Fino ad oggi solo poche persone fidate conoscono quanto di seguito potrete leggere, un'esperienza personale che mi è capitata diversi anni fà che mi fà piacere condividere con i lettori di questo forum.
Non ricordo benissimo, credo fosse l'anno 1998.
Era un giorno di maggio, una bella giornata di sole. Non avevo ancora la macchina ed andavo al lavoro in bicicletta.
Quel giorno decisi di percorrere un tragitto differente dal solito per andare al lavoro, una strada che praticamente non faccio mai.
Percorsi appena un centinaio di metri dopo averla imboccata vedo camminare sul marciapiede alla mia sinistra una signora che mentre mi avvicino mi fà segno di fermarmi.
Era una signora sulla 40ina dall'aspetto giovanile. Mi disse di essere una rappresentante senza specificarmi di che cosa, e che doveva raggiungere una ditta del posto presso la quale aveva un appuntamento, e non conoscendo la strada mi chiedeva se ero in grado di indicargliela.
Ricordo che aveva due grandi e pesanti borse, indossava un completo giacca-pantalone molto eleganti e scarpe con il tacco. Aveva dei capelli rossici, lunghi e crespi e dei grandi occhiali da sole con la montatura quadrata, tipo anni '60.
Da una tasca estrasse una cartina e mi disse l'indirizzo al quale doveva recarsi, ed io cartina alla mano, iniziai a spiegarle che strada fare per arrivarci.
Dal luogo nel quale ci trovavamo quel posto distava almeno un paio di chilometri e lei mi disse di aver parcheggiato lì vicino la macchina.
Ovviamente, visto che l'aveva lì vicino, le consigliai di andare in macchina (era una giornata calda, lei portava quelle due pesanti borse e le scarpe con il tacco non aiutavano), ma lei insistette due volte dicendo che preferiva andare a piedi.
Restai perplesso ma vista la sua insistenza le spiegai comunque che strada fare.
Ricordo che aveva un non so che di "bello", ma non in senso fisico...trasmetteva serenità e gentilezza nei modi di esprimersi.
Ero stranamente incuriosito dal suo atteggiamento che sentivo molto "familiare" e cercavo di guardarla in viso, ma lei fuggiva lo sguardo e abbassava la testa, aiutata anche dai grandi occhiali che le nascondevano gli occhi.
Mentre davo le mi indicazioni mostrandole sulla cartina, notai che lei non guardava la cartina ma me... e ad un certo punto mi disse "Sai... perché io dei giovani ho fiducia".
Li per lì non capii il senso di quella frase che sembrava decisamente estranea al dialogo, ma la presi come un complimento e continuai a spiegarle la strada.
Al termine, prima di salutarla, le dissi ancora una volta che secondo me se andava in macchina era meglio, ma lei con un ampio sorriso disse "No, và bene così".
Non insistetti ulteriormente e ci salutammo con un semplice "Arrivederci".
Ripresi a pedalare e percorsi circa un centinaio di metri, quando d'un tratto fui percorso da un brivido lungo la schiena e frenai di colpo bloccando le ruote.
D'un tratto realizzai che era accaduto qualcosa di strano e tornai immediatamente indietro alla ricerca istintiva di quella signora, ma di lei neppure l'ombra.
Pensai... "...ha i tacchi, due pesanti borse, la zona é aperta e priva di traverse ma una sola e lunga e ampia strada...non può essere andata lontano visto che sono trascorsi pochi secondi da nostro saluto..." ...mi guardai più volte intorno sperando di vederla mentre camminando si allontanava, tornai indietro e guardai ovunque, ma era letteralmente sparita nel nulla.
Frastornato andai al lavoro, ma per tutto il giorno non feci che pensare a quell'incontro e a quella frase, tanto semplice che però mi colpì profondamente.
Ancora oggi non so veramente chi fosse quella persona, anche se posso provare a darmi delle spiegazioni, ma di certo ricordo con grande emozione quell'incontro, fissato indelebilmente nei miei ricordi.
