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    ..così iniziate a conoscermi un pò, una piccolissima parte del mio vissuto

    donnacinzia
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    Messaggio  donnacinzia Lun Set 06, 2010 5:15 pm

    Premetto che anche nei mesi del 2010, presenti anche amici ed amiche di questo forum, ci siamo beati di alcuni avvistamenti proprio nel mio territorio la Valsesia; probabilmente la mia piccola valle denominata la valle del Sole, ha un ruolo in tutti questi avvistamenti.
    Ora vi posto un mio scritto a getto che ho pubblicato su un altro forum che ho frequentato prima e che in effetti mi ha permesso di conoscere Ale, Spinx ecc...
    Non ho inventato nulla e nulla voglio dagli altri, solo ho piacere di rendere partecipi tutti di quello che c'è oltre ai nostri 5 sensi catalogati da chi non sà altro!!!! Very Happy
    Potrei scrivere almeno ancora altri 80 esempi, ma ho scritto quelli che x me sono i paletti di confine.
    Ed è x questo che quando ho letto di Eugenio mi sono sentita a casa, se l'avessi conosciuto magari mi avrebbe aiutato ad arrivare prima e con più rilassatezza a quello che ho impiegato anni a capire, avrei sprecato meno energie ed avrei potuto fare prima quello che sto facendo ora, quotidianamente.
    Non abbiate remore, scrivete con sincerità quello che pensate, ricordate essere sinceri è l'inizio verso il cammino positivo.


    La mia vita non è nella norma.

    Realtà diverse a cui non ho mai minimamente pensato sino a quando nel 2006 ho iniziato a leggere proprio su Ufologia.net ed a capire che la mia vita, quello che io pensavo una vita come tante,( diciamo che ho sempre creduto fosse così), non lo è. Tutto è iniziato nel dicembre del 2005, quando per un fatto quasi normale per me, senza saperlo, mi sono affacciata su un nuovo piano della conoscenza, che mi ha portato sino ad oggi, in una quotidianità senza confini, dove ogni giorno ti porta a nuove conoscenze, nuove ipotesi, nuovi dubbi, sempre più profondi, che ti fanno ipotizzare nuovi scenari, che mi aiutano sempre di più a capire i fatti della mia vita prima del 2005 e dopo, sino ad ieri.
    Tutto inizia a fine novembre 2005.
    Come quasi ogni domenica sera, vado a cena al circolo di Piana dei Monti, dove si mangia bene ad un costo contenuto; mancano dieci minuti alle ventidue quando posteggio l’auto in piazza del mio paese ed imbocco la mulattiera per tornare a casa.
    Già mentre chiudo la portiera, sento il gallo della Martina che canta e quello della Rita di Breia che risponde, e quello dell’Arnalda che fa da eco e penso :” ma che strano che cantano i galli a quest’ora, non lo fanno mai..” e mi incammino verso casa.
    A metà strada dalla piazza a casa mia , duecento metri in tutto, sento anche il mio gallo cantare e gli altri di prima che rispondono e così sino a quando apro la porta ed entro in casa.
    Tolgo il cappotto e sento di nuovo il mio gallo cantare, allora presa da scrupolo penso :” … stà a vedere che non ho chiuso bene la porta della stalla e la volpe sta cercando di fottermi le galline”.
    A passo lesto, esco sulla terrazza, mi affaccio accendendo la luce che punta proprio sulla porta della stalla e guardo con apprensione, ma la porta è bella chiusa e mi rassicuro. Faccio mezzo giro su me stessa a destra per rientrare e lo sguardo vaga sul panorama notturno, bellissimo, stellato e mai buio, la notte non è buia anche quando non c’è la luna. Beh, ritorniamo ai fatti, quando lo sguardo è arrivato quasi tutto a destra del panorama, mi accorgo che a mezza altezza appena al di sopra della cima degli alberi, c’è qualcosa di grosso con forma rotondeggiante, che si staglia nitidamente nel cielo stellato.
    E’ fermo, silenzioso, con a metà, tante luci rosse che si rincorrono lampeggianti e che mi danno anche la sensazione che sono in un bordo che gira in senso orario (dalla mia visuale).
    Guardo l’oggetto con serenità e penso :”..caxxo, un disco volante”.
    Tutto in modo tranquillo, sereno, e me lo gusto per circa mezzo minuto, indecisa se entrare a prendere il binocolo o la macchina fotografica, ma per la paura di perderlo di vista rimango lì ad osservarlo con il sottofondo di tutti i galli ormai belli svegli e canterini.
    Senza alcun rumore l’ufo, si abbassa di qualche metro, si rialza, si riabbassa, si rialza, si riabbassa e si rialza sparendo. Si proprio svanisce, non si allontana, ma svanisce.
    Di colpo torna il silenzio invernale, i galli si sono zittiti, il cielo è sempre bello stellato; è ritornato il cielo di sempre, quello di casa con i profili delle montagne e degli alberi del bosco vicino.
    Rientro in casa, con un senso di beatitudine, sono proprio contenta di aver visto l’ufo e decido che questa volta lo devo segnalare a qualcuno, non so bene a chi , ma so di doverlo segnalare.
    Non è la prima volta che vedo oggetti ben definiti e non usuali, ed è proprio ora di dirlo a qualcuno.
    Intanto ripenso a quello che ho visto, iniziando a valutare altezza, distanza e grandezza.
    Mi è abbastanza facile, perchè proprio sulla destra, sotto all’oggetto, ho una staccionata di confine lunga intorno ai cento metri con dei bei punti di riferimento che ho memorizzato come una fotografia.
    Io sono anni che fotografo mentalmente quello che sta intorno a me; sono abituata ad osservare tutto con un colpo d’occhio e valutare all’istante quello che vedo; allevando animali è il colpo d’occhio che ti aiuta a vedere subito se qualche animale ha un comportamento anche minimamente diverso dal solito, è quel colpo d’occhio che ti permette di non accorgerti dopo uno o due giorni, quando l’animale è a terra che c’è qualcosa che non gira giusto.
    Quindi ripasso mentalmente quello che ho visto, mi fisso i punti e decido che l’indomani vado con la bindella di venti metri a misurare.
    Risultato : l’ufo era a circa cinquanta metri da me, era sui 15 metri al di sopra dei faggi e castagni ed aveva un diametro intorno ai venti metri, il tutto misurato da albero ad albero dove stava sopra. A proposito sia i faggi che il castagno sono alti dai 18 ai venti metri, metro più metro meno.
    Adesso che ho i riferimenti certi a chi lo dico, inizio a pensare mentre ritorno in casa, devo andare a pc e cercare un riferimento nazionale.
    Cerco ufo e non ti dico quanto esce dalla ricerca, allora spulcio e trovo due o tre che mi garbano, ed alla fine scrivo un questionario del CUN con un bel racconto dettagliato.
    Tutto questo in mattinata, poi ritorno a fare il mio lavoro con gli animali ed intanto penso a tutti quei riferimenti che ho trovato digitando ufo e decido che la sera inizio a cercare un sito che mi piace per leggere un po’ quello che dicono.
    Alla fine approdo in Ufologia.net, inizio a leggere e poi mi iscrivo, e qui inizia un cammino che si allunga sempre di più, ma che mi ha fatto collegare tra loro tanti fatti diversi e simili, che mi sono successi sin dall’infanzia, e che io ritenevo normali, ma che ho imparato, non fanno parte della vita quotidiana di tutti come io ho sempre ritenuto.
    Se riesco inizio a raccontare fatti piccoli e grandi che mi hanno accompagnato sin dall’infanzia ed arriverò ad oggi, quindi armatevi di pazienza e leggete un po’ alla volta.
    Questi fatti li racconto obbiettivamente e poi inizio ad analizzarli con tutto quello che ho imparato negli anni, per dare un senso ed una mia interpretazione/risposta ai miei perché ed al fatto singolo, preso in considerazione.
    A cappello di tutto, vi dico che io non ho mai avuto in nessun fatto a me successo, paura o sensazioni brutte, non mi ha mai toccato la paura, sia da piccola che da grande, ma magari altre sensazioni, come la rabbia o il disappunto, ma mai la paura, e per ogni resoconto, cercherò di esprimere anche le mie sensazioni.
    Cerco di raccontare in senso cronologico, anche se alcune cose si intrecciano negli anni sino ad oggi, altre si sono verificate in periodi chiusi, cioè iniziati e finiti.



