Assorto nei pensieri che mi riconducono ad Eugenio, vedo scorrere innanzi immagini di lontani ricordi. Momenti memorabili trascorsi accanto ad un uomo straordinario... meglio, un Uomo che era in questo mondo ma non di questo mondo...
Tante le persone conosciute nel salotto del suo piccolo studio, dove specialmente il sabato e la domenica, stretti come sardine, ascoltavamo l'affascinante suono della voce che sapientemente leggeva ed istruiva, ammaliava e stimolava.
Eugenio Siragusa, checchè ne dicano i suoi stolti detrattori, ha lasciato un segno nella storia di questa umanità.
Ma mi ferisce, leggere e sapere che in giro, sul suo nome si faccia continuamente inutile retorica o peggio si tenda a trasformare, perfino cambiare radicalmente il senso dei suoi preziosi insegnamenti.
Oggi che i "Segni dei Tempi" sembrano appalesarsi sempre più inequivocabilmente, credo sia giunta l'ora di realizzare nella pratica più assoluta ed incondizionata, ciò Che Egli ci ha lasciato.
I colloqui che abbiamo avuto con Lui, le domande che gli abbiamo posto, i consigli che teneramente anelavamo, devono esser il punto di lancio per quel poco che ormai resta da fare.
Molti, io compreso ci reputiamo figli suoi! Bene, questo è il momento di dimostrare la reale genetica di cui siam portatori.
Il lavoro che serve allo Spirito per realizzarsi e raggiungere il minimo per potersi evolvere, è ben poca cosa innanzi le difficoltà quotidiane, le contorsioni mentali, le disquisizioni da salotto, che siamo usi fare.
Il monito di Eugenio, credo sia propio questo.
Una delle sue ultime dichiarazioni fù quella in cui "...il suo lavoro sarebbe stato molto più incisivo, là dove andava... che doveva salvare il salvabile, mutando i "chiamati" in "Eletti"... ma per far ciò aveva bisogno della nostra collaborazione..."
Dopo le tante lacrime che gli abbiam procurato durante il suo umano cammino, almeno una volta proviamo a donargli un sorriso!
Grazie Eugenio. Grazie Papà.
Tante le persone conosciute nel salotto del suo piccolo studio, dove specialmente il sabato e la domenica, stretti come sardine, ascoltavamo l'affascinante suono della voce che sapientemente leggeva ed istruiva, ammaliava e stimolava.
Eugenio Siragusa, checchè ne dicano i suoi stolti detrattori, ha lasciato un segno nella storia di questa umanità.
Ma mi ferisce, leggere e sapere che in giro, sul suo nome si faccia continuamente inutile retorica o peggio si tenda a trasformare, perfino cambiare radicalmente il senso dei suoi preziosi insegnamenti.
Oggi che i "Segni dei Tempi" sembrano appalesarsi sempre più inequivocabilmente, credo sia giunta l'ora di realizzare nella pratica più assoluta ed incondizionata, ciò Che Egli ci ha lasciato.
I colloqui che abbiamo avuto con Lui, le domande che gli abbiamo posto, i consigli che teneramente anelavamo, devono esser il punto di lancio per quel poco che ormai resta da fare.
Molti, io compreso ci reputiamo figli suoi! Bene, questo è il momento di dimostrare la reale genetica di cui siam portatori.
Il lavoro che serve allo Spirito per realizzarsi e raggiungere il minimo per potersi evolvere, è ben poca cosa innanzi le difficoltà quotidiane, le contorsioni mentali, le disquisizioni da salotto, che siamo usi fare.
Il monito di Eugenio, credo sia propio questo.
Una delle sue ultime dichiarazioni fù quella in cui "...il suo lavoro sarebbe stato molto più incisivo, là dove andava... che doveva salvare il salvabile, mutando i "chiamati" in "Eletti"... ma per far ciò aveva bisogno della nostra collaborazione..."
Dopo le tante lacrime che gli abbiam procurato durante il suo umano cammino, almeno una volta proviamo a donargli un sorriso!
Grazie Eugenio. Grazie Papà.
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