Incendio in una centrale nucleare: il governo di Tokyo dichiara l'emergenza
Due scosse di terremoto di magnitudo 7.8 e 8.8, la più potente mai registrata nel Sol Levante, hanno colpito il Giappone e provocato uno tsunami con onde alte dieci metri che hanno già spazzato via una nave con 100 persone a bordo. Ancora non si conosce il numero delle vittime, impossibile la quantificazione, le informazioni sono frammentarie. Al momento di parla di 32 persone decedute, ma il bilancio è destinato ad aumentare soprattutto perché i dispersi sono molti di più. Vastissima l’area colpita. A Tokyo la scossa ha generato il panico. Alcune raffinerie sono esplose e le centrali sono state chiuse per sicurezza. Gli uffici sono stati immediatamente evacuati e i trasporti pubblici bloccati per sicurezza. L’orario in cui è avvenuto, alle 14.45 (le 6.45 italiane), ha permesso una reazione immediata all’emergenza. L’aeroporto di Tokyo e le linee ferroviarie sono stati chiusi. Bloccati anche i quattro impianti nucleari attivi. Nel locale turbine della centrale Onagawa è scoppiato un incendio in seguito al terremoto. E il governo di Tokyo ha dichiarato la situazione d’emergenza per eventuali rischi di fughe radioattive garantendo che al momento non ne sono state registrate.
Ora si teme l’arrivo di uno tsunami, l’allerta è stata lanciata per tutte le coste del Pacifico, comprese quelle dell’Australia e dell’America del sud, esclusi Stati Uniti e Canada. Secondo i geologi le onde si stanno muovendo a una velocità di 700 chilometri orari. I paesi in cui è in vigore un’allerta sono in particolare Russia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia e Perù. Per il momento non si ha notizia di gravi tsunami al dì fuori del Giappone.
Il Governo ha inviato l’esercito nelle zone più colpite e il premier ha cercato di rassicurare i cittadini invitandoli a mantenere la calma. “Abbiamo lanciato un comitato operativo d’emergenza e chiediamo a tutti di prestare la massima attenzione a tutte le indicazioni che saranno fornite. Bisogna mantenere la calma”, ha detto Naoto Kan, nella breve dichiarazione seguita alla riunione di gabinetto straordinaria, indossando la tuta celeste usata per le situazioni di emergenza. Il primo ministro ha aggiunto che da un primo bilancio “i danni sono ingenti”, mentre il segretario di gabinetto nipponico, Yukio Edano, ha detto che si è trattato del peggior sisma della storia del paese.
Immediata la solidarietà internazionale al Giappone. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha annunciato che la Russia è pronta a fornire aiuto al per il terremoto di oggi e ha chiesto di prendere delle misure nelle isole Curili, rivendicate da Tokyo, per prevenire eventuali vittime e danni dello tsunami legati al terremoto giapponese. Anche la Francia si è detta “pronta a rispondere a tutte le eventuali sollecitazioni che il Giappone vorrà rivolgerle per far fronte a questa tragedia”, ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy, in una lettera al premier Naoto Kan. Nel messaggio, Sarkozy esprime “il sostegno e la solidarietà” della Francia al Giappone e alla sua popolazione, “in questo momento particolarmente difficile”.
Il primo ministro britannico David Cameron si è impegnato ad aiutare il Giappone colpito da un terremoto “che ci fa da terribile promemoria delle forze distruttive della natura”. Parlando ai margini del vertice Ue di Bruxelles, Cameron ha detto che “tutti dovrebbero pensare a quel paese e alla sua gente” e aggiunto di aver chiesto al suo governo “di capire cosa può fare la Gran Bretagna per essere di aiuto”. Il Foreign Office ha intanto istituito una linea telefonica dedicata ai britannici che hanno amici e parenti in Giappone.
Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha inviato una lettera al premier giapponese, Naoto Kan, per esprimere il suo cordoglio per le vittime del terremoto e sottolineare la vicinanza di Berlino al Giappone. “Ho appreso con sgomento la notizia del terribile terremoto che ha scosso il suo paese”, si legge nella lettera, di cui è stato diffuso il testo . “La prego di inviare le mie sincere condoglianze ai parenti delle vittime ed i miei migliori auguri di guarigione ai feriti. Può essere sicuro che la Germania è al fianco del Giappone in queste ore tragiche ed è pronta ad aiutare”.
L’Unità di Crisi della Farnesina sin dalle prime ore di stamattina è in contatto con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo che, a sua volta, ha istituito una cellula di crisi per contattare gli italiani presenti nelle zone maggiormente colpite dal sisma ed assicurarsi sul loro stato di salute e prestare, laddove necessario, assistenza. Intanto trentacinque squadre della rete dell’Onu per le operazioni di ricerca e soccorso in caso di catastrofe sono pronte a intervenire se il governo giapponese ne farà richiesta. Lo ha affermato oggi a Ginevra la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) Elisabeth Byrs. Gli esperti dell’Onu a Ginevra sono in contatto costante con il Giappone.
Le tv giapponesi hanno segnalato che l’antenna in cima alla Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse di terremoto del pomeriggio.