    Il peloso marrone.
    Ho otto o nove anni, non so con precisione.
    Mi trovo a Lumellogno dalla mia nonna, nel periodo estivo, finito la scuola, mia mamma mi porta sempre lì, per me è villeggiatura e godo un mondo a stare in campagna, in mezzo agli animali, l’orto, le rane.
    Porto le oche nel fosso, ci entro anch’io e sguazzo con loro, torno indietro e vado a rompere le scatole alle mamme coniglio, metto le mani dentro nelle tane lanose e tiro fuori uno ad uno i coniglietti e li conto, li bacio. Nonna arriva, urla di lasciare stare i coniglietti, io li rimetto di corsa in tana e passo a rompere le scatole alle galline, gli corro dietro e cerco di accalappiarne una, per poi coccolarla e metterla in una cesta per portarla a spasso. Insomma le mie giornate passano così a divertirmi sempre con gli animali, essendo la cascina un po’ fuori dal paese, infatti la via è “ Case sparse “, e vicino niente bimbe o bimbi.
    La sera si cena nella grande cucina e poi ci si lava con l’acqua della pompa (il lavandino arriverà qualche anno dopo), poi si salgono le scale esterne e si va a nanna, in un grande letto di legno, alto, con un enorme materasso di piume. Il mio gioco era salire in piedi sul legno laterale e tuffarmi dalla mia parte,(assolutamente non quella della nonna) e sprofondare con il materasso che mi si chiudeva sopra, coprendomi la faccia. Che bello ragazzi una vera libidine.
    La mattina la nonna si alza alle quattro e mezza, per bagnare l’orto insieme al nonno, e poi pedalare sino al paese per andare a messa e comperare il pane ed altro. Io rimango a dormire nel lettone sino alle otto quando lei ritorna e mi sveglia per fare colazione. Ogni tanto mi alzo, quando sento che lei chiude il cancelletto e sono certa che è andata via, scendo di corsa le scale e vado dove i conigli e ne prendo uno di quelli un po’ grandicelli e me lo porto a letto.
    Cerco sempre di riportarlo prima che torni nonna, ma come si sa, non si riesce mai a fare le cose di nascosto e prima o poi ti cuccano, infatti o perché rimango addormentata e quando arriva a svegliarmi mi trova con il coniglietto, o perché lo stronzetto salta giù e si nasconde sotto il comò, insomma mi ha cuccato due o tre volte, e dopo l’ultima sgridata ha deciso che quando si alza e scende in cucina, mi chiude a chiave in camera, in modo che io non possa uscire. Infatti tutte le mattine ormai sento “cru cru” in quella toppa grossa e non ho più via d’uscita. Questo per portarvi nel mio ambiente e farvi capire la bella atmosfera di vita campagnola.
    Una mattina la nonna torna, mi fa alzare con i suoi modi rudi, senza tante smancerie, anche se mi vuole bene e subito vedo una faccia non benevola che mi guarda e dice “..come hai fatto a sporcarti la camicia da notte, non hai mica preso un coniglietto?” e poi “..no perché ti ho chiuso l’uscio..”; “ti sarai mica alzata stanotte mentre dormivo e sei andata giù?” ed io che di colpo ho capito tutto le dico “…sì sono uscita ieri sera un attimo ma non ho portato su il coniglio”.
    Ed ecco cosa ho capito all’istante, che quello che ricordavo (già inconsapevolmente ha me sembrava non un sogno ma un fatto reale), era veramente un fatto reale, anche per il gusto che mi arrivava in bocca dallo stomaco.
    Ecco il fatto.
    Mi sveglio che intorno a me è notte, tipica notte estiva di giugno, serena e stellata, sono tra l’aia e l’orto, più precisamente a metà del cancello per andare nell’orto,sono in camicia da notte e sono tenuta dal di dietro, per la spalla destra da una mano (la sento) e mi giro con la testa verso la mia spalla sinistra dove c’è un’altra mano che cerca di tirarmi all’indietro ed io mi divincolo un po’ e vedo/sento chi mi sta tirando e dico a voce alta ( non con il pensiero, sono sicura, perché mi sono sentita con le orecchie) “..NO! NON VOGLIO” e morsico, proprio morsico, il dito di quella mano che mi teneva, e mi sento di colpo libera. Con il morso ho dovuto sputare, ed ho sputato un pezzo di dito.
    Chi era dietro di me, era al massimo dieci centimetri più alto di me, era marrone scuro, non nero, era peloso, il pelo non era morbido, ma neanche ispido, era un pelo duro, non raso, ma neanche lungo; la mano aveva tre dita più un pollice, con le unghie tipo artiglio. Il dito che ho morsicato e tranciato era in corresponsione del nostro indice sinistro.
    Per me non aveva vestiti, non ho visto le gambe,ma ho visto bene dal busto in su.
    Il morso che ho dato, era si rabbioso, ma non ho fatto fatica a tranciare, quindi se c’era un osso non era duro come le nostre ossa, era per fare un esempio come quando nel pollame ci sono quelle cartilagini bianche che si sgranocchiano.
    Lo schifo è stato nel gusto, il gusto, ancora adesso se apro il ricordo, è ben vivo nella mia mente.
    Primo un gusto dolciastro, schifoso di carne bruciata e se posso abbinare un odore ad un gusto, il gusto dell’odore delle solfatare; non so spiegarmi meglio ma è questo il gusto che ho sentito per la prima ed unica volta sino ad oggi.
    Per tre giorni ho ruttato questo gusto schifoso, e non ho mangiato, perché tutto quello che mangiavo prendeva quel gusto e mi veniva da vomitare.
    Dopo tre giorni è passato tutto di colpo, benomale perché nonna iniziava a dire che mi avrebbe portato dal dottore perché non mangiavo.
    Ribadisco, questo fatto a me anche se ero piccola, non ha provocato nessuna paura, ma mi ricordo la rabbia con cui mi sono rivoltata verso questo essere che mi voleva portare non so dove.
    Non è più successo che io ricordi, ma dopo anni ho imparato leggendo Ufologia.net, che non a tutti è capitato di incontrare questo essere e che comunque ad altri nel mondo è capitato.
    Non l’ho mai detto a nessuno, sino a pochi anni fa, quando ho iniziato a documentarmi un po’, leggendo qua e là, tutto dopo l’avvistamento del 2005.
    Qui toccherò un periodo lungo che va dai sette ai diciassette anni, caratterizzato principalmente da questi fatti, anche se ce ne sono stati altri abbastanza insignificanti, ma in ogni caso non comuni alla maggior parte delle persone.

