Caso Zanfretta, riapre il "teatro" Dopo 22 anni luci a Torriglia
Scritto da: Flavio Vanetti
Amici di "Mistero bUFO" e appassionati del caso Zanfretta, vi accontento. Avevo preannunciato che stavo per pubblicare gli ultimi sviluppi sulla vicenda, anche se non direttamente legati all'ex metronotte, ed eccomi qui a girarvi il contributo passato da Rino Di Stefano. Rino è il collega ligure che fin dall'inizio ha seguito le peripezie di Zanfretta, annotando con scrupolosa precisione da autentico cronista quanto capitato in questi 32 anni. L'ho risentito pochi giorni fa, banalmente per salutarlo, e lui mi ha comunicato: ma lo sai che ci sono novità? Eccole, allora, le novità. Con tanto di foto...
Piero Zanfretta lo andava ripetendo da oltre un anno. “Torneranno – diceva – vedrete che tra poco si faranno rivedere. Ne sono sicuro”. E quel giorno, a quanto pare, sarebbe avvenuto sul serio. Infatti, a distanza di 22 anni dall’ultimo avvistamento ufologico in quel di Torriglia, la cittadina sulle alture genovesi che ha fatto da teatro alle misteriose avventure notturne dell’ex metronotte, verso la fine di novembre, gli Ufo hanno fatto la loro ricomparsa sull’Appennino genovese. Per essere esatti, la storia di Zanfretta durò dal dicembre del 1978 all’agosto del 1980. Successivamente, grandi e luminosi Ufo tornarono ad imperversare nel cielo di Torriglia per circa otto mesi nel 1988. E, anche in questo caso, non mancarono numerosi testimoni oculari. Poi più nulla. Sembrava che il fenomeno Ufo, che aveva fatto conoscere il nome di Torriglia nel mondo, fosse del tutto scomparso. Nessuno vedeva più niente, la gente del posto poteva tornare a dormire sonni tranquilli, dimenticando i dischi volanti e i presunti alieni alti tre metri di cui Zanfretta parlava durante le sedute di ipnosi regressiva. Anche perché allo stato cosciente, almeno in quel primo periodo, l’allora guardia giurata non diceva neanche una parola delle sue avventure. Arriviamo così ai giorni nostri, quando durante una sera di fine novembre improvvisamente strane e sfavillanti luci sono apparse nel cielo di Torriglia. Stazionavano, si muovevano a zig zag, volavano velocissime e silenziosissime, sotto gli occhi attoniti degli abitanti. Le hanno viste in molti, ma nessuno vuole parlare. E si citano anche noti personaggi della zona. Personaggi, però, che non intendono finire nel tritacarne della cronaca, additati come “quelli che vedono gli Ufo”. La storia di Zanfretta docet. Nonostante sia un fatto conclamato che per qualche misteriosa ragione questi fenomeni si verifichino soprattutto a Torriglia, e la notizia ha fatto il giro del pianeta facendo conoscere la cittadina in tutti i continenti, in paese “non ci tengono”. Così, bocche cucite e alzate di spalla. Omertà assoluta. Chi ha visto sta zitto e non dice nulla. Soprattutto con la stampa. Qualche riscontro, però, lo si ritrova ad alcuni chilometri di distanza. Gli Ufo di Torriglia viaggiavano in lungo e in largo e nelle zone limitrofe qualcuno li ha visti. Il giorno era martedì 23 novembre alle 21,40, la zona Parco Casale, territorio di Rapallo. Da notare che Torriglia resta sulle alture, esattamente alle spalle della riviera ligure di levante. E quindi ad un tiro di schioppo, in linea d’aria, da Chiavari e Rapallo. Il signor Andrea Dadone descrive la strana luce apparsa in cielo raccontando che “aveva più luci di una stella, due azzurre ai lati ed una rossa al centro”. L’oggetto volante, perché di questo si trattava, “era statico e pulsante con colori che variavano dall’azzurro al rosso, all’arancione”. A raccogliere la testimonianza è Emy Balbi, la fiduciaria del Centro Ufologico Nazionale per la Liguria. Secondo la sua relazione, Dadone avrebbe notato che “l’oggetto