Non ricordo benissimo, credo fosse l'anno 1998.
Era un giorno di maggio, una bella giornata di sole. Non avevo ancora la macchina ed andavo al lavoro in bicicletta.
Quel giorno decisi di percorrere un tragitto differente dal solito per andare al lavoro, una strada che praticamente non faccio mai.
Percorsi appena un centinaio di metri dopo averla imboccata vedo camminare sul marciapiede alla mia sinistra una signora che mentre mi avvicino mi fà segno di fermarmi.
Era una signora sulla 40ina dall'aspetto giovanile. Mi disse di essere una rappresentante senza specificarmi di che cosa, e che doveva raggiungere una ditta del posto presso la quale aveva un appuntamento, e non conoscendo la strada mi chiedeva se ero in grado di indicargliela.
Ricordo che aveva due grandi e pesanti borse, indossava un completo giacca-pantalone molto eleganti e scarpe con il tacco. Aveva dei capelli rossici, lunghi e crespi e dei grandi occhiali da sole con la montatura quadrata, tipo anni '60.
Da una tasca estrasse una cartina e mi disse l'indirizzo al quale doveva recarsi, ed io cartina alla mano, iniziai a spiegarle che strada fare per arrivarci.
Dal luogo nel quale ci trovavamo quel posto distava almeno un paio di chilometri e lei mi disse di aver parcheggiato lì vicino la macchina.
Ovviamente, visto che l'aveva lì vicino, le consigliai di andare in macchina (era una giornata calda, lei portava quelle due pesanti borse e le scarpe con il tacco non aiutavano), ma lei insistette due volte dicendo che preferiva andare a piedi.
Restai perplesso ma vista la sua insistenza le spiegai comunque che strada fare.
Ricordo che aveva un non so che di "bello", ma non in senso fisico...trasmetteva serenità e gentilezza nei modi di esprimersi.
Ero stranamente incuriosito dal suo atteggiamento che sentivo molto "familiare" e cercavo di guardarla in viso, ma lei fuggiva lo sguardo e abbassava la testa, aiutata anche dai grandi occhiali che le nascondevano gli occhi.
Mentre davo le mi indicazioni mostrandole sulla cartina, notai che lei non guardava la cartina ma me... e ad un certo punto mi disse "Sai... perché io dei giovani ho fiducia".
Li per lì non capii il senso di quella frase che sembrava decisamente estranea al dialogo, ma la presi come un complimento e continuai a spiegarle la strada.
Al termine, prima di salutarla, le dissi ancora una volta che secondo me se andava in macchina era meglio, ma lei con un ampio sorriso disse "No, và bene così".
Non insistetti ulteriormente e ci salutammo con un semplice "Arrivederci".
Ripresi a pedalare e percorsi circa un centinaio di metri, quando d'un tratto fui percorso da un brivido lungo la schiena e frenai di colpo bloccando le ruote.
D'un tratto realizzai che era accaduto qualcosa di strano e tornai immediatamente indietro alla ricerca istintiva di quella signora, ma di lei neppure l'ombra.
Pensai... "...ha i tacchi, due pesanti borse, la zona é aperta e priva di traverse ma una sola e lunga e ampia strada...non può essere andata lontano visto che sono trascorsi pochi secondi da nostro saluto..." ...mi guardai più volte intorno sperando di vederla mentre camminando si allontanava, tornai indietro e guardai ovunque, ma era letteralmente sparita nel nulla.
Frastornato andai al lavoro, ma per tutto il giorno non feci che pensare a quell'incontro e a quella frase, tanto semplice che però mi colpì profondamente.
Ancora oggi non so veramente chi fosse quella persona, anche se posso provare a darmi delle spiegazioni, ma di certo ricordo con grande emozione quell'incontro, fissato indelebilmente nei miei ricordi.
Gio Mar 22, 2012 10:10 pm Da Filippo Bongiovanni
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