    Le lingue straniere.
    Un fatto che è durato qualche annetto.
    Io abitavo con i miei genitori in un condominio a Novara, e non avevo la mia cameretta, quella ho iniziato ad averla a vent’anni, quando i miei hanno comperato l’appartamento a fianco e si sono ingranditi.
    Dormivo quindi in sala, su un divano letto.
    I miei dormivano nella loro camera che era proprio vicino alla sala.
    Le porte sempre socchiuse, così la mamma poteva sentire se avevo bisogno o la chiamavo.
    Premetto che queste cose me le ha raccontate poi mia madre, io di questo non ho mai avuto ricordo.
    Mamma o papà si svegliavano perché sentivano parlare, non chiamare, ma parlare da me; la mamma arrivava, accendeva la luce, io aprivo gli occhi ma non mi svegliavo, così mi ha sempre detto, lei mi chiedeva “cosa c’è cinzia” ed io rispondevo “ niente niente”, lei si sedeva sul bordo del letto ed io ritornavo a parlare.
    Parlavo abbastanza velocemente in una lingua che non era italiano, mia madre non ha mai saputo dirmi che lingua fosse, lei non conosce le lingue, in ogni caso non era sempre la stessa lingua.
    Lei è sicura di questo perché cambiava l’intonazione, la parlata, diciamo che poi quando ero alle medie e studiavo sia il francese che il latino, lei mi diceva che il latino si avvicinava di più alle lingue che parlavo quando ero più piccola.
    Io parlavo queste lingue, dico al plurale, perché mia madre è certa che spesso cambiavo parlata, a seconda delle sere.
    Ma il fatto è che lei si sedeva lì accanto a me, e se mi faceva domande, io a lei rispondevo perfettamente in italiano e coerente alle domande che mi faceva, per poi ritornare a parlare in modo sciolto in un’altra lingua, come se parlassi con qualcuno. Non mi sono mai alzata, non ho mai sofferto di sonnambulismo, rimanevo sdraiata con gli occhi aperti e parlavo, dopo circa una ventina di minuti, chiudevo gli occhi e ritornavo a dormire, come se nulla fosse successo, lei spegneva la luce e ritornava a dormire.
    Al mattino io non ricordavo assolutamente nulla.

