LaStampa - 25.10.1978 - numero 247 - pagina 8
C'è chi vede gli Ufo nel cratere dell'Etna
Colloquio con un ex daziere che si ritiene l'« ambasciatore degli extraterrestri»
Dal nostro corrispondente Catania — La «zona dei misteri, si trova tra i monti San Leo e Sona, sul versante orientale dell'Etna, a una quota compresa tra i 1182 e i 1373 metri, a circa due chilometri dal cratere centrale. Il paesaggio è «lunare», come del resto la maggior parte delle distese che formano il cono del vulcano. E' in questo spiazzo (che si domina dalla «superstrada» dell'Etna, dieci chilometri oltre Nicolosi, pittoresco paese di villeggiatura a una decina di chilometri dal capoluogo) che secondo concordi testimonianze accadono fatti a dir poco strani; improvvisi bagliori illuminano la distesa lavica; oppure rapide luci solcano «quel» tratto di cielo; oppure ancora rumori metallici e voci umane vengono avvertiti da chi si reca sul posto per verificare il fenomeno.
Suggestione? Può darsi. Eugenio Siragusa, ex dazie re, fondatore del «Centro di fratellanza cosmica» (chiuso dopo tre lustri di attività «per compiuta missione») e riconosciuto dai suoi seguaci «ambasciatore degli extraterrestri», fornisce una suggestiva spiegazione. «Come ho tante volte riferito anche nel corso delle conferenze tenute in questi anni — dice — il mio primo incontro con gli extraterrestri lo ebbi proprio sul monte Sona. L'Etna (ho detto anche questo ripetutamente) è la zona preferita dai piloti dei dischi volanti per compiervi atterraggi. La zona dove sono stati osservati fenomeni notturni si trova ai piedi del monte Sona. Non dice niente questo?».
Suggestione o no, nella «zona dei misteri» ogni tanto, di notte, accadono fatti singolari. Il più clamoroso risale all'estate 1977. Quattro persone (due sottufficiali dell'aviazione, un sottufficiale di marina e una signora) stavano tornando in auto da una gita sul cratere quando, superato il deserto di lava ai piedi del monte Sona, videro «grandi globi luminosi solcare il cielo e scomparire rapidamente», in picchiata, dietro il monte. Era notte fonda. I quattro, spinti dalla curiosità, fecero marcia indietro e fermarono l'auto sul ciglio della «zona dei misteri» dove scorsero uno strano riverbero. Scavalcato il guard-rail, con l'aiuto di una torcia elettrica s'inoltrarono nella distesa di lava e a un tratto, dietro il monte, a una cinquantina di metri, scorsero un grande oggetto di metallo, pulsante, emanante «una vivida luce lattea».
Franco Sampognaro
Articolo rilasciato in licenza Creative Commons - Editrice La Stampa S.p.A.
Autore: Franco Sampognaro
Link : http://www.archiviolastampa.it/comp...09_18865588/
C'è chi vede gli Ufo nel cratere dell'Etna
Colloquio con un ex daziere che si ritiene l'« ambasciatore degli extraterrestri»
Dal nostro corrispondente Catania — La «zona dei misteri, si trova tra i monti San Leo e Sona, sul versante orientale dell'Etna, a una quota compresa tra i 1182 e i 1373 metri, a circa due chilometri dal cratere centrale. Il paesaggio è «lunare», come del resto la maggior parte delle distese che formano il cono del vulcano. E' in questo spiazzo (che si domina dalla «superstrada» dell'Etna, dieci chilometri oltre Nicolosi, pittoresco paese di villeggiatura a una decina di chilometri dal capoluogo) che secondo concordi testimonianze accadono fatti a dir poco strani; improvvisi bagliori illuminano la distesa lavica; oppure rapide luci solcano «quel» tratto di cielo; oppure ancora rumori metallici e voci umane vengono avvertiti da chi si reca sul posto per verificare il fenomeno.
Suggestione? Può darsi. Eugenio Siragusa, ex dazie re, fondatore del «Centro di fratellanza cosmica» (chiuso dopo tre lustri di attività «per compiuta missione») e riconosciuto dai suoi seguaci «ambasciatore degli extraterrestri», fornisce una suggestiva spiegazione. «Come ho tante volte riferito anche nel corso delle conferenze tenute in questi anni — dice — il mio primo incontro con gli extraterrestri lo ebbi proprio sul monte Sona. L'Etna (ho detto anche questo ripetutamente) è la zona preferita dai piloti dei dischi volanti per compiervi atterraggi. La zona dove sono stati osservati fenomeni notturni si trova ai piedi del monte Sona. Non dice niente questo?».
Suggestione o no, nella «zona dei misteri» ogni tanto, di notte, accadono fatti singolari. Il più clamoroso risale all'estate 1977. Quattro persone (due sottufficiali dell'aviazione, un sottufficiale di marina e una signora) stavano tornando in auto da una gita sul cratere quando, superato il deserto di lava ai piedi del monte Sona, videro «grandi globi luminosi solcare il cielo e scomparire rapidamente», in picchiata, dietro il monte. Era notte fonda. I quattro, spinti dalla curiosità, fecero marcia indietro e fermarono l'auto sul ciglio della «zona dei misteri» dove scorsero uno strano riverbero. Scavalcato il guard-rail, con l'aiuto di una torcia elettrica s'inoltrarono nella distesa di lava e a un tratto, dietro il monte, a una cinquantina di metri, scorsero un grande oggetto di metallo, pulsante, emanante «una vivida luce lattea».
Franco Sampognaro
Articolo rilasciato in licenza Creative Commons - Editrice La Stampa S.p.A.
Autore: Franco Sampognaro
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