FONTE
Due scosse di terremoto di magnitudo 7.8 e 8.8, la più potente mai registrata nel Sol Levante, hanno colpito il Giappone e provocato uno tsunami con onde alte dieci metri che hanno già spazzato via una nave con 100 persone a bordo. Ancora non si conosce il numero delle vittime, impossibile la quantificazione, le informazioni sono frammentarie. Al momento di parla di 32 persone decedute, ma il bilancio è destinato ad aumentare soprattutto perché i dispersi sono molti di più. Vastissima l’area colpita. A Tokyo la scossa ha generato il panico. Alcune raffinerie sono esplose e le centrali sono state chiuse per sicurezza. Gli uffici sono stati immediatamente evacuati e i trasporti pubblici bloccati per sicurezza. L’orario in cui è avvenuto, alle 14.45 (le 6.45 italiane), ha permesso una reazione immediata all’emergenza. L’aeroporto di Tokyo e le linee ferroviarie sono stati chiusi. Bloccati anche i quattro impianti nucleari attivi. Nel locale turbine della centrale Onagawa è scoppiato un incendio in seguito al terremoto. E il governo di Tokyo ha dichiarato la situazione d’emergenza per eventuali rischi di fughe radioattive garantendo che al momento non ne sono state registrate.
Ora si teme l’arrivo di uno tsunami, l’allerta è stata lanciata per tutte le coste del Pacifico, comprese quelle dell’Australia e dell’America del sud, esclusi Stati Uniti e Canada. Secondo i geologi le onde si stanno muovendo a una velocità di 700 chilometri orari. I paesi in cui è in vigore un’allerta sono in particolare Russia, Taiwan, Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea, Australia, Nuova Zelanda, Figi, Messico, Guatemala, El Salvador, Costa Rica, Nicaragua, Panama, Honduras, Cile, Ecuador, Colombia e Perù. Per il momento non si ha notizia di gravi tsunami al dì fuori del Giappone.
Il Governo ha inviato l’esercito nelle zone più colpite e il premier ha cercato di rassicurare i cittadini invitandoli a mantenere la calma. “Abbiamo lanciato un comitato operativo d’emergenza e chiediamo a tutti di prestare la massima attenzione a tutte le indicazioni che saranno fornite. Bisogna mantenere la calma”, ha detto Naoto Kan, nella breve dichiarazione seguita alla riunione di gabinetto straordinaria, indossando la tuta celeste usata per le situazioni di emergenza. Il primo ministro ha aggiunto che da un primo bilancio “i danni sono ingenti”, mentre il segretario di gabinetto nipponico, Yukio Edano, ha detto che si è trattato del peggior sisma della storia del paese.
Immediata la solidarietà internazionale al Giappone. Il leader del Cremlino Dmitri Medvedev ha annunciato che la Russia è pronta a fornire aiuto al per il terremoto di oggi e ha chiesto di prendere delle misure nelle isole Curili, rivendicate da Tokyo, per prevenire eventuali vittime e danni dello tsunami legati al terremoto giapponese. Anche la Francia si è detta “pronta a rispondere a tutte le eventuali sollecitazioni che il Giappone vorrà rivolgerle per far fronte a questa tragedia”, ha dichiarato il presidente francese Nicolas Sarkozy, in una lettera al premier Naoto Kan. Nel messaggio, Sarkozy esprime “il sostegno e la solidarietà” della Francia al Giappone e alla sua popolazione, “in questo momento particolarmente difficile”.
Il primo ministro britannico David Cameron si è impegnato ad aiutare il Giappone colpito da un terremoto “che ci fa da terribile promemoria delle forze distruttive della natura”. Parlando ai margini del vertice Ue di Bruxelles, Cameron ha detto che “tutti dovrebbero pensare a quel paese e alla sua gente” e aggiunto di aver chiesto al suo governo “di capire cosa può fare la Gran Bretagna per essere di aiuto”. Il Foreign Office ha intanto istituito una linea telefonica dedicata ai britannici che hanno amici e parenti in Giappone.
Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel ha inviato una lettera al premier giapponese, Naoto Kan, per esprimere il suo cordoglio per le vittime del terremoto e sottolineare la vicinanza di Berlino al Giappone. “Ho appreso con sgomento la notizia del terribile terremoto che ha scosso il suo paese”, si legge nella lettera, di cui è stato diffuso il testo . “La prego di inviare le mie sincere condoglianze ai parenti delle vittime ed i miei migliori auguri di guarigione ai feriti. Può essere sicuro che la Germania è al fianco del Giappone in queste ore tragiche ed è pronta ad aiutare”.
L’Unità di Crisi della Farnesina sin dalle prime ore di stamattina è in contatto con l’Ambasciata d’Italia a Tokyo che, a sua volta, ha istituito una cellula di crisi per contattare gli italiani presenti nelle zone maggiormente colpite dal sisma ed assicurarsi sul loro stato di salute e prestare, laddove necessario, assistenza. Intanto trentacinque squadre della rete dell’Onu per le operazioni di ricerca e soccorso in caso di catastrofe sono pronte a intervenire se il governo giapponese ne farà richiesta. Lo ha affermato oggi a Ginevra la portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) Elisabeth Byrs. Gli esperti dell’Onu a Ginevra sono in contatto costante con il Giappone.
Le tv giapponesi hanno segnalato che l’antenna in cima alla Tokyo Tower, il simbolo della capitale nipponica e della ricostruzione post-bellica, si è piegata a causa delle scosse di terremoto del pomeriggio.
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Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
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