    Gli oggetti che spariscono-ritornano e le puzze ed i giochi con le miei amiche.

    Non avendo la cameretta, avevo una bella scrivania, che ho tutt’ora dove abito, posta in camera da letto dei miei.
    E’ un bel tavolino che era appartenuto alla mia bisnonna e che ti fa sentire a tuo agio quando lo usi.
    Io studiavo su quel tavolino, ma dopo un po’ la lezione la sapevo, però non potevo alzarmi, perché mia madre era ferrea : “ studi tutti i pomeriggi sino alle sette la sera quando torna il papà, e fai la merenda alle quattro e mezza per mezz’ora”.
    Non ho fatto il militare,ma penso che quasi ci siamo.
    Alla fine io mi rompevo, non potevo alzarmi anche se avevo finito e non sapevo che fare.
    Non potevo prendere un topolino da leggere, perché ogni tanto lei arrivava a vedere cosa facevo, ed allora ho avuto una bella pensata, io non faccio niente di fisico, ma posso giocare con la mente e così sono andata avanti anni, a “giocare” ed a divertirmi, sino a quando quello che io facevo come gioco nella mente ho capito che potevo farlo anche sugli oggetti reali che erano in casa e li sono successi guai grossi.
    Adesso io faccio un sunto abbastanza veloce, ma diciamo che questo capitolo, non finisce qui , ma si intreccia anche con altre cose successe dai venti anni in su che racconterò più avanti.
    Partiamo con ordine.
    Inizio a giocare con la mente,ma non so che fare, allora mi invento di non pensare a niente e dopo un po’ di tempo ci riesco, non sentivo neanche più i rumori, ma se arrivava mia madre ero subito lì bella vigile e pronta, non so spiegarmi in altro modo.
    Diciamo che dopo tre mesi bastava che pensassi al nulla, ed era subito fatto, all’inizio impiegavo anche più di un ora. Poi bastava solo l’intenzione e ci riuscivo. Imparato questo, cosa faccio adesso? Ma si, proviamo a pensare al gatto che sta alle mie spalle sul letto, e facciamolo saltare giù miagolando a più non posso. Anche qui, qualche mesetto e poi vai ci sono riuscita, ma non potevo sempre far miagolare il gatto perché arrivava mia madre a dirmi “ma che stai facendo alla Lulù, non studi?”.
    Allora se riesco sul gatto proviamo su un oggetto, e vai anche lì ce la faccio. Ma poi dovevo verificare se anche altri vedevano quello che secondo me riuscivo a fare e li sono iniziati i guai, sino a quando ho capito, ma ci è voluto sino ai diciassette anni ed è stato un divertimento unico con le mie amiche.
    Da questo momento, cioè da quando ho voluto verificare se anche altri vedevano quello che facevo, la situazione è mutata, perché con il senno del poi, alcune cose sono sicura che ero io a farle, perché sono andata avanti anni, altre invece non sono riuscita a dare una spiegazione oggettiva ed ancora adesso ho dei dubbi, diciamo che non ho risposte, più che dubbi.
    Prima di continuare il racconto, vi dico subito con certezza cosa ho appurato.
    So che io (quindi noi tutti ne abbiamo le potenzialità), se sono in un ambiente non troppo grosso diciamo sono arrivata a coprire stanze di 4,5 metri per 5 metri, posso fare quello che voglio sugli oggetti.
    Questo l’ho fatto poi per gioco con due o tre amiche, ve lo spiegherò quando parlerò dei giochi con le amiche.
    Uso mie parole, i miei termini, come riesco a spiegarmi, quindi non siate troppo fiscali nel soppesare le parole.
    So che in un ambiente delle dimensioni dette sopra, riesco a coprire con una di calotta di energia lo spazio sopra ed intorno a me, ed all’interno di questa calotta si riesce a far fare agli oggetti quello che si vuole. Ma io riesco solo in questi spazi ristretti, non sono mai riuscita in spazi più ampi.
    Siamo arrivati a questo punto, perché vi stavo raccontando che volevo verificare se quello che facevo in camera sugli oggetti, non era solo mia fantasia ma era reale e quindi più che provarlo con mia madre!!!!
    Dovete tenere presente che queste cose, non sono passaggi di cinque minuti, ma almeno qualche giorno se non settimane.
    Bene, il mio punto di arrivo era fare qualcosa ad un oggetto in presenza di mia madre, ma senza dirglielo. Studia e ristudia, ho trovato, la mattina quando facciamo colazione tutti insieme (io,mamma,papà), penso intensamente alla zuccheriera e cerco di farla spostare…
    Bene dopo qualche mattina prova e riprova, di colpo tac cade il coperchio della zuccheriera di acciaio, cioè praticamente si scoperchia, ma loro non ci fanno caso, mia madre lascia giù il tazzone e rimette il coperchio. Mi ricordo che io ero mortificata, perché non hanno capito il fatto. Comunque io la mia prova l’ho ottenuta, e vado avanti a passare i pomeriggi a “studiare.”
    Però da sola mi stufo, sempre le stesse cose, proviamo a vedere se c’è “qualcuno”, non so bene anch’io come dire, non seduta spiritica, ma semplicemente così generico se c’è qualcuno.
    Passa un po’ di tempo, e come faccio a capire se c’è “qualcuno”, gli oggetti non mi fido sono io a spostarli, il gatto peggio, sono sempre io a farlo spaventare però si può provare a far sparire qualche oggetto, oppure a fare delle puzze, oppure “..quello che vuoi tu…” ma che non posso fare io.
    Fatto questo patto con “qualcuno”, aspetto gli eventi.
    Primo evento di una lunga serie quasi sempre uguale, tranne qualche piccola variazione.
    Siamo la sera a cena e mia mamma chiede a mio papà “ ma Tarcisio, mi hai rotto una statuina degli angioletti che ci sono in sala? Non c’è più”, e lui “no, no” e guardano me; io subito “non ho rotto niente!”, e bella soddisfatta ho continuato a mangiare.
    Così è per il mestolo, il macinacaffè elettrico,ed intanto la statuina è ritornata, però non c’è più una tovaglia e così via.
    Qui però inizia quello che io non ho più saputo gestire :