stazionava ad ovest e dopo trenta minuti è disceso di circa 40 gradi, a tratti velocemente e a tratti lentamente, per poi scomparire dal suo campo visivo”. I tre oggetti luminosi, comunque, sono stati osservati anche da altri testimoni. Quella sera, del resto, era destinata ad essere tutta un Ufo show. Lo prova il fatto che il signor Dadone, tornando presso la propria abitazione di Uscio, nell’entroterra di Recco, ha rivisto, con sua grande sorpresa, “un bell’oggetto grosso e colorato, che volava in direzione sud-sud est”. Erano le 23.50. Non bisogna dimenticare che Uscio rimane in vicinanza di Monte Fasce, altra località piuttosto nota per le vicende del caso Zanfretta. Così, preso dall’entusiasmo di quella nuova apparizione, Andrea Dadone è andato a recuperare la sua fotocamera digitale e ha cominciato a scattare foto di quell’Ufo che stazionava nel buio della notte. In tutto, l’apparizione è durata circa dieci minuti. Giusto il tempo per farsi fotografare. Dopodiché l’Ufo ha messo il turbo e, così come era apparso, tanto velocemente è scomparso alla vista dei testimoni. Tra questi c’era anche il padre di Dadone, che per diversi anni ha lavorato nell’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova. In un primo tempo, l’uomo ha cercato di giustificare il tutto parlando di “aerei”. Ma, dopo aver assistito personalmente alla strane acrobazie dell’oggetto che volteggiava sopra casa sua, ha dovuto ammettere che “quella luce non apparteneva ad alcun aereo, ma a qualcosa d’altro”. E, su questo, padre e figlio non hanno dubbi. Come spesso succede, la notizia è stata regolarmente snobbata dai quotidiani liguri. L’unico giornale a riportarla è stato il settimanale “Nuovo Levante”. Per gli altri, la cosa è irrilevante. Tanto, un Ufo in più o un Ufo in meno, che cosa cambia? Chi ci crede, poi?
Rino Di Stefano
Fonte:http://misterobufo.corriere.it/
Scritto da: Flavio Vanetti
Amici di "Mistero bUFO" e appassionati del caso Zanfretta, vi accontento. Avevo preannunciato che stavo per pubblicare gli ultimi sviluppi sulla vicenda, anche se non direttamente legati all'ex metronotte, ed eccomi qui a girarvi il contributo passato da Rino Di Stefano. Rino è il collega ligure che fin dall'inizio ha seguito le peripezie di Zanfretta, annotando con scrupolosa precisione da autentico cronista quanto capitato in questi 32 anni. L'ho risentito pochi giorni fa, banalmente per salutarlo, e lui mi ha comunicato: ma lo sai che ci sono novità? Eccole, allora, le novità. Con tanto di foto...
Piero Zanfretta lo andava ripetendo da oltre un anno. “Torneranno – diceva – vedrete che tra poco si faranno rivedere. Ne sono sicuro”. E quel giorno, a quanto pare, sarebbe avvenuto sul serio. Infatti, a distanza di 22 anni dall’ultimo avvistamento ufologico in quel di Torriglia, la cittadina sulle alture genovesi che ha fatto da teatro alle misteriose avventure notturne dell’ex metronotte, verso la fine di novembre, gli Ufo hanno fatto la loro ricomparsa sull’Appennino genovese. Per essere esatti, la storia di Zanfretta durò dal dicembre del 1978 all’agosto del 1980. Successivamente, grandi e luminosi Ufo tornarono ad imperversare nel cielo di Torriglia per circa otto mesi nel 1988. E, anche in questo caso, non mancarono numerosi testimoni oculari. Poi più nulla. Sembrava che il fenomeno Ufo, che aveva fatto conoscere il nome di Torriglia nel mondo, fosse del tutto scomparso. Nessuno vedeva più niente, la gente del posto poteva tornare a dormire sonni tranquilli, dimenticando i dischi volanti e i presunti alieni alti tre metri di cui Zanfretta parlava durante le sedute di ipnosi regressiva. Anche perché allo stato cosciente, almeno in quel primo periodo, l’allora guardia giurata non diceva neanche