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    Messaggio  Patrizia Dom Ago 22, 2010 4:13 pm


    QUANDO UNA SOCIETA' CREDE DI ESSERE "EVOLUTA...."

    Rollerball Prima edizione( 1975) seconda (2001)
    Anno 2018, nel mondo non esistono più nazioni, povertà, guerre, crimini e violenza; i governi sono sostituiti da Corporazioni dirette da Dirigenti che controllano capillarmente la vita di tutto il pianeta; l'unica valvola di sfogo è rappresentata dal Rollerball, uno sport estremamente violento in cui due squadre, composte da corridori in pattini a rotelle e da motociclisti, si affrontano all'interno di una pista circolare con lo scopo di segnare punti infilando una sfera di acciaio in una buca magnetica.
    Jonathan E. (James Caan) è il capitano della squadra campione in carica di Houston, egli è un carismatico veterano che da più di dieci anni guida il team in uno sport dove per un giocatore due o tre anni costituiscono il massimo della carriera. Dopo la vittoriosa partita di quarti di finale contro Madrid viene convocato da Bartholomew (John Houseman), un importante dirigente della "Energy", facente parte del Consiglio direttivo, incaricato di prendere tutte le decisioni, che gli comunica che alcuni dirigenti hanno deciso che lui si dimetta.
    Jonhathan chiede spiegazioni ma Bartholomew gli fornisce solo vaghe risposte sostenendo che ciò è fatto "per il suo bene" ed è sordo al richiamo del campione nel momento in cui egli gli ricorda che anche sua moglie Ella (Maud Adams) gli fu portata via in quanto piaceva ad un dirigente ed inoltre l'importante personalità gli fa notare che in uno special televisivo dedicato a lui, in cui Jonathan apparirà, dovrà essere dato l'annuncio del suo ritiro.
    In attesa della partita di semifinale, che si giocherà a Tokyo, Jonathan torna al suo ranch dove la sua compagna Mackye (Pamela Hensley) ha ricevuto l'invito dalla Corporazione ad allontanarsi ed il suo posto sarà preso qualche giorno dopo da Daphne (Barbara Trentham), una bellissima donna alla quale la Corporazione ha affidato l'incarico di "convincere" il giocatore ad abbandonare il rollerball. Jonathan parla della sua situazione col suo vecchio amico Cletus (Moses Gunn), un importante personaggio in seno al mondo dello sport, che gli promette di informarsi sul perché il Consiglio chiede le sue dimissioni facendogli tuttavia notare che la decisione sarà sicuramente irrevocabile.
    Il campione non si limita a chiedere aiuto all'amico ma cerca di informarsi privatamente sulle dinamiche delle Corporazioni e sui metodi di decisione ma tutte le pubblicazioni storiche e sociali sono state riscritte al computer e le versioni originali sono scomparse e l'unica possibilità è quella di recarsi al Centro dati a Ginevra. Deluso da questa notizia Jonathan riprende la sua vita ma, prima della partita con il Tokyo, riceve la notizia che il regolamento è stato cambiato ossia sono state eliminate le penalità previste per il gioco troppo violento e le sostituzioni saranno limitate, ne chiede ragione a Rasty (Shane Rimmer), il suo allenatore, ma riceve solo una risposta seccata con l'esortazione a "fare ciò che è stato deciso".
    Jonathan, sempre più isolato, durante la registrazione della trasmissione in cui dovrebbe annunciare il suo ritiro, evita di leggere il comunicato suscitando la rabbia di Bartholomew, presente dietro le quinte, rabbia che esplode apertamente durante un party, dove, in un colloquio privato, il dirigente, dopo avergli spiegato che nessun giocatore potrà mai essere più grande del gioco stesso e che non è previsto che un "uomo" rimanga a lungo nel rollerball, lo informa che, in caso di mancato ritiro, farà di tutto per distruggerlo; Jonathan pone alcune condizioni: chiede di rivedere Ella e l'abrogazione delle nuove regole ma il dialogo termina bruscamente con un secco rifiuto. Nemmeno Cletus riesce ad ottenere le informazioni cercate ma la sua sensazione è che il Consiglio abbia paura di lui.
    La squadra si reca a Tokyo e contemporaneamente iniziano a circolare voci sul fatto che l'eventuale finale sarà giocata senza limiti di tempo; la partita si rivela fortemente drammatica e, nonostante la vittoria, Jonathan resta ferito e Moonpie (John Beck), unico amico rimastogli, viene volontariamente aggredito da tre giocatori e viene colpito alla testa rimanendo in coma.
    Bartholomew convoca il Consiglio direttivo sostenendo che l'uomo non può prevalere sul sistema e, nonostante qualche timida perplessità di uno dei componenti, ottiene l'unanimità sul tentativo di fare perdere il campione il quale, nel frattempo, si reca a Ginevra dove si trova Zero, il computer centrale che contiene tutto lo scibile umano, e con l'aiuto del responsabile (Ralph Richardson), tenta di ottenere le risposte che cercava ma anche questo tentativo si risolve in un insuccesso.
    Al ritorno al ranch Jonathan trova Ella ma la speranza che la moglie sia tornata per ricominciare la vita con lui è purtroppo frustrata, dato che questo incontro è stato "programmato" proprio per convincerlo a ritirarsi ed infatti è proprio lei a comunicargli che l'ultima partita sarà giocata senza limiti di tempo ed in quel momento si rende conto che lei rappresenterebbe il "premio" in caso di ritiro; dopo questa ennesima delusione egli chiude con il passato cancellando tutti i vecchi filmati di loro due insieme che costantemente osservava nei tanti momenti di solitudine dicendole che la sua speranza era che almeno lei fosse dalla sua parte.
    La sera della finale a New York Jonathan osserva i suoi compagni di squadra nello spogliatoio, essi sanno cosa sta per succedere e nessuno parla ma egli, senza dire una parola, fa capire che in ogni caso giocherà e si avvia per il corridoio entrando in campo da solo ed a quel punto i giocatori lo seguono; la partita come previsto si risolve in una carneficina ma egli riesce a sopravvivere e, dopo avere "eliminato" gli ultimi due avversari, prende la palla e, sfinito e sanguinante, riesce a segnare il punto della vittoria sotto gli occhi di un esterrefatto Bartholomew che rivela il suo fallimento abbandonando l'arena.
    Jonathan ha ottenuto la vittoria dell'uomo sul sistema e, davanti al pubblico che scandisce il suo nome e che ha compreso il suo gesto, corre da solo sulla pista disseminata di cadaveri.

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