    primo, mia madre iniziava ad essere nervosetta senza saperlo ed io un po’ preoccupata
    secondo, io giocavo ancora con i miei oggetti ma non mi piaceva più tanto stare sola in camera al pomeriggio, ogni tanto sentivo dei respiri e non era il gatto; ero solo infastidita ma non paurosa.
    Poi arriva il giorno in cui inizia una puzza di fogna, proprio tipo canna del cesso rotta, in un angolo dell’anticamera; mia mamma subito a guardare se era l’appartamento di sopra, ma era impossibile, perché li in tutto il condominio c’erano solo anticamere, senza tubazioni di nessun genere in quel punto.
    Quindi in casa, sul pianerottolo, gran parlare per due giorni e poi la puzza sparisce; io un po’ in apprensione ma niente di che.
    Passano due, tre giorni, tac, la puzza si presenta in sala, veramente schifosa, allucinante. Altro gran parlare ed io zitta.
    Dopo un po’ sparisce e si ripresenta nel cucinino, al che io mi faccio coraggio e dico a “qualcuno” di smettere di far puzza.
    Quella sera sono iniziati, respiri tipo sospironi, il gatto che saltava via dal divano mentre guardavamo la televisione, mia madre o mio padre che ogni tanto si giravano all’improvviso perché sentivano qualcosa dietro.
    Poi qualche giorno di tregua e poi ancora qualche oggetto, la puzza, i sospironi, e poi sembrava ogni tanto che se c’era una stanza al buio, ci fosse una lucina all’improvviso.
    Mi rendo conto che non è semplice raccontare anni di vita, ma ci provo.
    Nel frattempo, mentre succedeva tutto questo, io dico alle mie due amiche quello che stavo combinando da qualche annetto, specialmente che si potevano spostare gli oggetti, ed allora grande pensata.
    Perché di domenica pomeriggio quando ci troviamo, non proviamo in tre ….?
    E dai, allora domenica ci troviamo nel retrobottega di Martina (sua madre ha una lavanderia in via Frasconi a Novara), è abbastanza piccola la stanza e li possiamo giocare.
    Ci sono volute tre domeniche, ma poi non ci siamo più distratte e ce l’abbiamo fatta. Quell’anno abbiamo giocato tutto l’inverno, sino a maggio, poi non potevamo sempre chiuderci nel retrobottega a giocare ….. a carte, il tempo iniziava ad essere bello ed i genitori volevano che noi andassimo in bicicletta.
    In casa mia ogni tanto c’erano periodi di tregua e poi qualche ricaduta di fatterelli, ma nessuno mi aveva mai collegato a questi fatti.
    Inizia l’estate, noi amiche vogliamo muovere gli oggetti ancora, ma la mamma di Martina non vuole più che andiamo in negozio ed allora, io, furbissima dico, troviamoci da me, stiamo nella mia sala e giochiamo.
    Però, lì in casa c’è mia madre, e non possiamo fare il casotto che facevamo in negozio; pensa che ti ripensa facciamo finta di fare le sedute spiritiche, con il foglio con le lettere i numeri il si ed il no.
    Mia madre non era molto d’accordo, ma noi le abbiamo detto ” mica ci credi, noi giochiamo e ci passa il tempo”.
    Il foglio con le lettere era un alibi, noi non abbiamo mai fatto le sedute, giocavamo a spostare gli oggetti, solo che in casa mia c’erano quegli altri fatti, non legati al mio volere e non ci avevo pensato.
    Passa un pò di tempo ed in casa succede di ogni, puzze a tutto andare anche in due o tre posti, una volta a livello pavimento, una volta a soffitto, dentro gli armadi, insomma uno schifo, in più oggettistica spostata o sparita.
    Purtroppo avendo portato le mie amiche a casa, facendo finta di fare le sedute (mai fatte), mia madre un pomeriggio mi prende e mi dice che stanno succedendo troppe cose strane, che non devo più fare quelle cose e che comunque io avevo iniziato prima di fare venire Rita e Martina in casa, perché quelle cose strane era già qualche mese che succedevano come quelle puzze, e che l’indomani mattina sarebbe venuto il Vicario di S.Martino, il mio quartiere, a benedire la casa. Lei era andata a parlargli delle sedute e di quello che succedeva in casa, e lui, invece di dire sono caxxate, ha detto che la puzza che si spostava così per la casa era proprio un effetto e sarebbe bastata una benedizione ed una preghiera apposta e sarebbe cessato tutto.
    E’ venuto, ha fatto quello che doveva con me e mia madre presenti, ha fatto la romanzina a me e se ne è andato nel giro di mezz’ora.
    La sera strigliata di capo anche da parte di mio padre e basta.
    Puzza, sospironi, oggetti spariti, lucine improvvise mai più sentite ne viste.
    Io sono ritornata a muovere gli oggetti ma “qualcuno” non l’ho più chiamato per giocare.
    Con il tempo mi sono stancata, ma qualche anno dopo per passare qualche ora ho ripreso il gioco, avevo già vent’anni, ho giocato per un mesetto e poi dopo grande lavata di capo ho chiuso definitivamente il capitolo. Lo racconterò più avanti.
    Adesso devo inserire in questo periodo tra i diciassette ed i venti, anche l’inizio delle diciamo così, premonizioni, anche queste prese sempre come cosa normale, sempre in positivo e che diciamo sono continuate negli anni, non sono mai cessate.
    Premonizioni di peso leggero e premonizioni molto pesanti, come valore, però non le ho mai comandate, venivano spontaneamente o niente, non era come per gli oggetti di prima.
    Di peso leggero era quando indovinavo il voto delle interrogazioni dei miei compagni, però diciamo molto particolari come 6 --, oppure 6/7 -, oppure 0+, e questo a decine, senza mai sbagliare.
    Pesanti quando mi veniva l’intuizione di una malattia, di una morte, di un incidente.
    Non ho mai potuto comandare l’intuizione, ma però sono riuscita a non avere quelle negative, è come se avessi messo un coperchio, una porta, questo l’ho proprio voluto e non è più successo.


