Bosco, che lo ospita e lo sostiene. Ben presto l'attività di Lazzaretti e della sua comunità inizia a disturbare lo Stato Italiano: pur essendo i rapporti tra Chiesa e Stato del tutto pessimi dopo Porta Pia, le autorità non hanno nessuna intenzione di esacerbare ulteriormente la Chiesa lasciando agire liberamente colui che viene oramai considerato come un eretico e un sovversivo
La fine
Vista la brutta aria che tira, Davide Lazzaretti si ritira sull'Isola di Montecristo, nell'Arcipelago Toscano, allora come oggi disabitata ma non ancora di accesso vietato; dopo qualche tempo ricompare con una bandiera rossa sulla quale è scritto La Repubblica è il Regno di Dio. Lazzaretti si assume quindi il compito di guidare l'umanità verso l' era dello Spirito Santo, dopo che si erano concluse l' era del Padre (quando Mosè aveva ricevuto i comandamenti) e l' era del Figlio, ovvero Gesù. Nel 1877 la Chiesa Cattolica, per mano del Sant'Uffizio, lo scomunica e gli fa pervenire un vero e proprio ultimatum: o se ne sta tranquillo sui suoi monti, oppure avrebbe fatto intervenire la legge.
Ma Lazzaretti non ci pensa neppure e prosegue nella sua attività. La mattina del 18 agosto 1878, solo pochi mesi dopo la morte di Pio IX e l'ascesa al papato di Leone XIII, guida una processione che dal Monte Labbro scende verso il suo paese natale, Arcidosso, allora il centro più importante dell'Amiata. Ad attendere la processione ci sono i Carabinieri in armi, che sparano sulla processione inerme. Davide Lazzaretti rimane ucciso; il suo cadavere viene portato da Arcidosso a Santa Fiora dove viene seppellito in fretta e furia in terra sconsacrata, ma viene poco dopo prelevato dal celebre antropologo Cesare Lombroso, il fondatore della criminologia, che aveva ottenuto le sue spoglie per i propri studi. Ciò che rimane di quel corteo variopinto (bandiere, labari, gonfaloni, vesti, tuniche) che Davide Lazzaretti predispose per un ingresso in Arcidosso, che doveva essere tragicamente trionfale, sono stati per circa un secolo conservati nel lascito che Cesare Lombroso aveva destinato al Museo di Antropologia Criminale di Torino, ed oggi trasferiti almeno in parte nel Centro Studi Giurisdavidici, nella sede del Comune di Arcidosso.
Dopo la morte, i seguaci di Davide Lazzaretti si dispersero in gran parte, tornando in seno alla Chiesa Cattolica o comunque lasciando la comunità. Alcuni seguaci, però, continuarono a perpetuare la predicazione e l'utopia socialista religiosa del fondatore; tuttora, secondo notizie comunque contrastanti, ne resterebbero alcune decine nella zona del Monte Amiata e in Maremma.
Fin qui la cronaca biografica della vita di David. Ma è opportuno segnalare la vasta letteratura cui hanno dato origine i fatti avvenuti sull'Amiata nella seconda metà dell'ottocento e che hanno visto protagonista proprio David Lazzaretti, per alcuni un "Santo", per altri semplicemente un visionario. Oggi si tende ad una rivalutazione di questa figura che ha impersonato un momento storico assai delicato, in cui Stato e Chiesa si sono trovati stranamente alleati in una singolare repressione che ha portato all'uccisione di David e di una decina di suoi seguaci. Un sacrificio che ha segnato in seguito, nelle pagine di giustizia e della storia, una sorta di tentativo sociale di sollevazione pacifica e mistica dei ceti popolari, oppressi da tasse e da condizionameti sociali in molti casi inaccettabili e che la religione cattolica non riusciva a controllare e guidare, forse a seguito del declino che in quel tempo caratterizzava le strutture clericali di Roma. Quasi tutti i critici, filosofi e letterati dell'epoca e, ancor più successivammente, hanno analizzato il movimento di David Lazzaretti. Fra questi storici delle religioni come Rasmussen, Donini, Moscato; letterati come Barzellotti, Guy De Maupassant, Lazzareschi, Imberciadori, Arrigo Petacco, Gadda-Conti; filosofi e politici come Hobsbawm, Gramsci, Ernesto Balducci. Questi ilustri contributi di studio e di ricerca portano oggi a valutare l'avventura mistica del "profeta dell'Amiata" alla stregua di una protesta sociale genuina, nata in una situazione economica di alta depressione come quella presente nelle campagne toscane dopo l'unificazione, che ha cercato il possibile riscatto in un viatico religioso e millenaristico che David Lazzaretti ha impersonato con un carisma non comune.
David Lazzaretti riposa nel cimitero di Santa Fiora (GR).
Per saperne di più: "http://it.wikipedia.org/wiki/Davide_lazzaretti"
http://www.lineatoscana.it/davide-lazzaretti-profeta-dell-amiata-vita-storia-toscana-monte-labbro-arcidosso-santa-fiora.html
Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
» mafia TAV scorie KO W Tri BOOM TRI voluzione Fusione Fredda REFLUOPETROLIO LEVI tazione MagLEV capovolgi ONU Era Ora stop ONAN ISM CFR w NUNISMO democrazia Glocal Artenu
Mer Mar 07, 2012 8:21 am Da LeviMOLCA
» Podcast Intervista a Orazio Valenti
Gio Feb 02, 2012 10:04 pm Da Federico
» Riconoscimenti e chiarimenti per Eugenio
Gio Feb 02, 2012 2:19 pm Da Filippo Bongiovanni
» Interivsta radiofonica con Orazio valenti
Mar Gen 31, 2012 6:31 pm Da Federico
» "Giorno della Memoria"
Ven Gen 27, 2012 7:33 pm Da Filippo Bongiovanni
» Paolo Attivissimo: Siamo soli o no nell’Universo? E’ una domanda profonda e nobile
Gio Gen 26, 2012 10:30 pm Da Filippo Bongiovanni
» La Fine del Mondo
Mer Gen 25, 2012 12:43 pm Da Filippo Bongiovanni
» Salviamo i cuccioli di foca. Canada e Norvegia vergogna!
Mar Gen 24, 2012 4:24 pm Da Filippo Bongiovanni