una parola delle sue avventure. Arriviamo così ai giorni nostri, quando durante una sera di fine novembre improvvisamente strane e sfavillanti luci sono apparse nel cielo di Torriglia. Stazionavano, si muovevano a zig zag, volavano velocissime e silenziosissime, sotto gli occhi attoniti degli abitanti. Le hanno viste in molti, ma nessuno vuole parlare. E si citano anche noti personaggi della zona. Personaggi, però, che non intendono finire nel tritacarne della cronaca, additati come “quelli che vedono gli Ufo”. La storia di Zanfretta docet. Nonostante sia un fatto conclamato che per qualche misteriosa ragione questi fenomeni si verifichino soprattutto a Torriglia, e la notizia ha fatto il giro del pianeta facendo conoscere la cittadina in tutti i continenti, in paese “non ci tengono”. Così, bocche cucite e alzate di spalla. Omertà assoluta. Chi ha visto sta zitto e non dice nulla. Soprattutto con la stampa. Qualche riscontro, però, lo si ritrova ad alcuni chilometri di distanza. Gli Ufo di Torriglia viaggiavano in lungo e in largo e nelle zone limitrofe qualcuno li ha visti. Il giorno era martedì 23 novembre alle 21,40, la zona Parco Casale, territorio di Rapallo. Da notare che Torriglia resta sulle alture, esattamente alle spalle della riviera ligure di levante. E quindi ad un tiro di schioppo, in linea d’aria, da Chiavari e Rapallo. Il signor Andrea Dadone descrive la strana luce apparsa in cielo raccontando che “aveva più luci di una stella, due azzurre ai lati ed una rossa al centro”. L’oggetto volante, perché di questo si trattava, “era statico e pulsante con colori che variavano dall’azzurro al rosso, all’arancione”. A raccogliere la testimonianza è Emy Balbi, la fiduciaria del Centro Ufologico Nazionale per la Liguria. Secondo la sua relazione, Dadone avrebbe notato che “l’oggetto stazionava ad ovest e dopo trenta minuti è disceso di circa 40 gradi, a tratti velocemente e a tratti lentamente, per poi scomparire dal suo campo visivo”. I tre oggetti luminosi, comunque, sono stati osservati anche da altri testimoni. Quella sera, del resto, era destinata ad essere tutta un Ufo show. Lo prova il fatto che il signor Dadone, tornando presso la propria abitazione di Uscio, nell’entroterra di Recco, ha rivisto, con sua grande sorpresa, “un bell’oggetto grosso e colorato, che volava in direzione sud-sud est”. Erano le 23.50. Non bisogna dimenticare che Uscio rimane in vicinanza di Monte Fasce, altra località piuttosto nota per le vicende del caso Zanfretta. Così, preso dall’entusiasmo di quella nuova apparizione, Andrea Dadone è andato a recuperare la sua fotocamera digitale e ha cominciato a scattare foto di quell’Ufo che stazionava nel buio della notte. In tutto, l’apparizione è durata circa dieci minuti. Giusto il tempo per farsi fotografare. Dopodiché l’Ufo ha messo il turbo e, così come era apparso, tanto velocemente è scomparso alla vista dei testimoni. Tra questi c’era anche il padre di Dadone, che per diversi anni ha lavorato nell’aeroporto “Cristoforo Colombo” di Genova. In un primo tempo, l’uomo ha cercato di giustificare il tutto parlando di “aerei”. Ma, dopo aver assistito personalmente alla strane acrobazie dell’oggetto che volteggiava sopra casa sua, ha dovuto ammettere che “quella luce non apparteneva ad alcun aereo, ma a qualcosa d’altro”. E, su questo, padre e figlio non hanno dubbi. Come spesso succede, la notizia è stata regolarmente snobbata dai quotidiani liguri. L’unico giornale a riportarla è stato il settimanale “Nuovo Levante”. Per gli altri, la cosa è irrilevante. Tanto, un Ufo in più o un Ufo in meno, che cosa cambia? Chi ci crede, poi?
Rino Di Stefano
Fonte:http://misterobufo.corriere.it/
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