    Dai vent’anni ai trentacinque, LORO quelli che ho saputo chi sono nel 2006.

    Iniziamo in modo più leggero, anche se un po’ triste. Nell’anno della mia maturità muore nonno Camillo, e mia madre decide che la nonna non può vivere da sola in cascina, così vende Lumellogno, e compera l’appartamento contiguo al nostro. Nonna arriva a Novara ed io non dormo più in sala sul divano a letto ma in una bella camera spaziosa con mia nonna.
    Ho già iniziato a lavorare, però, visto che vivo con i miei, uscire di sera non se ne parla, anche se ho il ragazzo che abita vicino a me, nella stessa via, al massimo io vado da lui un’oretta o lui viene da me , ma non più di tanto, solo al sabato si può uscire di più.
    Quindi la sera bisogna andare a letto presto, perché l’indomani si lavora.
    Nove e mezza a letto, ma che faccio non ho sonno; ma sì, quando ero più giovane giocavo al nulla, a spostare gli oggetti, proviamo se sono ancora capace. E’ veramente come andare in bicicletta, non si scorda mai, e dopo poche sere era come se non fosse passato il tempo,” che bello sono ritornata a casa! “.
    Ma proviamo ad elaborare il gioco, pensa e pensa mi viene un’illuminazione, voglio far suonare le ringhiere del balcone. Si inizia a provare e in dieci minuti le ringhiere iniziano a suonare : tran tran trantran. Mi divertivo a cambiare il ritmo e l’intensità.
    Domani sera ancora, adesso dormo, e così per tre sere di fila.
    La mattina mi alzo per andare al lavoro, faccio colazione in cucina da mia madre e lei mi chiede “ma Cinzia, non senti dei rumori la sera? Il portinaio mi ha detto che ci sono dei ragazzi che fanno rumore, sembra che con dei bastoni picchiano i balconi”.
    OPS!!!!
    Dico di no e vado a lavorare, quella sera alle nove ero già in camera, dovevo provare e verificare, che bello sono suoni reali che anche gli altri sentono.!
    Allora vediamo come fare, faccio suonare tutta la lunghezza del mio balcone e poi passo a quello della Ester, giro l’angolo e faccio anche quello della Iulita.
    Detto fatto a tutto volume “tratratra …. “. E poi silenzio.
    Mattina dopo, mia madre, hai sentito, mi hanno detto che ieri sera alle nove sono passati ancora, ma non li hanno visti.
    Uao!!!!!
    Porca miseria, era sabato e la sera uscivo con il ragazzo e gli amici, però…..
    Tornata, passata la mezzanotte, la tentazione è stata forte e giù a suonare con allegria. Dopo tre minuti ascensore che si muove, il portinaio che alza la tapparella, il portone che sbatte, vocii vari e poi silenzio.
    A colazione mia madre (l’intuito delle madri), mi guarda e fa “ma non è che stai facendo ancora quelle stupidate che facevi prima, perché la Rossi era sul balcone quando suonavano le ringhiere e lei dall’alto non ha visto nessuno, ha detto che non c’era proprio nessuno…”. Io ho fatto un sorrisino soddisfatto ed ho detto,no non ti preoccupare non succederà più. Non ho più fatto niente, ma non so spiegarmi come potevo riuscire a far suonare le ringhiere, per me era divertente, e non è detto che prima di invecchiare non riprovo, la tentazione, mentre scrivo, mi viene di riprovare.

    Passa un po’ di tempo, io dormo sempre in camera con mia nonna ed una notte mi sveglio, ho la sensazione di essere osservata, spalanco bene gli occhi e non vedo niente,però dopo un attimo mi sembra di vedere degli occhi, solo la sagoma il contorno di occhi e non chiedetemi come ma so che sono femminili.
    Sono tranquilla, non ho nessun timore, e dopo poco mi addormento.
    Nell’arco di un mese succede tre volte e poi finito, più niente.
    Passa il tempo, passano gli anni, costellati da piccoli episodi, per me nella normalità, ho capito dopo che non era la normalità.
    Intorno ai venticinque anni inizia un periodo che per me è stato bellissimo, ancora oggi quando ci penso, mi sento invasa da amore, ma non fisico, proprio amore, tenerezza, ed è questo ricordo che mi ha spinto a scrivere, dovevo scrivere dopo che ho esternato a voce ad un’amica questo episodio proprio l’altro giorno.
    Adesso so già, che molti che leggeranno inizieranno a fare le loro “Mast:::::ioni mentali”, ma sinceramente non mi tocca. Vi racconto i fatti, sperando che il racconto mi faccia riaffiorare i ricordi che non ho e non ho mai avuto, perché c’è un’ inizio ed una fine ma niente in mezzo, buio assoluto, e non mi capacito di questo.
    Il tutto è durato intorno ai tre anni ed almeno quattro-cinque sere la settimana.
    Non importa se quella sera uscivo con il ragazzo o no, non c’era un modo sempre uguale, capitava così, senza regole.
    Premetto che quando succedeva sentivo mia nonna russare in modo indegno.
    La prima volta mi sveglio con la sensazione che ci sia qualcuno, ma sempre serena, tranquilla, e qui è la prima volta che percepisco di venire tranquillizzata, non a parole ma so che è così.
    Vicino a me c’è un bell’uomo, ma proprio bello alto, capelli mossi chiari, che mi guarda, percepisco amore, proprio amore non come per il mio fidanzato, diverso non so spiegarmi oltre.
    Gli do sui trentacinque anni, ma poi non è così, perché in uno dei pochi ricordi che ho, prima che partisse, mi ha detto che lui non aveva età, e se proprio doveva averla io dovevo pensare che lui ne avesse più di mille per fare un paragone.
    Ritorniamo alla prima volta, c’è questa specie di presentazione ma non verbale a percezione dove mi fa capire che sarebbe ritornato per molto tempo e non ricordo altro.
    Tutte le volte che è ritornato, o stava lì in camera e mi spiegava, non ho ricordi non so cosa, oppure e questo invece ricordo molto bene, mi portava fuori; cioè io mi ritrovavo fuori con lui e più di una volta mi è sembrato di vedermi distesa nel letto mentre io ero fuori con lui.
    Poi e questo sempre quando si usciva, mi portava sempre su un mezzo piccolo, tipo le ovovie di una volta, ma tutto trasparente, dove si stava in piedi, non seduti, e lui dalla sua parte aveva una piccola mensola tipo cruscotto con delle luci blu/violetto.
    La maggior parte delle volte mi portava vicino, in un posto che anche di giorno potevo vedere a Novara e mi ricordo solo due volte mi ha portato su un mezzo molto più grosso e mi ha fatto vedere una specie di città molto costruita con grattacieli cose strane, ma io non ricordo altro.
    A Novara invece mi portava in un posto fisico, dove attraverso un passaggio entravo in una stanza luminosa, chiara, con tipo scrivanie, terminali, dove c’erano altre persone, non molte sei o sette e tra cui sicuramente tre donne. Nessuno di loro mi ha mai parlato, anzi sembrava proprio che manco mi vedessero.
    Di quasi tre anni non ricordo nulla, solo che arrivava e quasi sempre, poi una notte mi ha comunicato che dovevano partire e non ci saremmo più visti, mi si strugge ancora adesso il cuore, sono stata sommersa dalla disperazione solo allora, come per rincuorarmi mi ha detto che loro andavano lontano ma di non disperami che prima dei miei 55 anni sarebbe ritornato e ci saremmo rivisti; io a maggio 2010 ne compio 54 e vi dico che ho iniziato ad aspettare e forse per questo i ricordi si sono riaccesi.
    Quella notte ho pianto tantissimo, tant’è che il mattino successivo non sono andata a lavorare perché avevo gli occhi gonfi e non stavo assolutamente bene, ma a mia madre ed al mio fidanzato non ho mai detto niente.
    Passa il tempo, mi sposo ho la mia vita normale dove ogni tanto condivido con mio marito certe situazioni che lui ormai ha imparato a riconoscere ed accettare come normali e vivo tranquilla.
    Una notte mi sveglio all’improvviso, apro gli occhi, non mi muovo, non posso muovermi solo gli occhi, sono arrabbiata, e vedo nettamente tre figurine basse, superano di poco l’altezza della maniglia, che si stanno allontanando dalla mia camera, sono in fila indiana, il primo ha le braccia lungo il corpo, il secondo porta le braccia in avanti all’altezza del petto con una piccola scatola tra le mani coperta da un velo (diciamo che so che sotto a quel velo c’è una scatola, è più giusto), ed il terzo come il primo chiude la fila.
    Percepisco che si dicono “ …lo sapevamo che è forte “ o “ …l’ho detto che è forte”, non ricordo con esattezza, ma il senso era quello.
    Le figure sono luminose, ma non di una luce che illumina, diciamo che è come quando spegni una di quelle lampadine a basso consumo, che al buio le vedi ancora per un po’.
    E’ dal 2006 che ho capito chi sono loro, o gli altri ma non ho capito perché a me è successo tutto questo insieme di fatti o conoscenze, dalla mia infanzia ad oggi, e che ruolo ho io in tutto questo.
    Ho avuto altri avvistamenti di oggetti i più importanti nel 1991 e 1994 ed è solo nel 2005 che ho segnalato l’ultimo grosso ed ho avuto anche altri fatti od incontri, ma meno significativi per me.
    Ho scritto questo per cercare di fare capire e penso che sia difficile, che per me tutto questo è abbastanza normale, e quando leggo sul forum tutte quelle disquisizioni che vanno avanti pagine e pagine, di supposizioni di gente che non ha mai provato nulla o visto nulla per me è più anormale, perché non riesco a capire come una persona possa scrivere di cose che non ha mai provato o visto.
    Ad esempio, ho sempre letto, e ci credo e me ne dispiace di persone terrorizzate o con paura o dolore, e non capisco perché io non ho mai provato questo, magari anche ad altriè successo ma non l’hnno mai scritto.
    A me da più fastidio non capire tutto questo insieme, che averlo vissuto.
    Qualcuno di voi mi conosce anche personalmente e sa che non sono una squilibrata, anzi forse ho troppo equilibrio e serenità a questo punto.
    A voi, ma rileggete con calma, ho iniziato a scrivere oggi ed ho finito questa sera, è stato un impulso.


    grazie cinzia





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    Messaggio  Federico Mer Set 08, 2010 3:32 pm

    Grazie Cinzia, trovo il tuo racconto davvero molto interessante.La tua descrizione dei fatti, mette in evidenza, elementi che ho avuto modo riscontrare anche in altre esperienze di "contatto".In particolare, a molti "contattati" è stato detto, da esseri dalle fattezze simili a quelli da te descritti, che i contatti sarebbero ripresi tra il 2010 e il 2011.L'uomo dai capelli "mossi chiari", ti ha fornito ulteriori dettagli , circa la loro provenienza?Mi raccomando, tienici aggiornati Wink
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    Messaggio  donnacinzia Sab Set 18, 2010 12:15 pm

    Federico, ho aspetto un pò a risponderti xchè la parola "contattata", mi ha lasciato un pò perplessa,
    non mi ero mai sentita sotto questa visuale.
    Ormai sono certa che le cose che mi sono capitate e capitano non sono proprio da tutti, ma ho
    sempre pensato che i contattati avessero qualcosa da dire o riferire, ed a me questo non è mai
    successo.
    Piuttosto ho sempre cambiato letteralmente la mia vita, e sin quando non lo facevo, non mi sentivo
    a mio agio,dovevo per forza cambiare la mia vita.
    Quasi ogni settimana mi accadono eventi nuovi, molti anche x la prima volta, ma come da sempre
    io non mi sono mai stupita od ho mai avuto paura, diciamo che registro l'evento, e proseguo
    normalmente con il mio lavoro.
    Sò, che molti avrebbero paura o non si sentirebbero di vivere dove vivo io, ed ancor peggio se avessero
    anche solo vissuto uno dei miei avvenimenti.
    Ale e Spinix, che hanno vissuto quì da me, sanno a cosa mi riferisco, per me questo è un Paradiso, per molti è
    un posto isolato dove tutto potrebbe succedere.
    Non c'è cosa più bella che godersi dal terrazzo il cielo notturno, o ascoltare le voci del bosco ed uscire di casa
    senza pensare di chiudere..., e sentirsi unita a tutto quello che mi circonda, in modo pofondo
    anzi alcune volte non sapevo di essere più io.
    Quindi se succederà il ritorno o arriverà qualcuno di nuovo, questo non lo posso dire, ma sono sicura di una cosa,
    quì in questo posto non ci sarà mai posto per la malvagità od il male, e ti assicuro che queste forze lo sanno
    e se ne stanno ben lontane oltre la mia vista.
    Una frase un pò azzardata, ma a parole scritte mi è difficile esprimere concetti che a voce si comunicano
    subito, è x questo che io amo guardare i miei interlocutori in viso e quindi preferisco sempre il
    contatto diretto (anche se queste modernità non le disprezzo!!!).
    In ogni caso se mai dovrò dire qualcosa, sarà quì, sul forum diEugenio.
    cinzia
    x Ale "...ma hai capito???"..
    Antonio
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    Messaggio  Antonio Sab Set 18, 2010 3:56 pm

    Cinzia, ho letto atentamente tutto quello che ai scritto.
    Veramente le metodologie che Loro utilizzano sono a volte per noi, con un cervello molto limitato, incomprensibili.
    Tutte le tuoi sperienze, (secondo sento internamente io), sono solo tuoi, ma il fatto di averle compartito con noi, (che non ci conosci), mi da la mesura della tua sincerità, e questo e molto importante rispetto a la interiorità delle persone.
    Per me, questo è lo importante, la qualità interna ed spontanea di nostro cuori. Il pensiero-sentimento che la nostra anima produze non deve essere sottomesso a la mentalità limitata-cerebrale.

    Già che mi ai solizitato la mia opinione, ti dirò che secondo io ho potuto sapere, Loro realizano con certe persone idonee un sondaggio riferito a un futuro, e chi ha una diretta relazione con la nuova (spero mi possa capire) "risonaza psiquica che è in directa relazione al sole actuale, e sicuramente il Nuovo Sole (GIOVE), e il nuovo strumento fisico (corpo) che dovrà essere diverso a quello che actualmente abbiamo".

    Certamente per fare questi "sondaggi.positivi" hanno visogno en certi casi di persone con un nivello di "paura" determinato. In altri casi, molto divulgati, queste persone dimenticano compietamente tutto, di tutto. E è bene che cosi sia, per evitargli traume e posibilmente qualunque follia.

    Penso, per concludere che la TUA PACE INTERIORE sarà determinante nel tuo futuro prossimo, allora ti raccomando di stare tranquila e si puoi "isolarti" di coloro che possano interferire in questa sperienza bella tua, non di tutti, eh? perche ci sono persone che ti possono aituare, e questo tu lo sentirai nel tuo interiore.
    Penso che si questo Essere Luminoso ti ha detto che ritornerà, se tu sei preparata lo farà.

    Avere la pace nel tuo cuore e serenità nella tua anima, aureolate ambi due dil discernimento necessario in questi tempi.

    Baci Cinzia. kiss

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